31-05-2023
I fratelli Vincenzo e Gianpiero De Giglio, titolari di Hagakure, più realtà dentro e fuori la Puglia, posano con al centro lo chef Daniel Cavuoto
Tradizione o innovazione? Locale o globale, cosa amiamo cercare e trovare in un ristorante? Tutto il meglio di cibo e vino, ovvio, ma soprattutto sentirsi a proprio agio, stare bene e gustare qualità, serviti con attenzione da persone sorridenti e garbate, che non si fanno pregare per riempirti di acqua o vino il bicchiere, che sanno cogliere i tuoi desideri senza anteporre chissà cosa a quello che ti piacerebbe ti fosse portato in tavola.
Tacos di Tonno e Burrata, tonno, burrata, tartufo e ponzu affumicata
Sashimi di Ricciola Kombu-Jime con yuzu truffle dressing, chips di quinoa, mousse di foie gras, asparagi e gazpacho di jalapeno
Oggi abbiamo un gruppo variamente articolato su più formule: Hagakure, uno a Bari e un secondo a Monopoli; Noh Samba solo nel capoluogo proprio come Andy Havlik patisserie, pasticceria aperta perché possa esprimersi al meglio il pastry chef Andy Havlik; quindi Momi (quattro, Bari, Bisceglie, Taranto e Torino), infine, tornando a Bari, un Mezcla, un Eno-Mezcla e un Taqoz. Tutti coerenti tra loro, tutto supervisionato dallo chef Daniel Cavuoto e dal bar manager Tommaso Scamarcio.
Pain Perdu, un French toast al latte di cocco, curry verde, tartare di manzo vaca vieja e triglia, ganache di foie gras Hagakure è il titolo di un’opera che raccoglie la filosofia dei samurai, difficile saperlo. Lì in via Cognetti, a fianco del Petruzzelli, domina l’allegria, emergono i colori, si ride e si mangia bene senza sentirsi a una messa cantata. Personalmente preferisco momenti più essenziali negli ingredienti e nel loro impiego, sushi più puliti ma il mondo va avanti anche per contaminazioni. Conta la logica nel sommare questo a quello, nel fondere culture diverse, qui Asia e Sud America, e con milioni e milioni di giapponesi emigrati in Brasile o
Pain Perdu, un French toast al latte di cocco, curry verde, tartare di manzo vaca vieja e triglia, ganache di foie gras
Noh Samba ha diversi menù e categorie. Ordinare è un piacere, consumare l’ordinazione lo è ancora di più. Acquolino al solo rileggere il buono servitomi: Tacos di Tonno e Burrata, tonno, burrata, tartufo e ponzu affumicata; Sashimi di Ricciola Kombu-Jime con yuzu truffle dressing, chips di quinoa, mousse di foie gras, asparagi e gazpacho di jalapeno; Pain Perdu, un French toast al latte di cocco, curry verde, tartare di manzo vaca vieja e triglia, ganache di foie gras.
Tonnarello Chilli Prawns, pasta all'uovo, salsa chilli prawns, crudo di gambero rosa, black lime e sumac
Gli Uramaki Special: Rice Cracker Roll, tartare di spigola, avocado, tartare di tonno, riso soffiato e salsa yuzu miso; Fluffy Roll, tartare di salmone, avocado, pomodoro, pistacchio e teriyaki, gambero rosso; Dumpling di black cod e tartufo ovvero Ravioli di merluzzo
L’Hagakure Noh Samba visitato sta in via Salvatore Cognetti 29, telefono +39.080.8834478, sempre aperto pranzo e cena, meglio prenotare attraverso il sito.
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi