10-04-2013
Si chiude oggi alle Fiere di Verona la 47ma edizione di Vinitaly. Tra i numeri di rilievo: una superficie espositiva di 94mila mq, 4.255 espositori, 140mila visitatori, 2.500 giornalisti (fonte vinitaly.com)
Le due facce della medaglia. Da una parte la faccia sorridente, che è quella dei tanti produttori seri che hanno presentato con passione e competenza i propri vini. Senza dimenticare importatori, distributori, ristoratori ma anche semplici appassionati (e per questo futuri clienti) che hanno assaggiato e provato decine e decine di vini. La faccia meno bella è quella di chi entra in fiera solo per bere, ubriacarsi e fare confusione, andando a molestare qualche vistosa hostess, abbindolati dal perverso fascino del vino. Questo è il Vinitaly, la fiera di Verona giunta alla sua conclusione. Due facce della stessa medaglia, che convivono in una sorta di bazar in cui si può trovare di tutto. Davvero di tutto. Di certo è meglio parlare degli aspetti positivi. Ormai è difficile bere vini cattivi, al Vinitaly: la qualità si è alzata, anno dopo anno. Molti giovani si sono buttati nell'impresa di coltivare la terra e di approcciarsi al mondo della vinificazione con idee nuove. Non è un improvvisarsi agricoltori, ma un avvicinamento con studio e passione. Tenersi al passo con i tempi - i più lo hanno capito - non significa seguire le mode. Ma non solo giovani: anche tante aziende "più storiche" hanno deciso di non seguire le tendenze di mercato, pensando solo a fare vini buoni.
Massimo Setaro di Casa Setaro, Trecase (Napoli)
Emanuele Angelinetta di Cantine Angelinetta, Lago di Como
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose