12-09-2024
In via Torino al 4, a Nebbiuno, in provincia di Novara, c'è il Bar Centrale di Anna Possi
È una domenica mattina di piena estate a Nebbiuno: nel paese dei fiori che sbircia il lago Maggiore, scorre un viavai gentile. E con gentilezza ogni giorno – feste comprese - accoglie Anna Possi, per tutti Anna (Anna René sui social in omaggio al nome del marito), nel suo bar Centrale: quando ha compiuto i 99 anni lo scorso novembre, tutte le telecamere e gli smartphone si sono puntati su di lei e accompagnano la corsa verso la centesima candelina che si avvicina. Lei è nata infatti il 16 novembre 1924.
Ma Anna – celebrata come la barista più longeva d’Italia da Confcommercio, dalle testate nazionali e persino internazionali – non è cambiata: svolge il suo lavoro quotidiano con dedizione, attenta ai clienti che varcano la soglia del suo bar affacciato sul lago. Il suo segreto è l’amore per un lavoro a cui ancora oggi si dedica totalmente e il tempo sembra essersi davvero fermato qui da lei. Allora quando arriviamo, ci sorride e resta concentrata sugli aperitivi che sta servendo.
Il lago e Anna, in fondo, sono simili. Può sembrare da una parte che non cambino mai ed è vero, perché sono fedeli a se stessi: eppure hanno una loro segreta vivacità, un complice divenire che è evolvere senza tradire la propria natura. Lei compie questo rituale amatissimo nel paese in provincia di Novara dal 1958, ma intanto usa il computer, consulta la Borsa, si mette a viaggiare attraverso quello schermo visto che non ha potuto farlo per via del lavoro e ha un suo profilo Facebook che sempre più si colora di visite.
«Che bei tempi gli anni Sessanta» sospira su Facebook Anna postando una deliziosa foto in bianco e nero. Ma è raro vederla indulgere nella nostalgia, perché guarda avanti: lei, che ha servito anche giocatori del Milan come Gianni Rivera, sa essere la regina dell’ospitalità sempre e con chiunque.
Una foto d'epoca
Ogni volta che si passa da lei e le si confida un pensiero, Anna supporta, sorride o conforta con quel suo sguardo limpido e allora svela il segreto della felicità: «Io non conosco invidia. Mi sono sempre accontentata di poco e quello non mi è mai mancato». Anna che un giorno ti dice che non ha mai completato la casa con il soggiorno perché lavorando quotidianamente non ha avuto il tempo. E ti dimentichi che sta parlando di oltre sessant’anni, ti sembra naturale quella risposta e lo è.
La consegna della targa da parte di Fipe e Confcommercio
«Anna è un mito», ci dice un cliente mentre stiamo per allontanarci e in tanti annuiscono. Anna, semplicemente Anna, una donna che non ha mai gettato un solo minuto dei suoi 99 anni al vento, ma che grata per il lungo cammino coltiva l’amore per il bar e il rapporto con la sua gente, come qui si è solito fare per i fiori con una sapienza perenne.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
La cucina di Andrea Monesi, giovane chef del ristorante Locanda di Orta, (1 stella Michelin), è un alternarsi di grandi classici della carta, e piatti innovativi, solo apparentemente controversi. Un esempio è Risotto Toma e Ostrica: un risotto mantencato con toma piemontese, ostrica ghiacciata e polvere di cipolle arrostite