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Casa sua è il Portogallo, che però lascia presto per andare a studiare Biologia marina a Miami, un percorso interrotto presto dal desiderio di diventare chef. Fa rotta allora sul California Culinary Institute perché vuole scoprire la libertà, raccontare storie attraverso i piatti, trattare la cucina come una porta aperta su un mondo di sapori e avventure. Di qui la sua iniziazione, accanto a maestri come Wolfgang Puck, Rocco Di Spirito, Mark Miller e Jean Georges Vongerichten. A 30 anni lavora con Ferran Adrià al Bulli in Spagna, il cuoco più famoso del mondo, ma allarga le sue esperienze gastronomiche in diversi luoghi d’Asia e d’Europa, fino a buttare l’ancora su Londra. La prima avventura si chiama Bacchus, un luogo segnato da un approccio sperimentale ma scricchiolante finanziariamente. Chiusa l’esperienza, ecco The Loft, un supper club segreto dentro casa sua: è il primo grande spazio underground di successo della City. Il 2010 è l’anno di Viajante (‘Viaggiatore’ in portoghese) a East London, un progetto molto particolare: nessun trucco molecolare, solo grandi prodotti influenzati dalle storie dei suoi viaggi attorno al mondo. Un posto unico. Mendes vedeva il Viajante come un nuovo trip e la sua unica preoccupazione erano i prodotti eccellenti e d’alta qualità. È sensibile all’applicazione di nuove tecniche: il molecolare resiste ma cessa d’essere priorità. Il menu veniva dato agli ospiti solo alla fine dell’esperienza; c’è chi andava matto per quest’opzione che consentiva di esperire sapori, consistenze e nuovi piatti, in un viaggio accanto allo stesso chef. L’insegna era ricavata nel Town Hall Hotel, un palazzo d’epoca edoardiana completamente ammodernato con un tocco di vintage, un bell’incastro in un concept alla moda, in un quartiere d’atmosfera e cultura con bar, gallerie e musica creativa underground. Con l’aggiunta del Viajante Bar: finger food e cocktail firmati dai migliori barman della City. Nel 2013, la fine dell'avventura, seguita a inizio 2014 dalla rivoluzione della Chiltern Firehouse, una stazione dei pompieri dell'Ottocento convertita in brasserie post-industriale con 26 camere. Successo di pubblico immediato, cui seguiranno i nuovi capitoli di Viajante e The Loft Project, in divenire.
di
italo-brasiliana, dopo 20 anni come docente, scrittrice e gastronoma, nel 2017 ha sposato il progetto di Muyu, sull’isola di San Cristobal, alle Galapagos
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I Pasteis de Belem
Il Pastel de Nata secondo Nuno Mendes: salato, a base di crema di rapa, con caviale
Alberto Toè, executive chef del ristorante Horto, a Milano
Ph. credits/ Christian Bazzo