18-12-2025

L'essenzialità di una tartare perfetta al Cafè Romano

Nel rinnovato ristorante dell’Hotel d’Inghilterra, a Roma, lo chef Andrea Sangiuliano punta su pulizia gustativa, equilibrio e "Km Lazio". Emblema ne è la Tartare di manzo “La Nostra” con loti e nocciole del Viterbese

Tartare di manzo “La Nostra” con loti e noccio

Tartare di manzo “La Nostra” con loti e nocciole del Viterbese al Cafè Romano dell'Hotel d'Inghilterra, a Roma, due passi da Piazza di Spagna

La Tartare di manzo “La Nostra” con loti e nocciole del Viterbese è uno di quei piatti che raccontano, in un solo assaggio, la direzione di un ristorante e l’identità del suo chef. Essenziale nell’apparenza ma profondamente espressiva nel gusto, la tartare gioca sulla dolcezza matura del loto e sulla croccantezza aromatica delle nocciole laziali, in un equilibrio che esalta, senza mai sovrastarlo, il carattere della carne. È un piatto che parla sottovoce, ma con una chiarezza sorprendente.

Siamo nel cuore di Roma, a due passi da Piazza di Spagna, nel rinnovato Cafè Romano dell’Hotel d’Inghilterra, parte di Starhotels Collezione. Qui l’executive chef Andrea Sangiuliano porta avanti una cucina che non cerca effetti, ma verità: «La mia cucina non domina l’ingrediente, lo esalta con la minima interferenza», dichiara. Questa tartare incarna perfettamente il suo pensiero, frutto di una ricerca rigorosa su stagionalità, fornitori laziali e materia prima trattata con rispetto assoluto.

Il Cafè Romano, trasformato in un elegante salotto contemporaneo, è il palcoscenico ideale per tale filosofia: un luogo dove la tradizione capitolina e i classici italiani si incontrano con leggerezza e modernità. Nel menu autunnale a "Km Lazio", Sangiuliano costruisce un dialogo continuo con il territorio, lasciando che ogni prodotto racconti la sua storia. La tartare, con i suoi tocchi autunnali e la pulizia del gusto, ne è una delle dichiarazioni più limpide.


Assaggi

di

Francesca Feresin

Romana di Trastevere, classe ’99, sin da piccola mangia fuori, ricercando tavole sempre più fuori dagli schemi. Si è laureata in Medicina al Policlinico Umberto I con l’obiettivo futuro di riuscire a coniugare le sue più grandi passioni: la cucina e la medicina.