03-10-2022

Visitare Mandrarossa, una angolo di paradiso a Menfi

Nata nel 1999, la cantina siciliana a un passo dal mare accoglie i visitatori da tutto il mondo organizzando non solo tour: fa partecipare alla vendemmia, propone aperitivi al tramonto o deliziosi wine lunch con le signore della brigata...

La cantina Mandrarossa, incastonata tra il mare e

La cantina Mandrarossa, incastonata tra il mare e le colline di Menfi, nel Sud della Sicilia. Un luogo bellissimo da visitare e che propone esperienze interessanti vino-cibo

Ci sono paesaggi che rimangono nel cuore. Non dipende strettamente dalla bellezza di quello che vediamo. Certo, questa è la base, ma per far sì che uno scenario resti nella nostra memoria ci vogliono le storie e i volti capaci di rendere uno spazio indimenticabile.

Siamo a Menfi, provincia di Agrigento, Sicilia, una terra ricca di tradizione e magia: quella del Menfishire, un’area che da Selinunte arriva a Sciacca. La zona della Valle del Belice, la campagna siciliana più dolce, un lembo di terra che si spinge verso il mare cristallino e guarda verso l’Africa. Sono le terre del Gattopardo, votate a una splendida tradizione vinicola. E proprio qui, incastonata tra il mare e le colline, accarezzata dai venti del Sud e dai raggi del sole capaci di rendere i suoli generosi, c’è una cantina speciale. E lo diventa ancora di più se ti aspettavi bellezza e trovi meraviglia.

Appena si varcano le porte c’è una scritta: “La Sicilia che non ti aspetti”. Sì, perché Mandrarossa è proprio questo: quello che non ti aspetti ma che ti entra inevitabilmente nel cuore. 

I vigneti di Mandrarossa, che digradano verso il mare

I vigneti di Mandrarossa, che digradano verso il mare


La cantina
Dopo oltre 20 anni di studi sul terroir, nel 1999 nasce Mandrarossa. I vini sono frutto di una continua ricerca e sperimentazione. Settecento metri quadri, una nuova barricaia, un wine-shop, due sale degustazioni che guardano verso il mare, uno spettacolo di cui è possibile godere anche dalla meravigliosa terrazza dove osservare un tramonto capace di togliere il fiato: il sole che improvvisamente si tuffa nelle onde, lasciando dietro di sé un cielo aranciato.

A fare da cornice alla Mandrarossa Winery c’è una natura incontaminata, dove le vigne degradanti verso la spiaggia si alternano a distese di uliveti che colorano il paesaggio. Ma il fulcro è senza dubbio anche la nuova cantina, capace di integrarsi alla perfezione con il territorio. L’edificio infatti è pensato su più livelli, così da utilizzare la morfologia del sito per integrarsi perfettamente con il paesaggio. Il risultato è una struttura a tre piani quasi completamente celati dal pendio naturale, perfettamente in armonia con l’ambiente sia per colori, sia per materiali.


Particolare della cantina

Particolare della cantina

Vivere Mandrarossa
Mandrarossa pensa a molte attività capaci di avvicinare al suo mondo non solo l’esperto e l’appassionato, ma anche il neofita. Uno degli eventi capaci di attirare a sé più turisti è il Vineyard Tour, un’occasione per assaggiare i vini della cantina e le prelibatezze del territorio. Quest’anno l’evento è stato organizzato il primo week end di settembre. Cornice naturale dell’evento è stata la pineta in riva al mare. In un’oasi verde, lo staff e le signore della brigata di cucina Mandrarossa hanno servito piatti della tradizione menfitana in abbinamento ai vini della cantina. Ma al di là delle degustazioni, durante queste giornate è anche possibile partecipare attivamente alla vendemmia, provando quindi l’ebbrezza del taglio dei grappoli direttamente in vigna, in Contrada Bertolino.

Oltre a questa attività in prossimità della vendemmia, ci sono molte altre iniziative che è possibile prenotare durante tutto l’anno: visite in cantina, aperitivi al tramonto, wine lunch con le signore della brigata, ma anche prestigiose verticali, dove è possibile degustare i vini simbolo dell'azienda. Uno su tutti, il Nero d’Avola, il più famoso vigneto a bacca rossa siciliano.
 

Giuseppe Bursi

Giuseppe Bursi

La Sicilia che non ti aspetti
La Sicilia che non ti aspetti, ossia quella di chi, lungimirante, pensa che non ci siamo modo migliore che farla conoscere nel profondo per farla amare. «Quello che vogliamo fare è aprire il nostro territorio per permettere di vivere l’esperienza della vendemmia anche a chi non è avvezzo a questo mondo- spiega Giuseppe Bursi, presidente di Cantine Settesoli, gruppo del quale Mandrarossa è uno dei brabd di punta - È importante far vedere i volti di chi lavora in azienda».

Sì, perché è proprio dalle persone che parte questa lenta ma potentissima evoluzione, quella che in venti anni ha portato alla variazione e soprattuto alla valorizzazione di un intero territorio. «Oggi abbiamo circa 1000 ettari di uve in bio e auspichiamo di arrivare a 1200 l’anno prossimo - continua Bursi - Mandrarossa ora ha tre referenze in bio».

Il territorio dove sorgono i vigneti è davvero meraviglioso; basta davvero poco per far sì che nascano vini degni di nota. «Siamo molto fortunati per il clima. Noi non abbiamo trattamenti a calendario, si fanno solo se c’è bisogno». E a chi chiede al presidente un commento sulla Doc Sicilia, risponde: «Penso sia un fatto positivo, era una mossa necessaria. La cosa bella è che con il consorzio ora si siedono allo stesso tavolo cooperative e privati. Si tratta sicuramente di un esempio di cooperazione da esportare, non c’è alternativa».

E mentre dice questo, si guarda intorno, sulla bella terrazza della Mandrarossa Winery, alla mattina presto, quando il vento tiepido spettina i capelli e spesso anche i pensieri: «Sa cosa penso? Noi abbiamo i tecnici, i terreni, tutto. Manca solo la consapevolezza. Perché noi siamo la Sicilia che non ti aspetti, quella che propone 36 varietà diverse, che non si ferma alla superficie, che coltiva Chenin blanc, Fiano, Vermentino, che ha cinque stelle in accoglienza».

La Sicilia che non può non rubare il cuore, in una giorno qualunque, complice un bicchiere di vino buono, capace di nascondere e nello stesso svelare tutta la magia di questa terra.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Barbara Giglioli

classe 1990, varesina, dopo la laurea in Linguaggi dei media ha frequentato il master in giornalismo dell’Università Cattolica. Ama cucinare, mangiare e scrivere di gastronomia

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