18-06-2011
Il cioccolato è e rimane la sua grande passione. Così come l’École du Grand Chocolat Valrhona, a Tain l’Hermitage - a circa un’ora di auto da Lione – resta il luogo nel quale questo amore profondo e corrisposto si può esprimere al meglio, e dove Frédéric Bau ricopre il ruolo di “direttore artistico”. Però da un paio di anni, questo legame sincero e profondo ha allargato le braccia per accogliere un terzo elemento: il ristorante Umia, che l’abilissimo cioccolatiere gestisce nel bel mezzo di un vigneto, appena fuori dalla cittadina che ospita Valrhona e la sede principale della famosa École a tutto cacao. Ed è a Umia – “delizioso” in giapponese - che il domatore del Cibo degli Dei dedica ora buona parte del suo tempo, del suo entusiasmo e della sua creatività. Non è però solo in questa nuova e impegnativa avventura: lo affianca – o forse sarebbe più corretto dire lo sostiene – Rika, sua compagna di vita e ora anche di fornelli: lei che in Giappone ci è nata e cresciuta, sui nelle retrovie di Umia può finalmente dare concretezza al suo rispetto per l’autentica cucina nipponica; quella che poco ha a che spartire con la versione riveduta e corretta tanto di moda in Occidente. «Aprire un locale non era proprio nei nostri progetti», racconta Bau, «fino a quando, quasi per scherzo alcuni amici mi hanno chiesto che cosa ne pensassi di prendere in mano le redini della cucina di un nuovo ristorante che stava per aprire in un vecchio casolare immerso in una vigna. Con Rika, ci abbiamo pensato su un po’, e ora eccoci qui».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista, si è occupata di mass media, salute, fitness e prima infanzia. Fino all’incontro, qualche anno fa, con la gastronomia, che l’ha definitivamente conquistata