Oslo non è certo celebre per i suoi ristoranti. Ma le cose stanno cambiando e, ironia della sorte, il merito è da ascrivere a uno chef danese. Il 37enne Esben Holmboe Bang si trasferì qui 14 primavere fa e, nel dicembre 2010, aprì il ristorante di fine dining Maaemo ("madre terra" nell'antico dialetto locale). Mostrò da subito grande ambizione: per la prima volta cercava di ridefinire una nuova cucina, basata sui prodotti locali e di stagione.
Oggi è uno dei nomi più convincenti della cucina mondiale, parte dell’élite dei ristoranti con 3 stelle Michelin e con un carnet già carico di altri premi importanti. La linea di cucina è una perfetta giustapposizione tra le radici della cucina norvegese tradizionale e l’onda avant-garde della cucina naturalistica del Nord – dall’estetica al reclutamento del prodotto fino agli aspetti di ricerca storica e culturale che contribuiscono a delineare un’identità. Sostenibilità è un mantra da Maaemo. La priorità è la conservazione degli alimenti e nulla si butta. C’è una stanza in cui pickles, sottaceti, aceti e composte sono oggetto di sperimentazione.
I menu degustazione sono originali, deliziosi e mettono al centro il meglio di ogni stagione, dalla selvaggina alle capesante, dagli scampi al pesce, dalle radici terragne alle erbe foraged fino ai frutti del bosco. Il Porridge di crema acida con cuore di renna disidratato è uno di piatti più iconici e confortanti, una rappresentazione poetica del duro inverno norvegese, coi suoi scenari drammatici (il cuore dell’animale è conservato allo scopo di far sopravvivere l’uomo).
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articolo a cura degli autori Identità Golose