15-01-2022

Vurria, a Milano la pizza d'inverno con l'impasto all'aloe di Vincenzo Lettieri

Partenopea nell’anima ma impreziosita dal succo del vegetale dalle molte proprietà benefiche. Tra le novità di stagione c'è la Porcina

Il succo e il gel, tratti dalle foglie carnose del

Il succo e il gel, tratti dalle foglie carnose della pianta grassa, vengono unite alle farine di tipo 1 per garantire leggerezza e digeribilità, senza alterare il gusto inconfondibile del piatto-simbolo di Napoli. La lievitazione, di almeno 30 ore, regala un risultato, leggero e digeribile, con il cornicione ben lievitato e croccante.

Ha già fatto bis Vurria, l’insegna milanese fondata da Fabrizio Margarita – imprenditore con all’attivo anche due locali a Londra, Bianco 43 e Osteria al Mercato - che rivoluziona l’esperienza della pizza partenopea con un’attenzione particolare all’alimentazione sana e leggera.

L’impasto, infatti, contiene un ingrediente non convenzionale per il mondo pizza: l’aloe vera. Il succo e il gel, tratti dalle foglie carnose della pianta grassa, vengono unite alle farine di tipo 1, senza alterare il gusto inconfondibile del piatto-simbolo di Napoli. La lievitazione, di almeno 30 ore, regala un risultato, leggero e digeribile, con il cornicione ben lievitato e croccante.

Vincenzo Lettieri con la Porcina, pizza con Bufala Dop, porcini trifolati, patate al forno, crema di grana padano allo zafferano in cottura, basilico fresco e olio evo

Vincenzo Lettieri con la Porcina, pizza con Bufala Dop, porcini trifolati, patate al forno, crema di grana padano allo zafferano in cottura, basilico fresco e olio evo

«L’aloe vera è ricca di enzimi e zuccheri complessi, quindi favorisce il processo di lievitazione e permette di evitare la biga, cioè il pre-impasto che viene aggiunto all’impasto vero e proprio svolgendo una funzione lievitante – spiega il pizzaiolo Vincenzo Lettieri, classe 1976, nato a Bagnoli, piccolo quartiere periferico di Napoli, che si è trasferito a Milano dopo oltre 10 anni di esperienza nella pizzeria Da Gennaro, gestita dallo zio-. L’aloe trasferisce alla pizza molte delle sue proprietà nutritive, come i sali minerali, gli amminoacidi e i fosfolipidi, importanti per un’alimentazione equilibrata. L’aspetto healthy non incide però sul gusto finale, che resta fedele all’origine napoletana. Scelgo ingredienti di altissima qualità, come il pomodoro dell’azienda campana La Fiammante, la passata alle pacchetelle, la burratina di Andria, la provola di Agerola e salumi Dop stagionati almeno 18 mesi».

La Romana

La Romana

Il menu comprende alla voce Le rosse le classiche Marinara, Margherita, Napoli, Bufalina insieme ad altre meno note tra cui la Colonnata, con pomodoro San Marzano, lardo di Colonnata, stracciata di burratina di Andria, basilico fresco e olio evo.
Tra Le bianche spicca l’iconica Vurria, con bufala campana, “pacchetelle” di pomodori gialli e rossi del Vesuvio, salsa di basilico e basilico fresco.

La Porcina, pizza del mese, ideata insieme alla biologa e nutrizionista Giorgia Arosio, con ingredienti di stagione studiati per garantire un’alimentazione sana e bilanciata.

La Porcina, pizza del mese, ideata insieme alla biologa e nutrizionista Giorgia Arosio, con ingredienti di stagione studiati per garantire un’alimentazione sana e bilanciata.

Ma veniamo alle pizze a gli sfizi dedicati alla stagione fredda, per chi ha voglia di scaldare corpo e spirito. Tra le novità, alcuni golosi comfort food come le polpette al sugo di pomodoro, una garanzia, La Parmigiana al forno con le melanzane rigorosamente fritte come la tradizione vuole e le 4 Montanare, anch’esse realizzate con impasto fritto all’aloe, guarnite ciascuna con una diversa varietà di pomodoro e formaggio.

L'interno del locale

L'interno del locale

L’alternativa veg è il Tris di verdure che si compone di friarielli saltati aglio olio e peperoncino; scarola saltata con olive e pinoli croccanti e il dolce retrogusto dell’uva sultanina, e melanzane a funghetto con pomodoro e basilico.

La Parmigiana di melanzane, un classico ben fatto con salsa di pomodoro al basilico fatta in casa e una frittura delicata che non lascia oleosa la bocca

La Parmigiana di melanzane, un classico ben fatto con salsa di pomodoro al basilico fatta in casa e una frittura delicata che non lascia oleosa la bocca

Per quanto riguarda le pizze all’aloe, in questo momento trovate La Porcina, eletta "pizza del mese", con Bufala Dop, porcini trifolati, patate al forno, crema di grana padano allo zafferano in cottura, basilico fresco e olio evo: è stata ideata insieme alla biologa e nutrizionista Giorgia Arosio con ingredienti di stagione studiati per garantire un’alimentazione sana e bilanciata. Ci sono anche La Romana, a base bianca con provola di Agerola, Porchetta di Ariccia Igp e patate al forno croccanti e dorate, e La Partenopea che, con friarielli e salsiccia. Ai vegetariani è dedicata La Paesana, con base fiordilatte guarnita da una parmigiana di melanzane e basilico, insaporita da una spolverata di grana.

Anche le Montanarine hanno l'impasto all'aloe

Anche le Montanarine hanno l'impasto all'aloe

Anche la proposta delle bevande guarda al sud con etichette campane come l’Asprinio di Aversa e l’Ottouve. Le birre artigianali sono frutto del lavoro di Birrificio Milano e del napoletano KBirr. Per chi ama l’abbinamento pizza-cocktail, ormai sdoganato a Milano, ci sono i classici Spritz, Negroni e Gin Tonic, quest’ultimo realizzato con il gin toscano Ginepraio. La dolcezza è assicurata con la Polacca di Mungiguerra, tipico dolce di Aversa farcito con crema pasticciera e amarene.

Vurria Milano

- Via Della Moscova, 27 - 20121 Milano

Tel: 02 9176 2233

- Via Borsieri, 28 - 20159 Milano

Tel: 02 4942 3783

e-Mail: ciao@vurria.com

Orari: 12.00 - 15.00 e 19.00 - 23.00

Sempre aperto


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Annalisa Leopolda Cavaleri

di

Annalisa Leopolda Cavaleri

giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore

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