10-04-2004

Unco

Maurizio Besozzi, Rosalia sua moglie, è un ristoratore-non ristorantore pieno di buona volontà e di sincera passione, che si è avvicinato alla cucina lungo sentieri assolutamente originali. Di professione consulente di management, ha aperto un anno e mezzo fa a Milano, in zona San Gottardo-Navigli, un locale assolutamente in linea negli arredamenti con le modernità milanesi, ma con una sensibile differenza rispetto a tanti posti modaioli e fasulli: vi si mangia bene. All’inizio il posto si chiamava giusto Unco, ma era ben difficile intuirne il significato. Unco per uncoventional, per indicare un sito informale, anti-convenzionale ma non frivolo, sciocco e vuoto. Adesso abbiamo UNCOnventional e tutto è chiaro. Il suo ideatore voleva un locale che non ricalcasse i noti schermi di antipasto, primo, secondo e dolce, senza però scadere nelle stupidate fusion: «L’obiettivo che mi era proposto era quello di proporre un modo di mangiare che risultasse stimolante, divertente, un po’ sorprendente e che ampliasse i riferimenti del gusto nelle persone medie». E così eccolo proporre a Milano le tapas eclettiche del catalano Paco Guzman del Santa Maria a Barcellona, confezionate fino all’autunno da Sergi Canals Albi e adesso da Alberto Viganò. Ma a dire solo tapas uno pensa a un indirizzo simil-spagnolo, con i piattini sul bancone e tanta sporcizia per terra. No. Questo è un ristorante che a pranzo propone un menu completo a 9 j (più una carta da pausa ufficio) e sempre due percorsi più ricchi, a 20 e a 35. Maurizio parla di piatti-bonsai e così farà di sicuro felice il ministro Sirchia, salvo che sono tanti e tutti ricchi di sapori, alcuni anche troppo. Due appunti: il servizio non sempre risulta professionale, i piatti vuoti, ad esempio, vanno portati via subito e l’ordine di uscita dei piatti dalla cucina non segue l’ordine in carta e allora perché numerarli? Nel complesso, sia chiaro, un indirizzo da segnarsi nel libricino del cuore, dove andare sicuri di fare bella figura anche con chi predilige le nostre tradizioni, che sconta il fatto che chi lo ha creato non nasce ristoratore ma che bontà le Chips di jucca, la Tempura di calamari, il Dado di tonno rosso marinato (sì, lo so, è ovunque ed è venuto a noia agli snob, ma il fritto misto? gli spaghetti allo scoglio? la sacher? che palle la stupidità di chi ha tutto), il Riso nero thay, il Guanciale di manzo, il Fois-frais d’anatra e il Pollo al sapore tandori... Slurp e rislurp.

UNCOnventional
in via Pavia 8 a MILANO
Telefono: 02.58108230 Chiusura: domenica
Prezzi a pranzo: Insalate 6 €, Primi 5 €, Secondi 6 € e dolci 3 € Menù degustazione: 20/35 € Coperto: 2 €
Coefficiente di difficoltà: sufficiente, cucina d’autore

Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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