14-06-2022
Il giardino di e/n enoteca naturale a Casa Emergency, via Santa Croce 19, Milano
Quanti abusi attorno alla parola «naturale», nel fascino di ritorno del buon selvaggio. Lui sì che faceva le cose fatte bene - in modo naturale - prima che additivi o artifici allontanassero la civiltà dal vino e dal cibo retto dei primordi. Nella narrativa contemporanea, incline a pulire le coscienze attraverso etichette vuote, l’aggettivo è quotatissimo e induce istintivamente al sospetto. Ma poi entri da quel piccolo pertugio, osservi il magnifico giardino davanti alla Basilica di Sant’Eustorgio e dimentichi tutto. Enoteca naturale aveva aperto le sue porte in una laterale di corso di Porta Ticinese, un’arteria simbolo storicamente tutt’altro che celebre per i suoi indirizzi del bere e del mangiare bene: c’era il Bar Rattazzo per sorseggiare una birra cheap «in Vetra», Supporti Fonografici per trovare vinili che neanche a Camden Town e capi di moda più o meno usati. Ma luoghi per mettere felici le ginocchia sotto al tavolo, quasi nulla. Il 6 novembre 2018 Francesca Agnello, Guido Cerretani e Marta Giannotti hanno avuto la felice di idea di colmare la lacuna, nella sede di Emergency - il 6% degli incassi di e/n sono tuttora devoluti all’associazione fondata quasi 30 anni fa da Gino Strada. Chiusure pandemiche a parte, sono stati 3 anni e mezzo importanti per questo wine bar con cucina che ha sempre accolto folate di gente tra il giardino e il locale chiuso e groovy. Versando nei calici vini, birre, distillati e sake che oggi sfiorano le 350 etichette. Vini naturali, appunto, ma lontani dalle controverse puzze – che nascono da vignaioli improvvisati ma talvolta anche dal pregiudizio della vecchia scuola. Macerati, rifermentati e ortodossi di personalità e afflato etico importante, curati e serviti in sala dal bravo Rocco Galasso. Quasi sempre, però, all’enoteca il cibo ha avuto un ruolo ancillare rispetto al vino: fino a poche settimane fa si poteva attingere da un menu allegro di 10/12 piatti, spesso con logiche freestyle, da assecondare in condivisione. Ma, con 350 persone sparse tra il dentro e fuori, tutto questo generava un bel casino tra i ragazzi della cucina, che ogni volta non sapevano definire bene in quanti avrebbero mangiato e cosa.
CHEF. Gianmaria Errico, bergamasco, classe 1995
Rocco Galasso, sommelier lucano
Il lungo bancone
Amuse bouche. A sinistra, foglia di tiglio ripiena di scorze candite di agrumi e uovo di lompo. Accanto, un cetriolo barattiere infuso al pastis con gel di limone e fiori di tiglio. Subito un timbro fresco
Misticanza di erbe spontanee, raccolte per foraging da Erica Pozzi del progetto Gli Orsini: pratolina, fragolina di bosco, pimpinella, abete rosso, trifoglio bianco e rosso... solo per citare alcune delle 37 specie incluse. Tutto lodevole ma è difficile apprezzarne a fondo il valore in una tavola pop come quella di e/n, si conveniva tra colleghi. Tra gli illustri progenitori della nobile misticanza ci sono infatti due ristoranti iper-mega-stellati: Piazza Duomo ad Alba e Villa Feltrinelli a Gargnano
Una splendida fregola (lavorata a mano della Tenuta Coda di Lupo di Arzachena, Sassari) cotta nella zuppa di pesce con gamberi bianchi di fondale, trifoglio e timo selvatico. Profumi di orto e mare
Ombrina alla brace, piselli freschi, artemisia e rape navette. Il piatto principale del percorso lavora su un pesce di Orobica Pesca, cotto solo dal lato della pelle al Greenegg. «Nessuna marinatura, niente di niente, solo olio e sale di artemisia», specifica il cuoco
Sorbetto al lampone, crumble alle mandorle, lemon curd e gemme di abete rosso. Fresco, estivo, ben fatto
Le 4 etichette del wine pairing: Christina Rosé (uve zweigelt, Austria); Frisant Il Farneto (spergola e sauvignon, Emilia), A Franco Rosso Cantina del Malandrino (nerello mascalese, Etna), Yuzu (wakaze sake, Giappone)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Maialino da latte, senape fermentata, crème fraîche, mela e pepe lungo è il Piatto del 2023 di Gianmaria Errico dell'Enoteca Naturale, Milano