01-06-2016
Che bel connubio, quello tra Gianni Tarabini (il primo a sinistra) e Franco Aliberti (al centro con barba e occhiali)... Nord e Sud, solidità e creatività: il duo innerva di nuove energie positive La Preséf di Mantello, in Valtellina
La terra ci nutre: acetosella, piselli, pomodorini datterini, formaggio di kefir ottenuto dal nostro latte, alga spirulina, zucchina
Cucito a l'ago: trota e salmerino marinati al succo di rapa e mirtilli, misticanza dell’orto, marmellata di pere mostardate, foie gras, succo di lampone, pinoli
Caccia al tesoro: crosta alla cipolla soffiata, crema di patate e aglio, tartufo, lumache glassate al prezzemolo e le loro uova, mele di Ponte al calvados
Caccia al tesoro dopo l'apertura
Acquerello di gnocchi: carota, piselli, peperoni, rapa. A noi hanno ricordato un piatto presentato da Viviana Varese a Identità Milano 2015
Ravioli estivi fatti pasta cotta al vapore (è un impasto di una sorta di crema pasticcera al pomodoro) con ripieno di patate, pecorino e menta
Il Riso: riso Azienda Agricola Salera, caffè, milsultin, agrumi
Luccio perca in valle, ossia luccio pescato alla foce dell’Adda marinato alla camomilla e cotto sul suo sasso, insalata di alghe e crema all’olio
Il maialino: maialino allevato in fattoria, crema di mele e peperone, cipolle essicate, mele di Ponte caramellate
Piccione a colori, vale a dire piccione selvatico (petto arrostito, cosciotti confit e i loro fegatini), cioccolato bianco, mirtilli e lamponi, croccante salato di mandorla e nocciola
Arcimboldo, “Il nostro orto si traveste di dolce”, è una geniale composizione di foglie candite e disidratate (insalata riccia rossa, melissa, finocchietto, foglia di menta, di spinacio, di rapa, basilico rosso, lattughino…) che incontrano creme di carota, erba cedrina, mela + carbone, peperone giallo + vaniglia (wow), lampione, mirtillo
Legumi golosi, ossia lenticchie, ceci, fagioli allegri, fagioli cannellini e fagioli borlotti cotti in un’acqua al cioccolato e abbinati a una meringa che non usa come addensante l’albume d’uovo, ma l’acqua dei fagioli stessi
L’apparenza inganna: basilico, fragola e pomodoro
E’ come se colori, estro e fantasia avessero innervato la solida, placida concretezza della Valtellina, le avessero donato sfumature nuove, una ricchezza di toni che non conosceva e che regala quella lieta spensieratezza propria dei bambini. E’ arrivato il folletto del sapore a Mantello, 12 chilometri da Colico, Sondrio è un po’ più in là ma dall’altra parte, a Est. Lui è Franco Aliberti e viene da lontano – nato a Pompei nel 1985 – e da importanti esperienze: Massimo Spigaroli, Alain Ducasse, Gualtiero Marchesi, Massimo Bottura e Massimiliano Alajmo. Il suo incontro con la grande valle in cima alla Lombardia, ossia con La Preséf (in dialetto locale, "la mangiatoia") e il suo affermato chef Gianni Tarabini, sembra quasi un gioco del destino: che c’azzecca? Tranquilli, ha provocato un big bang davvero interessante: Sud e Nord, estro e pragmatismo, creatività e struttura.
La Preséf
Ecco, inserite in questo contesto meraviglioso e che funziona alla perfezione – come un orologio elvetico, appunto – l’arrivo di Aliberti, frutto dell’amicizia di quest’ultimo con Tarabini e della lungimiranza di patron Plinio Vanini, uno la cui visione va oltre al paesello: terremoto devastante o iniezione vivifica di energia positiva, diversa? Scommetteremmo sulla seconda.
Aliberti e Tarabini
D’altra parte, Aliberti è forte - Miglior Chef Pasticcere per la guida di Identità Golose nel 2010, Miglior Chef under 30 per Identità Golose due anni più tardi – e da sempre ha dimostrato una grande capacità di declinarsi al meglio nelle varie situazioni nel quale si è trovato. E’ poliedrico ed eclettico: cosa combinerà con i prodotti di qualità della filiera agricola, casearia e salumiera dell’azienda valtellinese? Una contaminazione perfetta.
Da neanche due mesi a Mantello, dimostra di essere già a suo agio. Partendo dal fondo, sono spettacolari i suoi dessert, probabilmente il settore dove si trova complessivamente meglio. Arcimboldo, “Il nostro orto si traveste di dolce”, è una geniale composizione di foglie candite e disidratate (insalata riccia rossa, melissa, finocchietto, foglia di menta, di spinacio, di rapa, basilico rosso, lattughino…) che incontrano creme di carota, erba cedrina, mela + carbone, peperone giallo + vaniglia (wow), lampione, mirtillo. L’esito è un dessert spaziale, che diventerà una grande classico. E' pure spettacolare, e rischia d’oscurare un altro dieci e lode, Legumi golosi, ossia lenticchie, ceci, fagioli allegri, fagioli cannellini e fagioli borlotti cotti in un’acqua al cioccolato e abbinati a una meringa che non usa come addensante l’albume d’uovo, ma l’acqua dei fagioli stessi. Squisito, davvero.
Abbiamo assaggiato queste prelibatezze a pranzo, e la sera via di sciatt e pizzoccheri al Quattro Stagioni. La vita è bella.
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Gita fuoriporta o viaggio all’estero? La meta è comunque golosa. Lo è perlomeno per il nostro Carlo Passera, alias Carlo Mangio. Un cibo succulento le sue parole, che stimolano curiosità e salivazione, pensieri limpidi, tanta sostanza per una delle penne più interessanti del panorama gastronomico nazionale