09-09-2015
Foto di gruppo al termine di Food Camp, l'evento gastronomico finlandese che ha visto quest'anno tra i protagonisti anche Cristina Bowerman
Ho già raccontato qui uno dei miei viaggi di questa estate, in California, alla riscoperta del crudismo. Non è stata l'unica mia esperienza interessante. Pochi giorni dopo aver incontrato Matthew Kenney mi sono ritrovata catapultata dall’altra parte del mondo, a tre ore di macchina da Helsinki. Mi sono imbattuta in una natura per certi versi ancora vergine, in abitudini diverse, nuove per una persona come me. Il rito della sauna, il pranzo leggero, l’abbondanza di cereali, i pani non lievitati, i mirtilli selvatici che non vedevo da decadi…
Cristina Bowerman con Suzuko Enomoto, una delle chef che hanno partecipato a Food Camp
Food Camp mi ha dato la possibilità di conoscere la cucina finlandese e i suoi prodotti. Ho trovato davvero peculiare che i gamberi di fiume siano un cibo comune e ambìto (addirittura l’albergo dove soggiornavo si chiamava Rapukartano, dove rapu indica il gambero di fiume). Ero abituata a gustarli alla maniera cajuna, piccanti con patate novelle e pannocchie, succhiando la testa; mi sono ritrovata a pulirli - tanto grandi che in Texas li avremmo chiamati crawdaddies - e mangiarli con pane e una salsa tipo remoulade. Ho assaggiato il muschio fritto, ho pescato nel lago un luccio che poi mi è servito per un piatto con aneto, succo e buccia di limone, smetana (che avevo conosciuto in Russia), pepe rosa ed erbe fresche.
Ma quello che mi ha davvero impressionato è stato il numero di persone che partecipano a Food Camp. Tre cene, oltre 100 persone a sera: sold out. Oltre 200 persone a pranzo per una versione light di alta cucina finlandese. Nell’immaginario comune, almeno di un italiano, il popolo finlandese gourmet non esiste o almeno non è così numeroso; invece l’ho visto, è esigente e pure colto. Insomma, Food Camp è un’esperienza che rifarei domani.
Donne che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
di
Cuoca laureata in Legge e in Arti Culinarie, parla tre lingue e continua a studiare e fare stage. Oltre 15 anni all’estero, nel 2006 apre Glass Hostaria. È primo presidente dell'associazione Ambasciatori del Gusto