22-02-2022

Le Macioche 2017, il Brunello secondo Famiglia Cotarella

Una sfida, come quelle che piacciono a Riccardo, Dominga, Enrica e Marta: mettere alla prova le proprie capacità enologiche in un territorio prestigioso e vocato. Il millesimo 2017 ne è il primo vero assaggio

La nuova etichetta per Le Macioche 2017 è stata s

La nuova etichetta per Le Macioche 2017 è stata studiata da Enrica Cotarella

«Tra pochi mesi compirò 73 anni - racconta Riccardo Cotarella - e nel 2017 con mio fratello, mia figlia, mio genero e le mie nipoti abbiamo deciso di misurare le nostre capacità enologiche proprio a Montalcino. Da sempre abbiamo deciso di produrre vini cimentandoci in posti non ritenuti vocati, perchè il pregiudizio è sempre sfidante per noi Cotarella. Vantiamo un lavoro con 106 cantine nel mondo ma sono il primo a mettermi in gioco».

Se nel 1979 c’era l’Est Est Est di Montefiascone oggi c’è il Brunello di Montalcino. Dominga, Enrica e Marta hanno desiderato e acquistato la tenuta Le Macioche, poco meno di quattro ettari, nel 2017. La storia de Le Macioche inizia negli anni Ottanta grazie all’iniziativa di un’altra famiglia, i Mazzocchi, che decidono di trasformare la casa di villeggiatura in una cantina circondata dai vigneti. Un nome derivante da "macioca", che nel dialetto senese indica la radice del corbezzolo, ben presente nei boschi circostanti l’azienda. Una cantina incassata nel terreno. In questo momento è in atto una vera ristrutturazione un po’ rivoluzionaria che dovrebbe terminare per la prossima vendemmia.

Riccardo Cotarella e Pier Paolo Chiasso (foto di Roberto Befani)

Riccardo Cotarella e Pier Paolo Chiasso (foto di Roberto Befani)

Oggi il podere vanta sei ettari, di cui tre classificati a Brunello e si suddivide in quattro piccoli corpi di vigneto concentrati nell’areale di Sant’ Antimo, nella parte meridionale di Montalcino. Vigneti piantati negli anni ’80, collocati per lo più a 450 metri sopra il livello del mare, esposizione Sud-Est e Sud Ovest che poggiano su terreni argillosi e ricchi di galestro. Terreno ottimo per il drenaggio con radici profonde, ideali per sostenere le uve in annate calde.

Il 2017 è un millesimo significativo per la nuova veste grafica: per la prima volta in etichetta compare il brand di famiglia e la firma del nonno Domenico, un logo intrecciato tra storia e futuro. Il winemaker è Pier Paolo Chiasso, marito di Dominga e braccio destro di Riccardo. Lui ha firmato questo 2017, annata complessa, siccitosa e calda.

Dominga, Enrica e Marta Cotarella (foto di Andrea Di Lorenzo)

DomingaEnrica e Marta Cotarella (foto di Andrea Di Lorenzo)

Un debutto non particolarmente favorevole ma il vino sorprende per eleganza, tannini vibranti e freschissimo: «Con il 2017 - spiega Pier Paolo Chiasso - si è cercato di fare un vino di grandissima classe, non esile, dotato di carattere e di legame forte con il luogo. Il vino risulta più intenso e ricco rispetto alle annate precedenti, pur mantenendo una certa vivacità e freschezza che derivano dal suo terroir. Oltre alla già citata influenza della stagione c’è un concetto di vino leggermente diverso».

«Per noi il Brunello - continua l'enologo - deve avere finezza ed eleganza, ma anche profondità e personalità. La 2017 credo che metta insieme tutte queste caratteristiche. La possibilità di seguire il vino a partire dalla raccolta delle uve consente di dare, da subito, un’impronta. Noi volevamo dare maggiore ricchezza olfattiva e gustativa, maggiore riconoscibilità e maggiore personalità. Il mix tra la stagione e il nostro intervento ha dato il risultato sperato».

Enrica Cotarella, che ha studiato la nuova etichetta, precisa: «Quando abbiamo acquisito la tenuta, nel settembre del 2017, decidemmo di non stravolgere l’etichetta in quanto già molto distintiva sia per l’immagine che per la qualità della stessa da un punto di vista di qualità di stampa. Abbiamo aspettato la nostra prima annata, la 2017, per poter comunicare anche attraverso l’etichetta che quella sarebbe stata la prima vendemmia da noi interamente gestita sul territorio di Montalcino. Motivo per cui abbiamo deciso di inserire un bollino con la scritta "prima vendemmia", per ricordare a noi stesse questo momento così importante».

Il messaggio all’unisono della Famiglia Cotarella è poter fare rete e anche questo progetto di Montalcino lo dimostrerà millesimo dopo millesimo.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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