30-01-2019
Il podio: prima la Danimarca, seconda la Svezia, terza la Norvegia
Trionfo del Nord Europa al Bocuse d'Or: prima Danimarca, seconda Svezia, terza Norvegia. L'Italia al 15° posto. Si è così da poco conclusa l'edizione 2019 del celebre concorso, che si scopre orfano del suo fondatore, Paul Bocuse. Esordisce così il figlio, Jerome, alla cerimonia di premiazione: «This is the first edition without my father». Ma la macchina non si ferma di certo: e così Lione, ieri e oggi, è tornata a essere il palcoscenico della gastronomia internazionale. Riflettori accesi su questa specie di campionato mondiale di cucina a cadenza biennale, la cui prima edizione risale al 1987.
Una competizione a metà tra le Olimpiadi e i mondiali di calcio, un vero spettacolo attorno alla cucina e agli chef. Adrenalina, emozione, sussulti, tifo, applausi, rulli di tamburi e colonne sonore fanno da spartito al concorso, che quest'anno ha incentrato la sfida su due temi fondamentali.
La vittoria del team danese
Il secondo tema era stato invece scelto in onore di Paul Bocuse: da presentare su vassoio, un carré di vitello da latte con 5 costolette (di cui cucinare anche le frattaglie) ed elementi vegetali. Composizione a sua volta complessa, in quanto prevede l'interpretazione di un grande classico secondo linee moderne ed elementi personali, suggeriti dall'estro soggettivo e dalle diverse origini degli chef in gara.
La Chartreuse danese
Tanti i cuochi in competizione, altrettanti i grandi giudici: Marcelino Gomez, presidente dell'Accademia Bocuse d'Or Argentina, Tom Milligan, presidente per il team Australia, Gerry Debecher, presidente per il Belgio, la brasiliana Giovanna Grossi, il canadese John Higgius, il cileno Sebastian Salas, Stefan Stiller per la Cina, Byong Jang per la Corea Del Sud, Francis Cardenan per la Danimarca, Thomas Keller per gli Stati Uniti, Matti Jansen per la Finlandia, Michael Rott per la Francia, Zoltan Hamvas per l'Ungheria, Sturla Birgisson per l'Islanda, Enrico Crippa per l'Italia, Noryuki Tamara per il Giappone, Kamal Rahal per il Marocco, Bent Stiansen per la Norvegia, Simon Rogan per l'Inghilterra, Yew Eng Tong per Singapore, Henrik Norstrom per la Svezia, Dario Ranza per la Svizzera, Olivier Castella per la Thailandia, Waifik Belaidi per la Tunisia.
Il plateau vincitore
Premi speciali sono stati assegnati a Marocco, Danimarca, Francia e Finlandia.
Martino Ruggieri durante la competizione
Chartreuse a l'Italienne
Piazza Italia
Ruggieri tra il suo coach François Poulain e il suo sous Curtis Mulpas
Ruggieri, sulla destra, col suo coach François Poulain
Il sous chef Curtis Mulpas, Enrico Crippa, Martino Ruggieri, Luciano Tona, il coach François Poulain
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Classe 1976, formazione giuridica. Il suo primo lavoro è fare la mamma. Motore della sua vita sono i viaggi e la gastronomia. Viaggiare tra piatti e territori
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