05-05-2024
Andrea Antonini e Marco Amato, chef e restaurant manager del ristorante Imàgo dell'hotel Hassler di Roma (foto Zanatta)
Il rapporto tra sala e cucina è un tema sempre più centrale nelle dinamiche mutevoli della ristorazione. Rigidamente divise dall’impostazione classica post-Escoffier, negli ultimi due decenni questa relazione sta cambiando pelle, in un insieme via via più integrato. È lo spunto di un’intervista dai risvolti interessanti che noi studenti del Master in Comunicazione, Food marketing e Critica enogastronomica del Gambero Rosso di Roma abbiamo avuto la fortuna condurre al ristorante Imàgo dell’Hotel Hassler, storica proprietà della famiglia Wirth. A finire sui nostri taccuini, le dichiarazioni del maître Marco Amato (classe 1976) e dello chef Andrea Antonini (1991), al lavoro in questo ristorante rispettivamente dal 1999 e dal 2019. Un ristorante che ogni giorno macina coperti grazie al rapporto di due generazioni diverse, gomito a gomito ogni giorno al sesto piano con vista su Trinità dei Monti e Città Eterna. Quando vi siete incontrati per la prima volta? Antonini: «Nel 2018. Venni a mangiare all’Imàgo con due amici, Marco sapeva bene chi ero e che sarei diventato di lì a poco il nuovo executive chef. Quando mi ha portato il conto mi ha detto ‘ci vediamo presto’, con tanto di occhiolino. Nel giro di una settimana eravamo colleghi». Come furono gli inizi? Antonini: «Il giorno prima dell’apertura stavamo aspettando insieme l’ascensore. Lui si gira verso di me: ma tu sai cucinare? Sai fare i piatti gourmet? Mi faceva quelle domande perché non mi conosceva, e forse un poco temeva la mia giovane età. Aprimmo e quando vide uscire i piatti per la prima volta si rasserenò». Amato: «Effettivamente ero un po’ spaventato perché so quanto sia difficile mantenere uno standard alto, figurati per un ragazzo così giovane al debutto. Conoscendolo nel tempo, e vedendo i suoi lavori, mi sono ricreduto all’istante. E non solo io: in questi 5 anni non mi è mai tornato indietro un piatto in cucina».
Amato e Antonini con gli studenti del Master in comunicazione, food marketing e critica enogastronomica di Gambero Rosso
Tavola con vista sulla Città Eterna
Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri
di
appassionata giornalista enogastronomica, con background accademico in Lettere. Coniuga la sua passione per la letteratura con l’amore per il cibo e il vino, dedicandosi alla scoperta di nuove storie da raccontare e gusti da esplorare
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