Fossimo, certo, a livelli già più alti, inseriremmo Casa Leali in una classifica One to watch, insomma tra gli indirizzi da tenere d’occhio per il futuro: non ancora pronti per il grande salto, ma che esprimono potenzialità interessanti. Di certo è una promessa, con ottime premesse. Merito di due fratelli che presto diverranno tre, ossia Andrea Leali, giovanissimo, classe 1993, e Marco Leali, solo di poco più grandicello, classe 1989. Il primo chef, il secondo uomo di sala e di cantina, con un terzo, Francesco, che ha appena finito il liceo e per il quale si prospetta un futuro da pastry chef. Si sono messi in testa, praticamente da autodidatti, di aprire un loro ristorante. Dopo aver sondato il terreno quattro anni fa con l’osteria Pijei, a Salò, che continua a operare come bistrot di proprietà, dal 9 maggio 2016 hanno deciso il grande passo, lanciandosi in un’avventura più ambiziosa: Casa Leali, appunto.

Come indica l’insegna, hanno scelto come sede proprio l’edificio di famiglia, a Puegnago sul Garda, poco più di 6 chilometri dall’altro indirizzo. La struttura risale al 1400 e disegna un piccolo spaccato generazionale: all’ultimo piano vivono i nonni, sotto i genitori, mentre al pianterreno gli intraprendenti figli hanno ricavato gli spazi per il ristorante, assai gradevoli, come peraltro la cucina.
Andrea Leali la gestisce con entusiasmo e, come detto, senza aver nel proprio curriculum particolari trascorsi: uscito dall’istituto alberghiero di Gardone Riviera, ha subito scelto la strada da chef-patron, col fratello maggiore. «Abbiamo respirato l’aria della buona tavola fin da piccoli – racconta però – Mia madre ha preso ad approfondire le tecniche per venire incontro alle esigenze di Federico e Francesco, celiaci (dell’ultimo abbiamo già detto, l’altro è il primogenito dei quattro fratelli, l’unico non coinvolto nell’impresa, ndr). Così anche io mi sono appassionato».

Tartare di cavallo battuta al coltello, salsa di cipolle dolci e ciliegie
Sconta ovviamente la verde età e l’inesperienza, ma dimostra nel contempo un talento che, se verrà affinato, com’è necessario, potrà portarlo a importanti traguardi. Intanto evita di fare il passo più lungo della gamba: con giudizio rifugge ardimentose sperimentazioni per puntare sul gusto, in un menu che cerca il giusto mezzo tra tradizione e innovazione; riprende i piatti principali del territorio e li contamina quel tanto che basta per renderli contemporanei. In alcuni casi gli esiti sono decisamente convincenti.
Più strutturate appaiono già la cantina e la sala, che Marco Leali conduce con ottimo piglio. A disposizione ci sono circa 350 etichette, con buona e sensata selezione di piccoli produttori e una dichiarata predilezione per i bianchi friulani, mamma è originaria di quelle parti. Si beve bene, insomma, e il servizio è premuroso.

Linguine di Gragnano al sugo di pomodori gialli, merluzzo e caviale
La cucina, come detto, sa farsi apprezzare. Nel nostro percorso di degustazione, senza pecche gli appetizer (
Finto pomodoro ripieno di crema di melanzane, terriccio di barbabietola; Cremoso di Parmigiano 36 mesi e olive taggiasche; Bigné con crema di Castelmagno). Un po’ meno l’
Insalata di rapa rossa, mozzarella di bufala campana e basilico: la resa è banale.
Davvero più persuasivi – oltre al pane maison, molto buono (90% Petra, 10% farina di mais) – il Carpaccio di ricciola marinata, salsa di Franciacorta, cipollotti brasati e zenzero e soprattutto la Tartare di cavallo battuta al coltello, salsa di cipolle dolci e ciliegie.

Scamone di cavallo scottato, salsa ai tuberi
Il meglio comunque viene dopo:
Linguine di Gragnano al sugo di pomodori gialli, merluzzo e caviale, con la giusta armonia tra golosità e una certa complessità. Centrato è poi il
Risotto mantecato al beurre blanc di capperi di Gragnano, Parmigiano 36 mesi, foglie di capperi e acqua di liquirizia che conferisce quella nota in più. Bene anche lo
Scamone di cavallo scottato servito rosa con salsa ai tuberi e radici, mousse di fegatini e limone: la carne, molto marezzata, viene lasciata marinare per sei ore in sale e zucchero. Ed è cotta davvero a puntino, come pure i primi piatti, al dente. Classicissimi i dolci, per noi una
Millefoglie di crema chantilly e marmellata di agrumi, quest’ultima un po' troppo prevalente.
Saranno famosi?
Casa Leali
via Valle 1 - Puegnago sul Garda (Bs)
Tel. +39 366 5296042
www.casalealiristorante.it
Menu degsutazione a 45, 49 e 55 euro