31-10-2014
Sabrina Tuzi, born in 1984, chef at La Degusteria del Gigante in San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). Before her current role, she can boast an important curriculum at Messer Chichibio and Niko Romito’s
Non è facile raccontarsi, soprattutto per me che ho un carattere piuttosto introverso. Ho 30 anni e sono lo chef della Degusteria del Gigante di San Benedetto del Tronto nelle Marche, un piccolo ristorante situato in un vecchio casale del borgo marinaro. Il mio percorso formativo successivo alla scuola alberghiera si è arricchito in diversi locali della costa adriatica.
Devo per esempio tantissimo a Piero Crescenzi del Messer Chichibio, ancora a San Benedetto. È qui che ho capito il significato di organizzazione del lavoro: era una macchina perfettamente oliata, una cucina in cui non mancava mai nulla, dalla boccetta di sale sempre colma fino all’orlo alla dispensa ricca di ogni materia prima, in ogni momento. Uno chef pioniere, avanti nel tempo.
La parmigiana di seppie di Sabrina Tuzi
Il mio è uno stile che si basa essenzialmente sull'utilizzo delle materie prime del territorio e sulla riscoperta delle vecchie ricette locali. Sapori facilmente riconoscibili e piatti non troppo barocchi, che seguono una linea di pulizia e semplicità. Un percorso piuttosto complesso da seguire in una città che si veste di modernità ma poi alla fin fine rimane piuttosto antica e conservatrice nell’atteggiamento di fondo. Ma quella che viene considerata la cenerentola delle Marche è una zona ricchissima di materie prime eccellenti e di tradizioni culturali ed enogastronomiche che stiamo lavorando per rivalutare al massimo. Un compito non facile.
Gli archi a volta del ristorante La Degusteria del Gigante di Sigismondo Gaetani, via degli Anelli 19, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), +39.0735.588644
Spesso ho dovuto lavorare il doppio dei colleghi maschi per dimostrare di valere veramente. Ho sempre pensato però che, dove la forza fisica magari non può competere con quella dell'altro genere, noi sappiamo usare di più la testa: se un carico è pesante, lo solleveremo in due tempi. Insomma, nulla è impossibile. E chiuderei, parafrasando una frase rubata che ho sentito da Cristina Bowerman: in qualsiasi lavoro non c’è una coniugazione al maschile o al femminile. Ci sono persone che cercano di fare al meglio e con amore il proprio mestiere. Molto è stato fatto ma c'è ancora molto da lavorare. Leggi anche Nel segno del rispetto di Caterina Ceraudo Tenacia, amore e qualità di Patrizia Corradetti Libertà in sala di Anna Sala La passione di Pamela di Pamela Filomeno Piatti da masticare di Teresa Buongiorno L'amore è una materia prima di Alba Esteve Ruiz L'arte del non arrendersi di Deborah Corsi Ristoratrici si diventa di Patrizia Maraviglia Alla ricerca della passione di Anneke Van Sande Mettersi in gioco in Norvegia di Lucia Tellone Io voglio fare il pane di Roberta Pezzella Tanto giovane per tutto di Rosanna Marziale Rigore e allegria di Serenella Medone La cuoca di Napoli nord di Marianna Vitale In squadra con mia madre di Serena D'Alesio Uomini, che disastro di Marzia Buzzanca Vocazione totale di Antonella Ricci Una vita piena di Maria De La Paz Mente e cuore di Marta Grassi Il sorriso della fatica di Nadia Moscardi Nulla è impossibile di Emanuela Tommolini Esaltarsi nelle differenze di Viviana Varese L'altra metà del piatto di Elisa Arduini
Donne che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
a cura di
classe 1984, è chef della Degusteria del Gigante di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno)