12-11-2014
Elisa Bellavia sul palco di Eataly Smeraldo, dove ha ricevuto il premio (da Carlo Bianchi, Area Manager di Cavit) come miglior sommelier della Guida 2015 di Identità Golose. Elisa da quando aveva 17 anni lavora con i fratelli Costardi, nel ristorante dell'Hotel Cinzia che da un po' è stato ribattezzato con i due nomi degli chef, Christian & Manuel (telefono +39.0161.253585). Quella "&", ci tengono a sottolineare, ha per loro una grande importanza, perché ricorda il grande lavoro, tra sala e cantina, di Elisa Bellavia e delle altre persone dello staff (foto di Brambilla / Serrani)
Dieci anni fa è incominciato il mio cammino, la salita per realizzare un sogno che coltivavo da sempre. Tutto è iniziato come un gioco, provando a fare il maître e sommelier, come spesso mi faceva fare il professore di sala della scuola alberghiera di Gattinara. Io allora ribattevo, gli dicevo che non avrei potuto svolgere due ruoli contemporaneamente. E lui, alzando il tono, mi sgridava: «Bellavia, marcia, marcia, tu farai oggi sia il maître che il sommelier, o scarpate nel sedere!».
A scuola andavo davvero volentieri soltanto quando c’era il servizio di sala. Ho davvero molti ricordi legati a quel periodo, alcuni anche alle volte in cui facevo “taglia”: lasciavo i miei compagni – tra i quali anche Manuel Costardi – alla fermata del pullman e me ne andavo in un baretto pieno di anziani che giocavano a carte. Lì mettevo già allora in scena il mio teatro, intrattenendoli, facendo di tanto in tanto qualche caffè, corretto con tanti sorrisi, e già raccoglievo larghi consensi. Oggi continuo a recitare il mio ruolo nel mio piccolo teatro.
Ma già alle scuole medie, nelle giornate di orientamento, in cui si doveva scegliere la propria strada per il futuro, io scrissi in un tema che avrei desiderato fare il maître sulle navi da crociera. Mio padre mi disse, con fare siciliano: «Ma come, vorresti fare la serva?» E io: «No, papà punterò in alto!». Anche mia madre obiettava: «Allora sarà una vita sacrificata la tua: il Natale, la Pasqua, le feste... Ma se è questo quello che vuoi, fai pure».
Foto Brambilla / Serrani
Realizzare un sogno non è facile, ma ancor meno lo è riuscire a condividerlo. E' anche molto difficile superare gli inevitabili pregiudizi. Oggi però mi sento un po' più donna, e anche grazie all'essere diventata mamma di Ginevra ho maturato una “voce” più sicura e coraggiosa. Amo il mio lavoro e per questo mi riesce naturale trasmettere queste emozioni.
Tutti noi, io, Christian, Manuel, e poi Bibo, Sonja, Mirko, Ludmilla, e gli altri che vengono e tornano, viviamo di un lavoro di squadra fatto di battaglie, in cui ci aiuta molto l’essere cresciuti insieme, e sentirci sempre sotto l’occhio vigile della meravigliosa Cinzia, la mamma di Christian e Manuel da cui viene il nome dell'Hotel.
I due chef, Manuel e Christian Costardi
E quanto è bello, ancora oggi, sentirsi dire: «siamo stati bene,torneremo». Questo è per me il mio lavoro. Ho imparato, ma so che imparerò ancora tanto. Ho studiato direttamente sul campo, fin dal primo giorno, con i miei ospiti, mettendoci sempre tanta umanità. Evviva noi camerieri che regaliamo sorrisi, evviva la sala!
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Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri
a cura di
Da quando ha solo 17 anni è la sommelier e la responsabile di sala nel ristorante dell'Hotel Cinzia di Vercelli, con i due chef Manuel e Christian Costardi. Nella Guida 2015 di Identità Golose è stata premiata come "migliore sommelier"