15-12-2021
Diego Vitagliano, napoletano, classe 1985
E' stato un 2021 speciale, ricco di gioie e di soddisfazioni professionali, per il pizzaiolo napoletano Diego Vitagliano: su queste pagine avevamo iniziato a tesserne le lodi già nel 2017 (A Pozzuoli il Maradona della pizza), sottolineando immancabilmente quell'associazione d'idee profondamente partenopea che l'ha portato a scegliere come insegna e come simbolo della sua passione per la pizza un numero e uno solo: il 10, con cui ha intitolato sia la sua prima insegna, a Pozzuoli, che quella aperta successivamente a Bagnoli.
Erano anni dunque che Vitagliano lavorava con tenacia per emergere e affermarsi nel panorama della pizza napoletana contemporanea: in questa stagione è stato premiato come pizzaiolo dell'anno dalla classifica 50 Top Pizza Italia, che lo vede anche al secondo posto nella classifica assoluta delle migliori pizzerie del paese; ha confermato i tre spicchi della guida del Gambero Rosso, che gli ha anche consegnato il premio come "Maestro dell'impasto"; ha ulteriormente ampliato la sua offerta al pubblico, aprendo due nuovi locali, uscendo anche dai confini classici della pizzeria, con una Bakery e un Bistrot.
Nel prendere questa decisione, Vitagliano ha anche voluto dare forma alle sue idee sull'evoluzione della pizza, dopo aver fatto proprio l'approccio tradizionale partenopeo: «Avevo capito che c'era un futuro da interpretare, che avevo l'opportunità di migliorarmi, di studiare, per diventare uno degli interpreti della pizza napoletana contemporanea. Ero cresciuto in una tradizione che sugli impasti si basava solo sulla sensibilità: si andava a occhio, contava l'esperienza e la mano del pizzaiolo. Io invece mi sono messo a studiare, volevo capire ogni passaggio di quella trasformazione, per poter poi migliorare ogni giorno».
E se adesso celebriamo un anno speciale per Vitagliano, gli esordi non sono stati semplicissimi, come capita spesso a chi vuole innovare: «Il primo periodo è stata una battaglia - sorride Diego mentre ripercorre questa parte della sua storia - mi ricordo di chi parlava di me come uno che inseguiva le mode del momento, chi mi liquidava come un fenomeno passeggero. Dalla mia parte avevo il tempo, la mia tenacia, ma soprattutto il rispetto assoluto che ho sempre dimostrato, per il prodotto e per il pubblico. E appunto con il passare del tempo il mio lavoro si è consolidato, le persone che venivano nella mia pizzeria riconoscevano il mio impegno, capivano che offrivo loro una pizza buonissima e altamente digeribile. Che poi è la sintesi di tutto quello che io ho sempre voluto fare: trasmettere emozioni e far stare bene le persone, gusto e leggerezza».
I pani della Bakery di Diego Vitagliano
Uno dei Bun proposti dal Bistrot: Revolution, con pulled pork, soncino, olio evo, chips di mela verde, bacon di suino nero, senape, bun al papavero
Vitagliano al lavoro sul SerieS Moretti Forni
Il Bistrot, l'ultimo arrivato nella galassia Vitagliano, nasce anche per sfruttare al massimo il lavoro che viene svolto nella Bakery: «Io adoro lavorare con gli impasti, questa è la verità. Quindi ho sempre nuove idee, nuovi progetti: il Bistrot ha dunque lo scopo di darci il modo di cucinare, di diversificare la nostra offerta. Che sia un panino, un bun, una pizza al padellino...sentivo il bisogno di allargare ancora di più il campo. Siamo partiti senza fretta, con un approccio graduale, ma la risposta del pubblico è già positiva: la Bakery è presa d'assalto ogni giorno, il Bistrot è appena partito, noi ci stiamo rodando e, come giusto, ci vorrà un po' di tempo per farlo conoscere. Ma dalla mia ho la fiducia dei nostri clienti, ce la siamo guadagnata con il nostro lavoro in questi anni».
Il panettone di Diego Vitagliano
Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta
di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia