21-06-2025

Com’è Futura, il nuovo ristorante di Roma che stupisce con il polmone arrosto

Anastasia Paris è la protagonista del nuovo chef's table che, nel rione Monti, conquista con pochi e sempre nuovi piatti a base di quinto quarto. Polmone, animella, insaccati autoprodotti e contaminazioni asiatiche sono il segreto della cucina

Dal menu di Futura a Roma: Polmone di manzo, cipo

Dal menu di Futura a Roma: Polmone di manzo, cipolla e cucunci al pomodoro, pimpinella

In Via Panisperna 222a, a Roma, tra botteghe d’artigiani, gallerie indipendenti e scale che si arrampicano sulla storia, il Rione Monti ha accolto una nuova voce. Si chiama Futura ed è la prima avventura da solista della chef Anastasia Paris, classe 1994, originaria di Celano, Abruzzo, ma ormai romana d’adozione. Venti coperti, metà dei quali raccolti intorno a un chef’s table in marmo, e una cucina completamente a vista: qui si entra in un mondo intimo, diretto, personale, dove ogni gesto è sotto gli occhi del commensale, ogni piatto raccontato da chi lo crea.

Dopo 15 anni di esperienze tra Italia e Australia, tra alberghi, catering, macellerie e ristoranti, Anastasia ha deciso che era arrivato il momento di costruire qualcosa di suo. Il risultato è un ristorante che unisce concretezza, artigianalità e visione, un luogo dove la cucina italiana contemporanea non è pretesto creativo, ma esercizio di rispetto e memoria, di pulizia nei sapori e nelle idee. Futura è, nelle parole della chef, «la chiusura di un cerchio e contemporaneamente l’inizio di un nuovo ciclo».

Anastasia Paris, la chef di Futura

Anastasia Paris, la chef di Futura

Futura, gli interni

Futura, gli interni

Ma è nel menu che si afferma la sua voce più netta. Quinto quarto, scarti nobili, pesci umili, verdure vere. Una scelta che non è mai provocazione, ma grido di consapevolezza applicata. Il Polmone arrosto cotto sottovuoto con cipolla e cucunci al pomodoro su cialda di tapioca, è un piatto identitario: sa di tecnica e passione, di cucina che non spreca, che conosce la fatica e la nobiltà di ogni taglio. Lingua, animelle, cuore, pecora: il menu breve, rotante, stagionale, parla di un’Italia concreta, contadina, che non ha bisogno di voli pindarici per emozionare. Una terra che ha sempre meno filetti e carni considerate di lusso, e che richiede sempre più tecnica e cura da parte di chi la sceglie come suo ingrediente.

Pulita, incisiva, incredibile nella sua semplicità è la Tartare di manzo con crema d'uovo all'acciuga, pere e acetosella così come la Coppa di testa di maiale fatta in casa, sgrassata dalla vibrante nota acida della giardiniera di verdure. 

Tartare di manzo, crema d'uovo all'acciuga, pera e acetosella

Tartare di manzo, crema d'uovo all'acciuga, pera e acetosella

Coppa di testa di maiale fatta in casa e verdura in giardiniera

Coppa di testa di maiale fatta in casa e verdura in giardiniera

La Ricciola cotta nel latte di cocco, accompagnata dalla sua tartare mediterranea, gioca su consistenze e contrasti: crudo e cotto, sapidità e dolcezza, Oriente e Occidente. I Bottoni di patate e timo con burro affumicato di Paolo Amato, erbe amare e mosto cotto rivelano una sensibilità compositiva che affonda le mani nella pasta fatta in casa e nella tradizione. Una cucina concreta, senza formule preconfezionate, che accoglie contaminazioni solo quando servono a rafforzare un messaggio.
 

E A PRANZO? - A pranzo Futura lancia la proposta SuperA, che segue la stessa impostazione della cena dando però spazio a piatti e preparazioni più veloci. Futura è aperta, per il servizio serale dalle 18, anche per l’aperitivo, che non ha una formula, ma accoglie gli ospiti tra vino e cocktail classici, oltre a salumi, formaggi e assaggi dal menu in formato ridotto. 

Bottoni di patate, burro affumicato di Paolo Amato, erbe amare e mosto cotto

Bottoni di patate, burro affumicato di Paolo Amato, erbe amare e mosto cotto

Pannacotta di Caterina Maceroni, polline di finocchietto selvatico e filo d'olio 

Pannacotta di Caterina Maceroni, polline di finocchietto selvatico e filo d'olio 

Il menu a mano libera è cautamente comfort, agricolo, sa di terra, vegetale, carne e pesce umili, rivolto ad accogliere saltuariamente contaminazioni altre, dall’Asia. La cucina di Anastasia ha preso confidenza con Roma e i suoi clienti, ha capito come abbracciarne le tante sfaccettature e possibilità, facendosi più libera, materica, profonda.

L'Animella ai lamponi con yogurt greco e rosa canina così come il Diaframma, bagna cauda, funghi shiitake e nocciole arrosto sono il manifesto del pensiero culinario di Anastasia che ci insegna a mangiare i prodotti per come la natura li ha concepiti, e non secondo i conformismi e le mollezze popolari. Il suo è un invito alla comprensione, alla responsabilità, alla bellezza che nasce dalla materia prima vera, da un piatto che fa pensare ma anche stare bene. Perché Futura non vuole impressionare: vuole abbracciare, sfamare, raccontare.
 

I VINI - La carta dei vini, curata da Luigi Carofilis, è coerente, contenuta, pensata per accompagnare i piatti con biodinamici, naturali, qualche etichetta biologica, tutte scelte con affetto e rigore. I prezzi restano accessibili, a partire da 20 euro. Il servizio accompagna con calici nuovi, ignoti, preziosi, romantici, mai invadenti, sempre necessari.

Luigi Carofilis

Luigi Carofilis

La selezione dei vini curata da Luigi Carofilis

La selezione dei vini curata da Luigi Carofilis

La capacità di farti sentire più a casa che a casa propria, realmente preziosi e benvenuti, è una skill, una dote non comune a tutti, e tra le più difficili da trasmettere alle nuove generazioni. Non c’è una formula magica, ma grandissima dedizione e passione. Questo è il merito del servizio, questo è il merito di Futura. Che è una dichiarazione d’amore. Per la materia prima. Per Roma. Per la cucina. Per il futuro.


Futura
Via Panisperna 222a - Roma
Tel. +39 06 01903498
ristorantefutura.com
Aperto a pranzo e cena. Domenica solo pranzo, chiuso il martedì


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Francesca Feresin

di

Francesca Feresin

Romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Si è laureata in Medicina al Policlinico Umberto I con l’obiettivo futuro di riuscire a coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina.

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