16-10-2017
Accursio Craparo davanti al suo ristorante, l'Accursio di Modica
Il Carciofo, piatto geniale e dicotomico fondato sui contrasti: di ingredienti tra mare e terra; di sapori tra le sensazioni delicatamente sapide del baccalà e prudentemente amarognole del carciofo; di consistenze tra la cremosità di un patè di carciofi, baccalà mantecato e fave e la croccantezza delle “lingue di gatto” al carciofo da pucciare nel patè. Il cerchio si chiude con gli spigoli aromatici del finocchietto selvatico e con il fresco accento balsamico della mentuccia
Mare & terra è un tourbillon di gusti e sapori: astice, tonno, caviale, ostrica e alghe con melanzana, pomodoro, cipolle, rapa rossa, peperoncino, lattuga, zenzero e limone. Una moltitudine di ingredienti perfettamente integrati tra loro per un piatto di ispirazione impressionista per colori ed emozioni. Fresco, mediterraneo, iodato, speziato
Esibizione di alta cultura internazionale è China su tè, gioco di parole e piatto dalle complessità emozionanti: ravioli di seppia farciti del suo ragù al nero e brodo di pesce al tè nero cinese Lapsang Souchong. È un arcobaleno di eleganza unica, di sfumature umami e di affumicature ; imperdibile e poetica proiezione della Sicilia tra i rigorosi sospiri gastronomici dell’Estremo Oriente
Capolavoro i Trucioli di pasta: pasta di grano duro con cereali tostati, siero di ragusano stagionato, capperi e limone: pasta gustosa dalla consistenza statuaria, amido rotondo e avvolgente, slancio acido di ottima grana, tostature, sapidità, aromaticità eoliane
Due gustosissimi piaceri della carne: una golosa porchetta fatta con capocollo di maiale, rosmarino, salvia, pinoli, ceci, cipolla e spezie, e un più interessante scamone di manzo ripieno con tartare di carne, salsa ai frutti rossi, favette verdi, asparagi e piselli, dove una bella spinta acida bilancia perfettamente morbidezza a succulenza di una realizzazione di grande classe
Senso estetico e forza intellettuale nel vegetariano Pane e cipolla: cipolla in agrodolce, fagioli “cosaruciaru”, rape, formaggio Fiore Sicano, tartufo nero e pane speziato. Rotondo, morbido, di amore e di accoglienza, che trova il suo maggiore slancio nella consistenza cremosa e aromatica delle sue dolcezze mai banali
L’Uovo a la coque è un divertente trompe-l'oeil: un guscio d’uovo a custodire un albume di ricotta e un tuorlo di passion fruit e arancia, da condire con una polvere di mandorla tritata e zucchero
Dessert soffice, leggero, goloso e ulteriore inno alla natura il Baco da seta: bignè con crema pasticcera, more, una salsa di erbe, pasta frolla e la seta di uno zucchero filato che solletica la memoria del gusto e fa tornare bambini
Un lussureggiante albero d’ulivo a bordo di una piccola imbarcazione in legno. Il logo del ristorante Accursio stilizza così le due muse ispiratrici della cucina dello chef: il mare di Sciacca, sua città d’origine, e la tradizione contadina di Modica, affascinante centro in architettura tardo-barocca in provincia di Ragusa, dal 2002 nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco, in cui oggi respira e opera con meritato successo. Accursio Craparo è tra i cuochi più rappresentativi della cucina siciliana contemporanea d’autore; di poche parole e molta sostanza, nel 2016 ha ricucito sulla giubba in poco più di un anno quella stella Michelin cui aveva abdicato nel 2012 lasciando in altre mani il mestolo del ristorante La Gazza Ladra.
«Riconquistare la mia stella nel mio spazio, dove posso esprimere senza remore la parte più intima di me, è stata un’emozione indescrivibile – racconta lo chef classe 1976 – L’assegnazione del macaron della “Rossa” ti dà la conferma che stai lavorando bene e ti spinge a credere sempre di più in quello che stai facendo. A La Gazza Ladra avevo carta bianca e con la famiglia Failla ho trascorso otto anni fantastici, ma a un certo punto ho sentito l’esigenza di crescere e di continuare un percorso in una casa tutta mia». Casa governata al fianco di Oriana Aprile, consorte e socia in affari, responsabile dell’accoglienza e dell’interessante selezione, in collaborazione con il sommelier Sergio Occhipinti, delle circa 400 etichette incluse nella carta dei vini.
Ricordi e insegnamenti dalle scie importanti: «Credo che nel mio stile di cuoco sia facilmente riconoscibile quel profondo riguardo per la natura e per i suoi prodotti, che è il fondamento della filosofia di Leemann; di Alajmo ho ammirato la magistrale abilità nell’estrarre l’anima dalla materia prima, rispettandone l’identità, sublimandola con le giuste tecniche, senza mai snaturarla con inutili eccessi. Assenza è stato il maestro che, quando sono tornato in Sicilia dopo tanti anni di esperienza in giro per l’Italia, mi ha preso per mano e mi ha spalancato gli occhi sulla ricchezza di elementi e sulle potenzialità del continente gastronomico di Trinacria».
Il processo creativo viene dal profondo: «L’idea di un piatto può nascere in qualsiasi momento: è una lampadina che si illumina quando qualcosa ci tocca il cuore e l’anima. Può essere il ricordo del sapore di una ricetta della nonna, di un piatto della tradizione contadina o di una zuppa di pesce povero, ma può scaturire anche da un dialogo con te stesso. Può nascere da un profumo che percepiamo durante una passeggiata tra le coste, tra le colline, può essere l'odore di una giornata di pioggia. La forza di uno chef bravo è avere la capacità e la sensibilità di percepire un’emozione e saperla raccontare attraverso la cucina».
Tante le cose fatte, ma altrettante sono da fare: «Il futuro sono i nostri sogni e nei miei sogni c’è una Sicilia dal linguaggio ancora più internazionale e dal territorio ancora più radicato: l’obiettivo è presentare una cucina con nuove forme e sapori più intrecciati. L’evoluzione è la pulizia: estrarre sempre la massima purezza dell’ingrediente distillando e microfiltrando».La purezza di una cucina di grande classe da approcciare senza sovrastrutture, rimanendo se stessi e viaggiando in Sicilia, terra che è complessità di profumi e sensazioni che partono dal mare e arrivano a sfiorare il cielo. Da Accursio il viaggio è da fermi. Oltre la staticità, oltre la semplicità... Si tratta di eleganza e di piacere. (Nella nostra fotogallery, i piatti di un gran pasto)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016