25-12-2021
Siamo nel 9° arrondissement di Parigi: Pétrelle è un ristorante che colpisce per la semplicità di un arredamento bric-à-brac. Dopo una ristrutturazione realizzato durante il periodo di lockdown il nuovo Pétrelle ha riaperto in autunno. Una cucina francese esuberante che ha riportato questo bistrot alla ribalta in tutta Parigi.
Se in passato questo luogo di ristoro, con al timone lo chef Jean-Luc André, era noto per essere stato la passerella di tutti i più grandi artisti internazionali, da Madonna a Mick Jagger, fino a Lady Gaga, senza scordare i grandi presidenti francesi, oggi le liste d’attesa per desinare in rue Pétrelle sono impegnative.
Attenzione: non è una cucina italiana, Lucie ama molto radici, legumi, verdure e indifferentemente carne o pesce. Piatti di apparente semplicità, supportati da uno stile francese molto raffinato e allo stesso tempo dai sapori marcati. Il locale, in questo momento, ha poche aperture diurne e un menu fisso la sera, nei fine settimana, per poter ristorare poco più di 20 persone, in un unico servizio.
Una sequenza di sapori, tra mare e terra, espressi con l’Indivia confit, ricci di mare al succo d’arancia e radicchio. Note caramellate, croccanti che surfano benissimo sui sapori iodati dei ricci. Il piccante è una costante nei piatti di Pétrelle, molto bilanciato. Interessante l’interpretazione del Cavolo farcito di coniglio di Borgogna, n’duia calabrese, menta e finferli.
Il dessert è un’esplosione di semplicità dal gusto intenso: Pera, gelato al topinambour, salsa al cioccolato. La carta vini fa scoprire una Francia meno convenzionale, con l’arguzia di presentare ai clienti inediti vignerons che sposano la filosofia naturale, le bollicine alternative tipo pet-nat, senza andare in bancarotta per i ricarichi.
Degustazione di 4 calici a 34 Euro, davvero onesti. Luca ama la Sicilia e la selezione di Cornelissen lo dimostra. Giovani, talentuosi, sorridenti e coraggiosi a proseguire con i propri valori di autenticità.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
Un semplice piatto di ravanelli, preludio di un pasto in un ristorante mitico, L'Arpège di Parigi
Pomodori ciliegini e tonno rosso, acqua di cocomero, olio al curry: l’acqua di anguria fa la differenza ed è il legante perfetto per tutti gli ingredienti. Sorprendente, colorato e fresco: uno stile proprio del Septime di Parigi, chef Bertrand Grébaut
Da sinistra, il ristorantore romano Giovanni Passerini e il sous chef Giacomo Salpietra ripresi dal tavolo che dà proprio sulla cucina del ristorante Passerini, a Parigi, rappresentato dall'iconica "P" e la pasta del Pastificio Passerini, sempre nella Capitale francese
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