10-05-2017
Roberta Gesualdo, romana, sincronette fino a 26 anni e poi pasticciera tra San Francisco, Londra, Roma e Copenhagen. Oggi coordina la brigata dolce del Mirazur, quarto ristorante al mondo per la World's 50Best 2017 (foto Matteo Carassale)
Il mio amore per la pasticceria è emerso dirompente solo pochi anni fa, quando ne avevo 29. Per una vita la mia passione è stato il nuoto sincronizzato. Sono stata atleta fino a 26 anni e ogni scelta importante, come quella degli studi, l'ho fatta in funzione della necessità di salvaguardare le lunghe ore di allenamento giornaliere. Ho ottenuto una laurea in Economia e lavorato per importanti aziende multinazionali nel settore marketing e vendite, ma nei momenti liberi – anche fino a tarda notte – mi ritrovavo con le mani in pasta; e quelle ore mi rendevano incredibilmente felice.
Dopo un corso amatoriale di pasticceria, ho deciso di dare una svolta alla mia vita e sono partita per San Francisco, dove ho seguito un corso professionale di pasticceria in una scuola francese, la Cordon Bleu – California Culinary Academy, e fatto le prime esperienze importanti nel settore. Nessun altro luogo poteva essere più adatto a ospitare quel totale cambio di rotta: San Francisco è la città dell'estro e della creatività, puoi dare libero sfogo alle tue passioni e stravaganze. E' stato il periodo più bello della mia vita. Studiavo e lavoravo in una pasticceria e da Chez TJ, un ristorante stellato di cucina contemporanea francese. Ho conosciuto chef pasticceri come Erica Waksmunski, Mimì Mendoza e Irit Ishai, con cui sono ancora in contatto e che stimo profondamente. Hanno creduto in me fin dal principio, forse colpiti dall'instancabile voglia di fare e dalla dedizione. Mi hanno insegnato tecnica e organizzazione, permettendomi di crescere in poco tempo.
Roberta Gesualdo
Nel 2015 ho avuto l'opportunità di partire alla volta del Noma, un'esperienza che annovero tra le più belle, intense e significative della mia vita. Il Noma ti cambia e cambia la tua visione del piatto in termini di ingredienti, il loro reperimento e i metodi di lavorazione. L'influenza che ho ereditato mi ha affascinato moltissimo e nei rari momenti liberi continuo ad approfondire gli argomenti del foraging, della fermentazione e dei metodi di lavorazione "alternativi" delle materie prime con l'esperta Valeria Margherita Mosca Caglio di Wood*ing.
Non nego che forse è proprio l'esperienza al Noma ad avermi aperto le porte del Mirazur di Mentone. E' un posto incantato in una località meravigliosa. Guardare fuori dalla finestra della cucina ti fa quasi pensare di essere sospeso sul mare della Costa Azzurra. Mi sono presentata per la prova e mi sono innamorata della freschezza, eleganza ed armonia dei piatti di Mauro Colagreco e Antonio Buono. Ho visitato l'orto e mi è sembrato di entrare in un posto magico.
Jus glace des citron di Roberta: sorbetto al limone con una pasta di oxalis e nasturzio
Donne che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
di
romana, ex sincronette, dopo una serie di esperienze a San Francisco e al Noma di Copenhagen, è capopasticciera del ristorante Mirazur di Mentone, Francia