Siamo ancora ai primi passi e ai primi piatti, ma il Palazzetto My Venice, inaugurato nel corso del 2024, il 16 luglio, ha già una fisionomia e un’anima chiare, mature e nette nel sestiere di Dorsoduro, a pochi passi dalla fermata di Ca’ Rezzonico in pieno Canal Grande, con l’ingresso su Calle del Traghetto. Siamo in un boutique hotel voluto da Giuliano Canella in una struttura del Seicento rimodernata da cima a fondo, dieci stanze su due piani e un ristorante al piano terra nato sotto l’ala protettrice di Andrea Coppetta Calzavara, per anni la mente e la voce del vino alla
Calandre della famiglia Alajmo a Rubano in provincia di Padova.
Tutti lì credono in un turismo consapevole e qualità, come ricordato nel sito, cosa che non si deve dare per scontata ovunque, ma a Venezia ancora di più perché la sua bellezza è stregante, quasi unica nelle forme che assume, e questo rende ancora più evidente il contrasto con la beceraggine del turismo di massa che sciama ovunque. E luglio e agosto non sono i mesi migliori per visitarla anche se tante circostanze fanno sì che visitarla sia l’opzione di molti.
Palazzetto My Venice sta in un vicolo tranquillo, non è certo San Marco. La cucina è affidata a Marco Danelli, cresciuto in diversi locali degli Alajmo come Amo al Fondaco dei Tedeschi, spazio chiuso recentemente. Una mano sicura e orizzonti che superano i confini veneziani e anche veneti. La carta è un inno all’Italia come per i Caserecci integrali, pesto di basilico con latte di pinoli e fagiolini della laguna, un formato di pasta da agricoltura responsabile del Pastificio Fracasso di Pontecchio Polesine

Zuppetta di pomodoro, stracciatella di bufala, ortaggi e frutta
saltato in un classico pesto di basilico e Parmigiano Reggiano. Alla base del piatto un latte di pinoli emulsionato con acqua e olio extravergine. Terminano con dei fagiolini di laguna precedentemente sbollentati e ripassati in padella velocemente con olio extravergine. Bontà geniale, un esempio per tutti, cuochi liguri compresi.
Con Danelli, il suo secondo Vasili Pereviznyk per una carta nella quale si possono scegliere le singole proposte o un menù degustazione chiamato

Polpo scottato alla plancia, con crema di zucchine trrombetta, cipollotto di Sant'Erasmo
Dal palato al cuore, cinque portate a 110 euro. Nota utile: acquistando il menù, si sostiene il progetto della
Cooperativa sociale Alambicco onlus di Conselve per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Il ristorante è aperto a pranzo da mercoledì a domenica e a cena da mercoledì a sabato, telefono +39.041.8228370.
In attesa del menù autunnale, dopo due amuse-bouche come sashimi di ricciola e sarda e mazzancolle fritte con maionese di soia al curry verde.

Capelli d'angelo Benedetto Cavalieri con gambero rosa, colatura di alici e combawa
Quindi due antipasti: Zuppetta di pomodoro, stracciatella di bufala, ortaggi e frutta, una zuppetta fredda di pomodoro datterino rosso molto maturo, frullato con olio extravergine di oliva e aceto di lamponi. Servito con stracciatella di bufala pugliese in purezza e gioco di ortaggi e frutta di stagione (pomodoro datterino giallo, ravanello, carote novelle, cetriolo, pesca noce, prugna, uva bianca, basilico fresco). In ultimo, polvere di olive taggiasche e olio al basilico.

Casarecci integrali, pesto di basilico, con latte di pinoli e fagiolini di laguna
Poi il polpo scottato alla plancia, crema di zucchine trombetta e cipollotto di Sant’Erasmo, un polpo cotto a bassa temperatura con timo e scorza di limone bio, ripassato alla plancia e servito con una crema di zucchine trombetta stufate in pentola con cipolla e pomodoro fresco. A condire il polpo un intingolo di olio evo, erbe aromatiche, olive taggiasche, capperi, limone candito, pomodori confit e qualche traccia di aceto balsamico. Il cipollotto di Sant’Erasmo viene cotto fondente a bassa temperatura e rosolato in padella con olio evo.

Bavetta di vacca Burlina, con bernese al levistico e peperone di Zero Branco
Due pure i primi: Capelli d’angelo Benedetto Cavalieri con gambero rosa, colatura di alici e lime combawa, ovvero uno spaghettino freddo mantecato con una emulsione iodata di acqua di cozze e vongole con prezzemolo fresco, colatura di alici e scorza di combawa. La tartare di gambero rosa “Porto Santo Spirito” condita con olio evo ed erba cipollina. A seguire le Caserecce integrali al pesto già descritte.
Per secondo carne: Bavetta di burlina, bernese al levistico e peperone di

Marco Danelli e Andrea Coppetta Calzavara, rispettivamente chef e direttore del Palazzetto My Venice a pochi metri dalla fermata del vaporetto di Ca' Rezzonico lungo il Canal Grande di Venezia
Zero Branco, un taglio succulento di vacca burlina, razza autoctona del Veneto, tutelata da un presidio Slow Food, scottato velocemente sulle braci. Servito con dei peperoni gialli e rossi di Zero Branco affumicati e marinati; una salsa bernese al levistico termina il piatto.
Per una dolce e vivace chiusura, la loro interpretazione del Bellini in forma di sorbetto di pesca bianca con qualche traccia di vodka e limone, rifinito con una brunoise di pesca fresca. Una gioia per il palato. E guai dimenticarsi la champagneria al primo piano...