27-10-2023
Rene Redzepi sul palco della Nuvola Lavazza di Torino. Con lui, da sinistra a destra, Giuseppe Lavazza, Massimiliano Alajmo, Paolo Griffa, Davide Scabin, Antonella Fassio, Elena Peirone, Matteo Baronetto, Ferran Adria, Stefano Cavallito, Marco Bolasco e Luca Iaccarino
Torino ha inaugurato martedì scorso la terza edizione di Buonissima, un calendario fitto di appuntamenti golosi che cancellano la caligine attorno alla Mole fino a domenica prossima (leggi tutto il programma). Come di consueto, i primi due giorni hanno visto sfilare grandi nomi della cucina italiana e mondiale: pronti via e il co-direttore della rassegna Matteo Baronetto ha celebrato a casa sua (il ristorante Del Cambio) i 90 anni di Michelangelo Pistoletto, maestro dell’arte povera, con un 4-mani al fianco di Niko Romito. Mercoledì, lo stesso Baronetto, Luca Iaccarino e Stefano Cavallito hanno chiamato un plotone di mammasantissima: il catalano Ferran Adrià, il padovano Massimiliano Alajmo, il peruviano Virgilio Martinez e il danese Rene Redzepi. Ovvero una lineup che metteva assieme 11 titoli di miglior ristorante del mondo 50Best sullo stesso palco. Erano tutti qui principalmente per un motivo: omaggiare Bob Noto a 7 anni dalla scomparsa, un signore la cui memoria è sempre viva tra coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo, «un gourmet e un fotografo di cibo molto prima che esistessero i gourmet e i fotografi di cibo», specificava bene Cavallito. La celebrazione ha assunto una duplice veste: la vedova Antonella Fassio ha presentato il volume fresco di stampa che ricorda Bob (editore Manfredi Maretti, ne ha parlato pochi giorni fa Paolo Marchi) e, subito dopo, introdotto la terza edizione del “premio” a lui dedicato.
Matteo Baronetto e Massimiliano Alajmo, co-autori della cena di mercoledì al Cambio. A destra, Marisa Huff della famiglia Alajmo e Giovanni Alajmo, maitre per un giorno a Torino
Nella carne in vitro di Alajmo, la tartare è sotto al bicchiere
Ospite speciale di Buonissima, Virgilio Martinez
Matteo Baronetto, Luca Iaccarino e Stefano Cavallito, co-direttori di Buonissima. La festa prosegue fino a domenica (qui il programma)
Alajmo: «Definire la creatività è un paradosso perché non la puoi contenere. Creatività è il bambino che inizia a voler conoscere il mondo. Nasce da un desiderio, da qualcosa che è necessario. Trasferire un sentimento, un pensiero, un’anima alle cose».
Che poi è quello che il cuoco veneto ha fatto alla fine della giornata, al Cambio di Baronetto, con la complicità del bravissimo nipote Giovanni in sala: un menu di piatti inediti all’insegna dell’ironia tra tovaglioli al collo, tartare di carne appiccate sul fondo di un bicchiere, cucchiai con bocconi “palindromi” (esattamente come il nome Bob), incontri tra caffè e pomodoro... Una bella serata e tutti felici. Fino a domenica, festa grande sotto alla mole.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Fragilità - Gioco al Cioccolato 2024, il dessert in carta a Le Calandre di Rubano (Padova)
Albert Raurich, classe 1970, è stato chef de cuisine di elBulli dal 1999 al 2007. Nel 2008 ha aperto a Barcellona Dos Palillos
(La foto è stata scattata dalla fotografa catalana Marta Bacardit)