31-01-2022
Quelli di Locanda Sensi a Rivergaro, sulle colline piacentine. Da sinistra Lorenzo Santoro, Matteo Tagliaferri, i patron Cinzia e Simone Barani, lo chef Mauro Brina. Foto Tanio Liotta
Locanda Sensi nasce nel maggio 2018 dalla visione Simone e Cinzia Barani, lui professionista nel settore della chimica, lei architetto. Gente di pianura: abitavano a San Rocco al Porto (Lodi), proprio sul Po, sponda lombarda, Piacenza è la davanti oltrepassato il grande fiume. Belle terre, certo, e fertili; ma irresistibile era il richiamo delle colline piacentine, così dolci e tranquille, ed ecco allora l'idea: acquistare un vecchio casolare in quel di Rivergaro, nemmeno mezz'ora di strada in automobile però è un altro mondo, cieli tersi e aria frizzante, municipio a 140 metri sul livello del mare ma poi è tutto un saliscendi che tocca i 700. Qui d'estate c'è un bel freschetto, d'inverno si scrutano dall'alto le lande della nebbia e quindi la temperatura è assai più mite.
Pensato, detto, fatto: i Barani trovano un casolare di sasso in località Case Negri, ne fanno la propria abitazione; c'è anche una grande stalla con fienile, proprio dirimpetto: diventa Locanda Sensi, struttura innanzitutto dedita all'ospitalità in tre suite particolarissime, c'è la Sale tutta ricoperta di mattoni di sale rosa dell'Himalaya; la Legno dove pare di essere in montagna, immersi in un ambiente in stile chalet; e la Fieno, sembra di dormire in aperta campagna.
Locanda Sensi
La suite Legno
La suite Sale
Il ristorante di Locanda Sensi è su due piani, una quarantina di coperti in tutto, tanto lavoro per Brina che in cucina ha due cuochi che lo aiutano, più un lavapiatti, più lo stesso Barani, che fa da jolly non solo coordinando la sala, ma anche gestendo la brace.
Simone Barani mentre lavora alla brace
La cucina di Brina è come l'avevamo conosciuta, solo ulteriormente evoluta: pulita, senza fronzoli, pochi ingredienti nei piatti, al massimo quattro; tanta concentrazione sul sapore; gusti nitidi, salse sì ma senza (quasi mai) esagerare; selezione attenta di materia prima soprattutto locale - «Sul territorio ci sono tantissimi bravi piccoli produttori», vero - ma non ci si preclude un orizzonte più ampio. Il tutto è convincente, ecco.
Sorprendente e buonissima, per dirne una, è la sbanalizzazione della lingua di manzo, che lo chef prima cuoce a bt e poi sulla brace e serve con borragine croccante, gel di lamponi e fondo di vitello. Una delizia.
E ora la nostra cena, gli scatti sono di Tanio Liotta.
Appetizer: Blini di segale, erba cipollina, caviale di aringa affumicata; al centro il Pacchero al pomodoro; a destra lo Spritz in gelatina coi frizzy pazzy
Lingua di vitello, tè nero affumicato, borragine, lamponi: la lingua è di vacca bianca olandese, viene cotta prima a bassa temperatura e poi sulla brace. Piatto molto equilibrato e goloso
Cappuccino di scampi e tartufo, crema di patate: altro assaggio che dà gioia
Spaghettone Monograno Felicetti, caciocavallo 48 mesi, pepe di Sichuan, gambero rosso di Mazara
Cappelletti ripieni di storione e foie gras d'anatra, caviale Calvisius, fumetto al vino bianco, erba cipollina
Ricciola al forno, beurre blanc, zabaglione agli agrumi, puntarelle. Due salse? Per noi una di troppo
Anatra, mela verde, cerfoglio. Il petto dell'anatra (allevata nella vicina Gragnano Trebbiense) viene cotto prima a bt, poi sulla brace. L'acidità della mela verde è tenuta a controllo col Muscovado
Buono anche il dessert: Monte Penice, una rivisitazione del Montblanc (ganache al cioccolato, mandarino, marron glacé, castagne, cioccolato bianco)
Locanda Sensi via Case Negri 116 – Rivergaro (Piacenza) tel. + 39 339 3459927 o +39 0523 1820409 locandasensi.eu chiuso il mercoledì, a pranzo aperto solo sabato e domenica menu degustazione a 50, 65 e 80 euro
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Gli chef Sara Frellicca e Giorgio Paratici nella sala del Novo Osteria di Borgonovo Val Tidone (Piacenza)
Monte Penice, il dolce dell'inverno firmato dallo chef Mauro Brina
L’insegna del ristorante (foto Hamza Tokmic - Tomato Studio)