17-10-2016
Marchigiana di Macerata, Jessica Natali è chef de partie del Noma di Copenhagen, ristorante in cui è entrata in stage nell'inverno 2012/13
Avevo 19 anni e mi ero appena diplomata all'Istituto alberghiero di Loreto, nelle Marche. Avevo presentato una tesina sul Noma, il ristorante di lì in poi votato per quattro anni non consecutivi migliore al mondo. Avevo in mente un obiettivo: effettuare uno stage di 3 mesi in un'insegna di cui conoscevo tutti i piatti a memoria. O almeno, credevo fosse cosi.
Il viaggio è iniziato 3 anni fa. Dal primo giorno in cui ho messo piede là dentro, me ne sono innamorata. L'energia in cucina era speciale e velocissima nel coinvolgerti. Per non parlare della mia ammirazione per Rene Redzepi, la mente dietro a un nuovo movimento gastronomico, chiamato New Nordic Cuisine.
Non avendo nessuna referenza dal personale del ristorante, l'unico modo per farmi notare era, ovviamente, quello di correre e lavorare il più duramente possibile. Cercai di mostrarmi interessata a tutto ciò che succedeva là dentro, fermandomi ad aiutare il personale anche quando a tutti gli stagisti veniva concesso un po' di riposo. Quasi al termine dello stage, mi venne proposto di rimanere. Incredula, accettai.
Con Rene Redzepi (secondo da destra) e due clienti. Il sogno di Jessica? "Aprire un ristorante nel quale poter esprimere l'amore per la cucina italiana e gli ingredienti nordici"
Jessica versione pre-Noma, a 18 anni all'Istituto Alberghiero di Loreto
Donne che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
di
marchigiana di Civitanova Marche (Macerata), classe 1993, dopo 5 anni al Noma di Copenhagen, da giugno 2018 è sous chef e manager del ristorante Inua a Tokyo, in Giappone, 2 stelle Michelin