25-06-2022
«Israele è aperta, è sicura e pronta ad accogliere i viaggiatori di tutto il mondo senza più restrizioni». Esordisce così Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia, invitando nuovamente i turisti ad andare alla scoperta di una Terra da una storia antica migliaia di anni, circondata da quattro mari, bordati da incantevoli spiagge, parchi naturali e un deserto che lascia senza fiato.
Kalanit Goren, direttrice dell'Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia
Stando a quanto specificato da Goren, «sono operativi oltre 60 collegamenti settimanali da tutti gli aeroporti d’Italia» e – aggiungiamo - dal 19 giugno le possibilità di raggiungere Israele sono ulteriormente incrementate da Milano Malpensa, Bergamo-Orio al Serio, Verona, Venezia, Bari, Catania e Napoli. Un potenziamento favorito e reso necessario dalla ripresa del turismo verso Israele dopo la pandemia.
E lo dimostrano anche i numeri: ad aprile 2022 sono stati registrati 207.400 arrivi turistici (contro i 30.200 di aprile 2021 e i 405.000 di aprile 2019); dall'Italia nel mese di aprile 5.000 turisti sono entrati in Israele. Ciò conferma il trend di ripresa dei flussi turistici, con un aumento significativo rispetto ad aprile 2021 e una diminuzione del 49% rispetto ad aprile 2019. Ed è proprio il ritmo degli ingressi turistici che, ad oggi, rappresenta la base per valutare le previsioni di passaggio da 1,5 a 2 milioni di ingressi nel 2022.
La costa bordata da meravigliose spiagge
Tra i diversi elementi attrattivi, una menzione di merito va di certo alla gastronomia locale, grazie all’apertura di numerosi nuovi ristoranti nelle principali città del Paese, facendo di Israele una destinazione ancora più appealing per foodie e gourmand di tutto il mondo.
Oltre alle tradizioni più tipiche, negli anni Israele ha sviluppato ‘filoni’ culinari importanti che vanno incontro alle nuove esigenze di abitanti e turisti. Ne è un esempio la cucina vegana. «A Tel Aviv ci sono oltre 270 ristoranti vegani, tra cui ristoranti completamente vegani e ristoranti che si rivolgono a una clientela vegan»”, ci ha spiegato la direttrice, «Il motivo va ricercato nel mezzo milione di vegani che si contano in Israele, di cui circa il 17% vive proprio a Tel Aviv, secondo un recente studio di Vegan Friendly». Senza contare che la città è sede del Vegan Festival (la cui prima edizione si è svolta nel 2014, poi nel 2017 e quest’anno sarà il terzo), il più grande festival di cibo vegano a livello internazionale. Il Vegan-Fest è, quindi, uno dei migliori esempi di come il Comune sostenga e promuova uno stile di vita vegan-friendly. Senza contare che, la città educa i suoi cittadini a uno stile di vita sano e pulito attraverso una serie di pannelli, attività e campagne che vanno a beneficio sia dei residenti che dell'ambiente.
Ingredienti sani e genuini della cucina israeliana con tante opzioni vegan friendly
Un primato che nasce dalla varietà di una società multiculturale, per cui Tel Aviv ha sempre soddisfatto tutti i suoi abitanti, fin dall'indipendenza dello Stato.
«Un bacino di talenti, una generazione eco-consapevole e l'autentica cucina locale (a base di verdure) hanno portato a un notevole sviluppo di alternative sane e spesso – naturalmente – vegane».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Giornalista specializzata in Hôtellerie e Travel, è consulente di Identità Golose, direttore editoriale di Hotel and Travel e condirettore di The CUBE Magazine, collabora con AD Architectural Digest Italia. Autrice di libri e guide editi da WhiteStar e Marco Polo
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