07-05-2021
Isa Mazzocchi, classe 1968, piacentina di Borgonovo Val Tidone, frazione di Bilegno a essere precisi, è la Donna Chef 2021 per la Michelin, premio sponsorizzato da Veuve Clicquot. L’annuncio ieri in una cerimonia digitale come per tutti in epoca di pandemia.
Con il riconoscimento istituito nel 2017, la Mazzocchi è la quinta cuoca italiana premiata. La prima fu la calabrese Caterina Ceraudo, quindi la friulana Fabrizia Meroi, la siciliana Martina Caruso e la campana Marianna Vitale. Sono tutte e cinque stellate, l’emiliana dal 2012, in una realtà al femminile che ritenevo sorridesse ancora di più alla ristorazione in rosa di casa nostra.
Però, mentre il mondo cresce, non è in pratica cambiato il peso dell’Italia, visto che nel 2019 risultavano 41, giusto una in meno. Da noi sembrano mancare, almeno per gli ispettori e i responsabili della guida per antonomasia, nuovi talenti. Un rilievo: tutte e 29 le insegne premiate nell’ultima edizione vantano uomini al comando. Giusto gratificare chi si ritiene degno, ma possibile che davvero non vi fosse aria nuova a livello di donne? Non vorrei che la pandemia abbia penalizzato la curiosità di tanti e si sia finiti a guardarsi troppo indietro, lasciando il nuovo al futuro che verrà.
Decisivo per il futuro professionale di Isa, ancora lontana dal compiere vent’anni, fu Georges Cogny: «Mi tolse le fette di salame dagli occhi, al di là della collina c’era un mondo di gastronomia gourmet». Nel tempo sarebbero arrivati Vissani, Marchesi e Hintner, ma anche la severità del padre e una madre che parlava poco, entrambi poco inclini ai complimenti.
La Palta sarebbe arrivata nel 1989, lei ai dolci, come inizio, mentre sua sorella Monica prese possesso della sala. Al cambio del secolo, ecco irrompere Roberto, che di cognome fa Gazzola, sommelier. Oggi si sono aggiunti nelle due famiglie cinque figli in tutto, ma la licenza di tabacchi c’è sempre così come per alcuni dei ragazzi il futuro sarà in scia ai genitori, altrimenti perché frequentare la scuola di Alma vicino Parma.
La premiata ha un carattere forte. Femminista convinta, ha spiegato davvero bene la differenza tra un locale con chef donna e uno con chef uomo: «Noi siamo troppo generose e amiamo dire con orgoglio che lavoriamo con nostro marito e così il posto diventa un indirizzo di famiglia. I mie colleghi mai, loro sono sempre lì a dire io… io… io… e noi veniamo viste come gli angeli del focolare. Ma quando mai. Su questo non sono affatto politicamente corretta». Per nostra fortuna.
Donne che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
L'evento A piedi nudi nel parco, che si è tenuto a Rivergaro (Piacenza), sul lungo-Trebbia. Tutte le foto sono di Barbara Bellocchio
Isa Mazzocchi, chef de La Palta di Bilegno (Borgnonovo Valtidone, Piacenza, 1 stella Michelin) presenta "Isa", pubblicato da Trenta Editore (128 pagine, 24 euro, clicca qui). Foto di Fausto Mazza
Pochi attimi dopo la fine di questa sedicesima edizione di Identità Milano, un'imperdibile occasione di gusto all'Hub di Via Romagnosi: due protagonisti - la chef Isa Mazzocchi del ristorante La Palta in provincia di Piacenza, e lo chef bretone del Miramonti L'Altro, Philippe Léveillè e un ingrediente - il Parmigiano Reggiano