25-07-2022

È tempo di parlare della sala. Al via il sondaggio di Fine Dining Lovers

Il progetto - che parte oggi - si occuperà di analizzare il settore a livello internazionale, coinvolgendo Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Italia, Spagna e America Latina

Cosa fa di un servizio un buon servizio? Perché alcuni clienti prenotano e poi non si presentano? Quante e quali discriminazioni subiscono i lavoratori della sala? Il cliente ha davvero sempre ragione? Per rispondere a queste e molte altre domande parte oggi l’indagine sul servizio di sala lanciata da Fine Dining Lovers che mira ad approfondire e identificare le eventuali carenze del settore e dare supporto a tutte le persone eccezionali che lavorano a contatto con il pubblico in ristoranti e strutture ricettive.

L’elenco dei partner globali comprende il Basque Culinary Center, Relais & Chateaux, S.Pellegrino Young Chef Academy, Welcome Conference e World’s 50 Best Restaurants insieme ad una selezione di media locali in ogni area come, oltre alla nostra testata Identità Golose, Il Gusto, Intrecci e Noi di Sala. Grazie alla presenza di questi partner, il progetto avrà un respiro internazionale e coinvolgerà Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Italia, Spagna e America Latina.

Due indagini, sia per il personale del settore che per i consumatori, approfondiranno il mondo dell'ospitalità. Dalla carenza di personale, a ciò che i consumatori si aspettano da un buon servizio, l'indagine esplorerà una serie di questioni che influenzano coloro che lavorano nel settore dell'ospitalità e coloro che lo sperimentano. I risultati contribuiranno a creare risorse preziose, discussioni e dibattiti per promuovere e rafforzare l'industria e incoraggiare la sinergia tra ciò di cui che il personale di sala ha bisogno e ciò che i consumatori si aspettano.

I sondaggi sono stati sviluppati in sei mesi attraverso la ricerca di focus group, e poi a cura di Vaughn Tan, professore di strategia e imprenditorialità presso la School of Management dell'University College di Londra. I risultati e gli aggiornamenti saranno pubblicati su un microsito dedicato ospitato da Fine Dining Lovers.

Agli intervistati verrà anche chiesto di nominare qualcuno che credono sia una Stella dell’Ospitalità - una persona o un luogo che comprende veramente il potente impatto che l'ospitalità può avere su un'esperienza. L'obiettivo è quello di trovare e dare merito a coloro che vanno oltre i loro compiti rendendo una cena più speciale. Le stelle nominate verranno rese note dai media partner selezionate e premiate come Stelle dell’ospitalità.

«Mi piace questo progetto - dice il ristoratore americano Will Guidara -. L'ospitalità è un mestiere e uno dei metodi migliori per alzare il livello nei ristoranti di tutto il mondo è quello di celebrare le persone che lo stanno facendo bene. Metterli in mostra e raccontare le loro storie sarà di ispirazione per tanti altri che vorranno fare ancora di più per prendersi cura dei propri ospiti. Penso che sia davvero qualcosa che meriti un riconoscimento».

«Troppo spesso ci concentriamo sul cibo, sugli chef e sugli aspetti della cucina, senza considerare che il 50% di un'esperienza culinaria è dovuta al fantastico lavoro del personale di sala - dice Valeria Raimondi, redattore capo di Fine Dining Lovers Italia -. In un momento in cui l'industria è scossa dagli effetti della carenza di personale e si sentono ancora gli strascichi della pandemia, è più che mai importante comprendere e sostenere il settore con quante più risorse possibili. A tavola è dove condividiamo i momenti più importanti della nostra vita e vogliamo capire e celebrare questa idea, motivo per cui siamo anche alla ricerca di Stelle dell’Ospitalità in tutto il mondo».

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In sala

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Annalisa Leopolda Cavaleri

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Annalisa Leopolda Cavaleri

giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore

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