07-02-2025

Il Pasticcio alla piacentina de La Palta e la rivincita della cucina laboriosa

Il ristorante di Isa e Monica Mazzocchi ha appena varato un menu di sola pasta fresca. Nel cuore del percorso, un formidabile Pastiss con stracotto di capriolo

Particolare del Pastiss alla piacentina della Cont

Particolare del Pastiss alla piacentina della Contessa Arcelli Fontana. E' il sesto passaggio del menu "La Pasta" del ristorante La Palta di Bilegno (Piacenza). Il menu costa 150 euro

La notizia circola da pochi giorni ma ha già superato ampiamente la coltre di nebbia emiliana: La Palta di Bilegno ha appena dato alla luce a un menu degustazione di pasta fresca, un omaggio alle infinite possibilità concesse alla «farina mescolata con acqua e sale» del Piacentino, il territorio dei pisarei e delle sfogline il cui valore è misurato dallo spessore dei calli tra le dita.

Le sorelle Mazzocchi, la cuoca Isa e la maitre Monica, lo pensavano da tempo: «Siamo nella terra di meravigliose paste, fresche e ripiene, asciutte e in brodo, lunghe e corte», spiegano, «ognuna con una storia che parla di luoghi, di tradizioni, di gesti tramandati da mani operose, consumate e felici di creare ogni volta dei piccoli capolavori».

E così, con la luce del sole - il menu è disponibile solo a pranzo, su prenotazione - arrivano Tortelli alla lastra arricchiti con erbe selvatiche, cachi sottaceto, erbe dell’orto e ciccioli, Insalate di pisarei all’acqua dolce (cioè con gamberi di fiume, boccaloni alla fiamma e uova di pesce all’erba cipollina), l’ormai noto (e brevettato) Raviolo di ravioli in 6 stagionature di Parmigiano Reggiano, un Tagliolino con mela, verza e chiodi di garofano servito in una bowl alla maniera di un ramen, Tortelli ripieni di anolini, torlitti e persino un Raviolo al tiramisu in coda.

Il tagliere del Pastiss prima della porzionatura al tavolo

Il tagliere del Pastiss prima della porzionatura al tavolo

Il Raviolo di ravioli in 6 stagionature di Parmigiano Reggiano, piatto simbolo del menu sulla pasta

Il Raviolo di ravioli in 6 stagionature di Parmigiano Reggiano, piatto simbolo del menu sulla pasta

Ma è con il Pastiss alla piacentina che prende forma una felicità d’altri tempi. Porzionato e raccontato al tavolo a metà percorso, «È dedicato alla contessa Angiolina Arcelli Fontana», leggiamo nel piccolo papiro consegnato al tavolo. Era una colta nobildonna residente a Bilegno, che faceva spesso visita a Stefana, mamma di Isa e Monica. In una di queste, le rivelò i segreti di questo lussureggiante cono tronco e decorato di pasta frolla: trattiene maccheroni conditi con stracotto di selvaggina (nel nostro caso capriolo, più spesso piccione), uova e amaretti sbriciolati. Sopra la fetta porzionata, è versato infine del sugo ristretto dello stesso brasato.

Una delizia superiore, servita con un cerimoniale degno di una corte regia. Del resto, è una preparazione che affonda le sue radici nel libello di Apicio, il primo gastronomo che, oltre 2mila anni fa, dette forma a un pasticcio di carne. Che poi venne celebrato in una miriade di declinazioni dai grandi cuochi del Rinascimento italiano (i ricettari di Maestro Martino da Como o Bartolomeo Scappi), dai monsù borbonici coi loro timballi fino al Pasticcio di maccheroni «complicatissimo e costoso, ma eccellente se fatto a dovere» che menziona Pellegrino Artusi nella celebre Scienza in cucina e l'arte di mangiare bene.

Preparazioni affascinanti, complesse e gustosissime che stanno tornando in voga sulle nostre tavole, forse come moto di reazione agli assemblaggi semplici della cucina espressa e pop. Isa Mazzocchi di certo conosce il valore della cucina/cucina, quella che rifugge le scorciatoie e che richiede tempo, dedizione e pazienza. E Monica il valore del servizio: tutto il menu di pasta è servito in servizi di porcellana, stoviglie di famiglia recuperate dall’oblio e sorrisi in quantità. Non semplici complementi di contorno ma componenti centrali di un assaggio da ricordare.
foto Stefano Caffarri

foto Stefano Caffarri

Monica e Isa Mazzocchi

Monica e Isa Mazzocchi


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Gabriele Zanatta

di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

Consulta tutti gli articoli dell'autore