02-07-2023
Cesare Battisti, Pasquale Balbi, Pasquale Nastri, Paolo Griffa e Giuseppe Postorino
La jacket potatoes o la backed potatoes è una pietanza anglosassone che riesce a valorizzare un cibo povero e salutare: la patata al cartoccio. Nel Regno Unito è un vero must (si stima che a Londra, nei primi anni del Novecento, se ne vendessero 10 tonnellate al giorno) ma è amatissima anche in Scozia e, naturalmente, negli Stati Uniti. La patata viene cotta tutta intera con la buccia, avvolta nella carta stagnola, poi farcita con vari ingredienti, solitamente burro, formaggio a scaglie e maionese. In Scozia vincono le frattaglie con l'haggis, un insaccato di cuore, polmone e fegato di ovino, macinati con cipolla, farina d'avena, grasso di rognone, sale, spezie e brodo, poi cotti nello stomaco della pecora per circa tre ore. E per finire e chiudere in bellezza, ecco una salsa a base di whisky.
Anche l'Italia è maestra nel rendere golosi i cosiddetti "cibi poveri", eppure così buoni e le ricette della nostra tradizione lo dimostrano. Su queste basi, da più di 10 anni è nata l'idea imprenditoriale di Poormanger (gioco di parole tra "per mangiare" e l'assonanza con "cibo povero") catena che valorizza la patata lessa di qualità a Torino, a Milano in via Vigevano 10 e oggi anche in via Sarpi 60. Ed è proprio qui che si è svolta la grande festa che ha coinvolto alcuni chef e professionisti del settore per un'interpretazione gourmet.
Protagoniste della festa sono state le 5 patate firmate di grandi chef e protagonisti del panorama milanese e italiano: la Valle d’Aosta stellata di Paolo Griffa al Caffè Nazionale, il milanesissimo Cesare Battisti, con sapore e sapere meneghino del Ratanà, Nanni Arbellini di Carmelina con una patata in stile Costiera Amalfitana; Giuseppe Postorino con la cucina stellata e classica del Ristorante L’Alchimia a Milano, la spalla di cinta senese più famosa d’Italia di Porcobrado. E, per chi curiosi e chi, magari, vorrò provare a riprodurre l'abbinamento a casa, ecco le idee degli chef:
Cesare Battisti, Ratana: “Lingua croccante e salsa verde”.
Cesare Battisti - Patata ripiena con Lingua croccante e salsa verde. Una patata ripiena con Lingua croccante, salsa verde e insalata all'aceto balsamico.
Paolo Griffa al Caffè Nazionale “Patata ripiena alla valdostana”.
Paolo Griffa - Patata ripiena alla valdostana. Patata ripiena con fontina, prosciutto alla brace di Saint Oyen, miele e rosmarino.
Giuseppe Postorino, Ristorante L'Alchimia: “Una patata ripiena tra le Langhe e la Sila”.
Giuseppe Postorino - Una patata ripiena tra le Langhe e la Sila. Patata ripiena con battuta di Fassona al coltello, pesto calabrese al mortaio.
Nanni Arbellini, Carmelina: “Patata ripiena alla Nerano”.
Pasquale Balbi - Patata ripiena alla Nerano. Patata ripiena con zucchine fritte, crema di zucchine, provolone del Monaco DOP fuso, pepe, basilico.
Pasquale Nastri, Porcobrado: “Patatabrada”.
Pasquale Nastri - Patatabrada. Patata ripiena con carni di spalla pregiate di Porcobrado, marinata e affumicata con salsa Jalapeño o salsa di cipolle caramellate.
La cottura delle patate avviene in un forno inglese speciale costruito appositamente. E' un forno a gas senza ventilazione né umidità. Dopo circa un'ora e mezza si ottiene una patata dal cuore morbido e dalla buccia croccante.
La storia di Poormanger nasce a Torino nel 2011 dall’idea di tre amici: Marco Borsero, Daniele Regoli e Valerio Ciardiello. Un format semplice ma originale, quello delle patate ripiene, che parte dalla tradizione, dai prodotti del territorio e da materie prime accuratamente selezionate e di qualità, per realizzare ricette gustose e personalizzabili in grado di accontentare tutti, mantenendo costi contenuti. Il primo locale ha aperto nel 2011 nel cuore di Torino, in via Maria Vittoria, riscuotendo un immediato successo e diventando rapidamente un’icona: tra i punti di forza, oltre alla qualità delle pietanze, un’atmosfera accogliente e informale dove sentirsi a proprio agio e un servizio veloce, dinamico e amichevole.
L’ambiente rispecchia la filosofia di Poormanger, tra semplicità e attenzione al dettaglio, con la presenza di alcuni elementi caratteristici provenienti da diversi angoli d’Europa, che saranno poi mantenuti anche negli altri locali: dalla carta da parati vintage francese alle lampade inglesi fatte su misura, fino alle piastrelle in terracotta smaltate a mano in Portogallo. Uno stile rustico, familiare e fortemente riconoscibile, replicato nel secondo locale in centro a Torino, aperto nel 2017, e approdato a Milano nel 2021, in via Vigevano, in occasione del decimo anniversario. Forte del riscontro di pubblico, a fine 2022 Poormanger ha aperto il secondo locale a Milano, in via Paolo Sarpi: una location sviluppata su due piani e situata in una zona strategica della città. A fine marzo 2023 è stato inaugurato anche il terzo locale a Torino in piazza Paleocapa 2, vicino alla stazione di Porta Nuova.
«Sono molto orgoglioso che Poormanger sia approdato a Milano con due punti vendita portando una novità nel panorama della ristorazione milanese, ed è molto bello coinvolgere in una serata di festa nomi che hanno contribuito a fare la storia della ristorazione di questa città, in versione tradizionale o contemporanea, popolare o gourmet» ha commentato Daniele Regoli, fondatore di Poormanger.
In via Paolo Sarpi 60 il locale si sviluppa su due piani, uniti da una scenografica scala a due rampe in legno e ferro nero, con dehors su strada e due balconcini al primo piano per un pranzo o una cena intima a due. Il locale, che si affaccia con ampie finestre sulla via, offre 150 coperti; si caratterizza per un arredamento vintage, con sedute in modernariato anni 60, alcuni angoli "nostalgia" come il giradischi in ingresso e i fumetti Diabolik o i libri appoggiati su librerie rigorosamente in legno. Anche i pavimenti saltano all'occhio per i colori e le fattezze tipiche delle marmette dei primi del Novecento. Al secondo piano, una sala cinema da 20 posti per proiezioni urbane, servizi dedicati e accesso riservato rendono l’ambiente adatto anche a eventi e feste.
La patata ripiena con salsa verde e lingua di Cesare Battisti
Da notare che l'offerta è pensata per accontentare tutti i gusti, tutte le tasche e tutte le esigenze alimentari: vegetariani e vegani, ma anche persone con allergie o intolleranze, come i celiaci. La possibilità di creare la propria versione di patata ripiena, personalizzandola con una varietà infinita di ingredienti - dai salumi più gustosi ai formaggi più freschi, dalle verdure di stagione alle ricette regionali, rende l’offerta davvero accessibile a qualsiasi palato.
Nel rispetto della stagionalità, il menu dei locali varia 4/5 volte all’anno, mantenendo sempre due patate fuori menu. La costante: 400 g di patata, morbida dentro e con la buccia croccante fuori!
Popolare, sana e semplice, la patata ripiena è la specialità indiscussa di Poormanger, ma nel menu non mancano altre gustose proposte, ispirate alla tradizione gastronomica italiana, per completare e arricchire il pasto: dagli antipasti tipici piemontesi come il vitello tonnato, la salsiccia di Bra, le acciughe al verde, ad altre sfiziosità come i taglieri di salumi e formaggi e la parmigiana di melanzane, fino ai dolci rigorosamente fatti in casa, tra cui l’immancabile tiramisù e la panna cotta. L’attenzione alla tradizione regionale si ritrova anche nelle birre artigianali e nei vini in mescita tutti provenienti da aziende piemontesi.
Poormanger
Via Paolo Sarpi, 60
20154 Milano
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore
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