24-03-2025

Emoraya, il nuovo Giappone a Milano

Lo stesso nome per due insegne, una accanto all'altra in piazza Baiamonti: il ristorante e il negozio. Parole d'ordine: zero banalità e niente sushi. Nel mondo di Takara Sato e Shun Himeno domina la brace

Emoraya e il suo interno in piazza Baiamonti 2 a M

Emoraya e il suo interno in piazza Baiamonti 2 a Milano

Mai credere di sapere tutto e nemmeno quasi tutto. C’è sempre qualcosa di nuovo che aspetta solo di essere scoperto, sta a noi non dormire e alimentarci di curiosità, perfetta per tenere sveglia la mente. Nel panorama milanese, Emoraya, in piazza Baiamonti 2, non è una novità della ultima ora però nemmeno un’insegna che esisteva prima della pandemia, giusto tra il 2022 e il 2023. Nasce sulla scia della Gastronomia Yamamoto, il Giappone quotidiano e per nulla modaiolo, la risposta alla banalizzazione di sushi e sashimi, proposte che spaziano dal fine dining

stellato giù giù fino all’all you can eat.

Qui assolutamente no e ci vuole ben poco per capirlo. E’ scritto a chiare lettere nel sito: «La cosa importante è anche se la nostra cucina si basa sulla cucina giapponese, non abbiamo sushi o sashimi. E il carbone è il nostro metodo di cottura base». Quindi regolatevi al momento della prenotazione. Ha detto il patron Takara Sato, in un italiano chiaro e corretto: «I sushi sono diventati così diffusi che hanno messo in crisi il risotto, così abbiamo scelto altro».

Lui tra sala e cantina, Shun Himeno in cucina come chef, e attorno a loro tanti momenti e spazi diversi. Intanto esistono due Emoraya, il ristorante e, pochi metri più in là, al civico 4, la bottega di oggetti, cibi e bevande, whiksy e sake, ma anche lo spazio per una prima colazione presto la mattina, giapponese, con zuppa di miso e gli onighiri, un pranzo leggero, e l’asporto l’intero giorno. Il tutto sotto lo slogan La vita con il Giappone.

E una sera a cena eccomi esaltato dalla bravura come sommelier di Takara

nel descrivere ogni ricetta e proposta in carta. Stuzzichini, un omakase breve e uno più completo, gli antipasti, riso e pasta, compresa una ricetta italiana, Spaghetti alla chitarra alla giapponese con bottarga e bianchetti, omaggio dello chef al suo paese di adozione. Infine pesce e carne. Nota di assoluto merito: nella carta ogni singolo momento è spiegato con assoluta chiarezza in italiano, fanno eccezione i due menù degustazione perché soggetti alla legge del mercato, così si affidano alle parole parlate.

La nostra cena è iniziata con tre deliziose note iniziali, Zucca in brodo di alghe, Ostriche cotte e marinate, Patate e uovo sodo. Quindi un temaki a forma di cuore che sembra sorriderti, una metà di riso e l’altra una tartare di 5 pesci diversi salmone, tonno rosso, capesante, branzino e ricciola; il fritto del giorno, nella circostanza tonno in salsa di agrumi; poi il pesce del giorno, ricciola in una crema di panna e pak choi, il cavolo cinese. Dal mare ai monti con succulente costine di agnello, per poi tornare al largo con anguilla alla brace e riso, a parte brodo di pesce e miso. E per una dolce

chiusura Gelato al sakè e Cheesecake ai frutti di bosco. Tutto sotto la voce Corso Omakase dello chef.

EMORAYA ristorante
Piazza Baiamonti, 2
20154 Milano
Telefono: +39.02.64084510; negozio 02.09942148.
E-mail: contact@emoraya.com; shop.emoraya@gmail.com.
Chiusura: martedì
Prezzi medi ristorante: antipasti 15; pasta e riso 24; pesce 23; carne 28; menù omakase 60 e 80 euro.


Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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