28-06-2019
Il tendone di Rimini, ispirato al circo di "Otto e mezzo" di Federico Fellini, sede pochi giorni fa della quarta edizione di Al Meni, 24 cuochi all'opera dall'Emilia Romagna e dal mondo
L’Argentina, la Francia, l’Italia, il Brasile. È il collage di 4 bandiere che Mauro Colagreco ha sventolato sul palco di Singapore, fresco patron del “miglior ristorante del mondo”. Esiste uno spot più luminoso sulla mescolanza? Un messaggio più incisivo sulla fertilità dell’incontro? Così funziona da sempre la migliore cucina: ingredienti in viaggio, che approdano sulle terre di destinazione e generano ricette che attecchiscono felici. La direzione contraria di quello che vuole il mondo oggi, a osservare le homepage dei quotidiani d’Italia e del mondo dell’altro dì: accanto alla gioia dello chef argentino strideva non poco lo scatto tragico del Rio Grande, al confine tra Messico e Stati Uniti, e l’imbarazzante paralisi della Sea-Watch nelle nostre acque. Vai a spiegare ai sovranisti che l’immigrazione è il tema di uno degli eventi più interessanti degli ultimi tempi, Al Meni, il circo felliniano che Massimo Bottura, Enrico Vignoli e Andrea Petrini portano da 6 anni a Rimini per dare lustro alla città e alla regione. Missione riuscita anche quest’anno, nonostante il sabato funestato da diluvi simil-amazzonici. Accanto ai 12 chef emiliano-romagnoli stanziali, c’erano altrettanti colleghi, tutti immigrati, un vocabolo semanticamente non di gran moda (gli si preferisce "migranti", più soft) ma che non bisogna avere paura di pronunciare (qual è il problema? Siamo tutti figli di immigrati). Tra i 24 ospiti (leggi qui il dettaglio) spiccava per i toni garbati Tim Butler, statunitense dal Maine di stanza da anni a Bangkok e Phuket in Tailandia (dopo Eat Me aprirà a breve il più ambizioso Esenzi): era da mangiare col mestolo tanto era buona la sua Larb di trippa e lingua, con salsa di pesce, coriandolo e macinato di maiale.
Massimo Bottura, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna
Giovanni Passerini e Simone Tondo
foto Marco Poderi
Enrico Vignoli (a metà), Bledar Kola ed Entiana Osmenzeza
Davide Di Fabio (Osteria Francescana, Modena) rimesta il suo Risotto alla Cattelan
L'insalata finnico-coreana di Kim Mikkola ed Evelyn Kim, Inari, Helsinki
Mauro Colagreco e il suo patchwork di nazionalità
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.