22-09-2022
Il ristorante Volta del Fuenti è tra i ristoranti candidati alla quarta edizione dei TheFork Awards 2022: il vincitore sarà annunciato il prossimo 25 ottobre. Per esprimere la tua preferenza, visita il sito theforkrestaurantsawards.com
Continua la possibilità di votare, fino al 3 ottobre, il vostro indirizzo del cuore candidato alla quarta edizione dei TheFork Awards 2022 (ve ne abbiamo parlato qui TheFork Awards, edizione 2022: vi presentiamo i 46 ristoranti nominati dai 55 top chef italiani).
55 top chef della cucina italiana, individuati da Identità Golose, hanno nominato 46 insegne tra quelle realtà nate, o che hanno cambiato gestione, tra ottobre 2021 e agosto 2022. Il voto potrà essere espresso dal pubblico sul sito www.theforkrestaurantsawards.it.
L'iniziativa, che ha lo scopo di valorizzare e sostenere le più convincenti nuove aperture o nuove gestioni del panorama gastronomico italiano, culminerà in un evento speciale di gala, il red carpet dei TheFork Awards, che si terrà a Milano il prossimo 25 ottobre 2022 presso gli spazi futuristici degli IBM Studios di Gae Aulenti, a Milano, quando saranno annunciate le insegne più votate. A tal proposito, TheFork Awards 2022 riserva una possibilità esclusiva al pubblico votante: vincere due posti per la straordinaria cena firmata da uno degli chef più amati d'Italia (ma per adesso non vi sveliamo nulla). E allora corsa alle votazioni. Qui di seguito, la lista dei ristoranti in gara del Sud e delle Isole d'Italia: vi presentiamo le nuove aperture e nuove gestioni di Campania, Abruzzo, Basilicata, Puglia Sardegna e Sicilia Che vinca il migliore!
CAMPANIA
Bistrot Quartuccio, Castellammare di Stabia, Napoli, nominato dallo chef Alfonso Caputo
Motivazione: «Una gemma di Castellammare con grandi vetrate che richiamano i più deliziosi locali parigini. L’ispirazione nelle atmosfere e nei dettagli vagamente retro con i tavoli in art déco, ma la vista sul Golfo di Napoli e la bontà della cucina nostrana guidata da Bob».
Descrizione del locale
Una nuova apertura, 29 aprile 2022 nel pieno centro della città di Castellammare di Stabia. Nasce con la volontà di offrire pietanze che riprendono le tradizioni e i prodotti del territorio. Per questo ci pensa lo Chef Christoph Bob, che ha ideato un menù molto accattivante, leggero e delizioso. Due le sale a disposizione degli ospiti. La prima, quella esterna che osserva da lontano il Vesuvio e il panorama del golfo di Napoli, all’interno di una vetrata che riprende proprio l’atmosfera dei Bistrot parigini, con tavoli in ghisa del 1850 abbinati a elementi di design come le lampade e le sedie. Nelle belle giornate di sole in oltre, con il tetto aperto si può godere della vista della Cassa Armonica, un esemplare alquanto unico e monumento storico per tutta la città. L’altra sala, quella interna, è intitolata a Enrico De Nicola, che era solito venire in questo locale per incontrare e ospitare uomini di cultura e politici da tutta Italia. All’interno potrete pranzare o cenare ammirando ancora i vecchi stucchi e le soffitte a volta di fine ‘800. Servizio formale ma non ingessato, l’accoglienza e l’ospitalità di una piccola brigata che mette in primo piano l’esperienza di ogni singolo ospite. Carta dei vini in continua evoluzione.
MM Lounge Restaurant, Torre del Greco, Napoli, nominato dallo chef Salvatore Bianco
Motivazione: «È il prezioso recupero di uno dei ristoranti di pesce che hanno fatto la storia di Torre, della sua natura marinara. Un’insegna incline alla sostenibilità miglia marine-zero e alla valorizzazione del lavoro dei pescatori locali. A tavola il mare allo stato puro intriso di tecnica, ricerca, passione e memoria».
Descrizione del ristorante
MM Lounge Restaurant è un ristorante di pesce sul lungomare di Torre del Greco, in provincia di Napoli. Nasce da un’idea della stella del calcio Clarence Seedorf e del giovane imprenditore Giorgio Parisi. MM Lounge Restaurant è un locale dal design moderno, accattivante ed elegante; un luogo di lusso ma allo stesso tempo informale. I punti di forza del brand sono: terrazza a picco sul mare, cantina internazionale, pesce frollato e salumi di mare. “Il tuo posto del cuore”, è questo l’obiettivo di MM Restaurant: essere il primo ricordo quando si parla di sentirsi a casa.
Oltremare, Maiori, Salerno, nominato dallo chef Ernesto Iaccarino
Motivazione: «Ristorante fine dining dell’hotel Due Torri di Maiori, la nuova avventura di Alfonso Crisci esplora con intelligenza l’orto e il mare di un territorio fortunato».
Al Ristorante Oltremare è possibile gustare la cucina mediterranea nella sua massima espressione, con prodotti di stagione a chilometro zero e ricette della tradizione locale. Un ottimo modo per riscoprire gusti semplici e lasciarsi inebriare dai profumi delle pietanze italiane. E' situato all’ottavo piano dell’Hotel club Due Torri e, quindi, vanta un punto di vista esclusivo sulla meravigliosa Costiera amalfitana. «La mia cucina è innovativa ma legata alla tradizione - racconta lo chef Crisci -. Un apparente ossimoro che risolvo studiando con cura e interesse i piatti tipici della tradizione della mia terra, reinterpretandoli in maniera originale e sorprendente. La cucina antica ed i suoi prodotti sani e genuini rendono la mia proposta fantasiosa, flessibile e malleabile, a seconda dell’ispirazione o delle specifiche esigenze. Esperienza e conoscenza, piacere e impegno, il mio mestiere richiede amore, l’unica cosa che so dare».
Volta del Fuenti by Michele De Blasio, Vietri sul Mare, Salerno, nominato dallo chef Rocco De Santis
Motivazione: «Un ristorante in cui tecnica e bellezza si fondono in maniera eccelsa; una location a picco sul mare e uno chef, Michele De Blasio, dalle grandi emozioni. Ne sentiremo parlare tanto».
La proposta culinaria del Volta si ispira alla storia e alla cultura del territorio campano. Il Ristorante vivrà dei colori diversi di tutte le stagioni: nel suo lavoro di ricerca lo chef Michele De Blasio cerca la purezza dei sapori, attraverso preparazioni lunghe, ma naturali, ricreando aromi e rispettando ingredienti radicati nella cultura storica del territorio in chiave contemporanea. L’idea alla base è riuscire a utilizzare ciò che proviene direttamente dal territorio. Riprendere il rapporto diretto con allevatori e agricoltori senza usare intermediari, un po' come si faceva un tempo, e arrivare attraverso lo studio delle materie prime all’origine dei sapori. Per lo chef De Blasio, l’autenticità dei sapori e il rispetto della diversità sono gli obiettivi primari, riuscire a proteggere ciò che la natura ci dona, applicando il concetto della rotazione delle colture e utilizzando il terreno in tutta la sua biodiversità. Tutto questo al solo scopo di rispettare la generosità della natura e ciò che essa offre. Lo chef ha iniziato ispirandosi ai prodotti che il territorio offriva: per ognuno di questi ha cercato di dare una profondità che si ricollega alla memoria del gusto oltre la tecnica.
ABRUZZO
Futura Ristorante, Chieti, nominato dalla chef Caterina Ceraudo
La motivazione: «Cucina semplice, genuina e di territorio».
Una cucina genuina, radicata alla terra ma pervasa da uno spirito libero che guardi fin oltre il cielo, dove calore, passione e tradizione si fondono insieme regalando un’esperienza nuova, un sorriso. La chef Di Paolo, dopo aver terminato il suo percorso di studi nella scuola di Formazione dello chef Niko Romito, ha mosso i primi passi nel campo della ristorazione accanto alla chef Stefania Di Pasquo, anch’essa allieva dello chef Romito. Successivamente ha partecipato all’Expo Milano 2015 e alla 5 edizione della settimana della cucina italiana in Brasile, a Sao Paulo. Da lì, per 4 anni, è stata al timone della cucina del ristorante Borgotufi – Ocrà, nell’ albergo diffuso Borgotufi, a Castel Del Giudice. Oggi il menu comprende chicche come Pane e cipolla, il Risotto acquerello, datterini gialli, polvere e crema di melanzane arrosto, il Capocollo di maiale cotto a bassa temperatura, pesca noce e timo, per finire in dolcezza Semifreddo al cioccolato bianco e lime, purea di lamponi e cristalli di caramello.
BASILICATA
La Gattabuia, Matera, nominato dallo chef Domingo Schingaro
Motivazione: «La Gattabuia è nato dieci anni fa, con l’intento di servire un cibo prettamente locale e del buon vino in maniera allegra e informale, in quelli che erano i locali dell’antico carcere materano. Da quando nel 2021 è arrivato lo chef Antonio Bufi ha rinnovato completamente la cucina. Molta ricerca sulla materia prima, soprattutto Murgiana, sui piccoli produttori e sulle antiche tradizioni, chiaramente attualizzate. Imperdibile lo Spaghetto con pomodoro, rafano (che qui cresce selvatico e i meno abbienti usavano sulla pasta al posto del formaggio) e taleggio di capra lucana».
La Gattabuia nasce nel 2012. L’obiettivo iniziale era quello di un’enoteca con cucina, semplice e diretta, senza particolari velleità gastronomiche. Nel tempo, la maggiore consapevolezza acquisita dal gruppo di lavoro ha reso necessaria una riflessione culturale sul modello di ristorazione da proporre; l’incontro con lo chef Bufi ha completato il percorso professionale intrapreso: le sue idee e la sua creatività hanno permesso a La Gattabuia di percorrere sentieri gastronomici sconosciuti a Matera e, quindi, offrire una proposta unica e innovativa rispetto alla locale tradizionale offerta.
Mezzamaro, Matera, nominato dallo chef Vitantonio Lombardo
Motivazione: «Un luogo in cui l’accoglienza fa da padrona: qui lo chef Gaetano Gorgone propone la sua cucina fatta con cuore, passione e professionalità in un ambiente elegante ma informale».
In questo ristorante la tradizione convive con l’evoluzione del gusto, non per imbalsamare il passato, bensì per presentare la una cucina che racconti le evocazioni simboliche della storia e l'innovazione. Il menu viene racchiuso dallo chef nell’idea di una cucina nostalgica è vivacizzato dal largo respiro dell’esperienza professionale. Nuove abilità e nuove tecniche svelano al gusto orizzonti più vasti. Tra le specialità, i Cavatelli con gamberi, pomodorini e rucola al profumo di limone, il Tagliolino al tartufo nero del Pollino, le Orecchiette con cime di rape con polvere di vinaccia, peperoni cruschi e mollica fritta, le Linguine all’astice e le Linguine all’aragosta. Tra i secondi, ottimi il Capocollo brasato e brodo di prosciutto, la Tiella di baccalà arraganato, il Filetto di scamone con fantasia di melanzane e la Millefoglie di orata.
PUGLIA
Ognissanti, Trani, Barletta Andria Trani, nominato dalla chef Isabella Potì
Motivazione: «Due giovani chef che fanno onore alla nostra Puglia. Mi fa piacere supportare Danilo Partipilo e Fabio Palumbo che, insieme, stanno dando una nuova lettura del fine dining in stile pugliese. Da apprezzare l'alta alta qualità di prodotti locali e la presentazione elegante e minimale».
Ognissanti è un palazzo storico del Settecento che rivive attraverso l’interior design moderno, l’arte dei disegni, dei quadri e una nuova concezione di ospitalità. Si erge verso l’alto fino ad arrivare al cielo con una vista mozzafiato tra la banchina e il centro storico di Trani. Siamo un equilibrio di opposti: pop ed eleganza, passato e presente, tutti perfettamente in accordo in un incastro armonioso. Le porte del palazzo sono aperte a chiunque voglia entrare in un mondo fatto di bellezza. Ognissanti offre tanti servizi: Restaurant, spa, hotel e Rooftop. Siamo a disposizione sia degli ospiti dell’hotel che di chiunque decida di visitarci. Il filo rosso che lega le quattro aree è il viaggio: che sia un viaggio culinario, uno in profondità nel centro benessere, un soggiorno o uno a trenta metri d’altezza sul rooftop. Per il team, l’importante è farvi sentire a casa ed esplorare le bellezze della storia pugliese.
SARDEGNA
Liberty, Sassari, nominato dallo chef Salvatore Camedda
Motivazione: «Lo chef Cristiano Andreini, professionista di lungo corso, rilancia questo indirizzo sardo puntando su griglia, condivisione, tapas. Lui ha grande mano, personalità da vendere; i suoi piatti sono all'isegna della sostanza e del gusto. Da provare la Razza alla Bosana».
Ristorante nel cuore del centro storico di Sassari, situato là dove tanti anni fa nasceva il primo Liberty. La filosofia di cucina si basa sull’Arte della cottura alla brace, interpretata giornalmente dallo chef con le materie prime disponibili.
SICILIA
Charleston, Palermo, nominato dallo chef Pino Cuttaia
Motivazione: «Gaetano Verde è uno chef giovane, umile, ma estremamente preparato. Mi ha colpito la sua capacità di essere creativo anche quando affronta le preparazioni più semplici o tradizionali».
La storia del Charleston inizia nel 1967, a Palermo, in pieno centro storico, in Piazzale Ungheria, luogo in cui soleva trascorrere il proprio tempo il Principe Tomasi di Lampedusa, indimenticabile autore del Gattopardo. Fin dai primi anni il locale, in stile Liberty, ha raggiunto vertici di successo, diventando famoso anche a livello internazionale, per la sua prestigiosa cucina, caratterizzata dalla qualità delle materie prime impiegate, nonché per gli elevati standard qualitativi del servizio offerto alla clientela. Durante i 50 anni di attività, il Charleston è sempre stato un punto di riferimento dell’alta ristorazione a Palermo, meritando prestigiosi riconoscimenti. Lo chef del ristorante Charleston è Gaetano Verde, classe 1995. Ha consolidato la sua professionalità maturando esperienze a Londra e Parigi presso ristoranti stellati. Tornato nella sua Palermo assume oggi il ruolo di Executive Chef del ristorante Charleston sposando un progetto ambizioso: «La mia è una cucina attenta allo studio della "materia prima" che si concretizza nella ricerca di allevatori, pescatori, agricoltori, casari che hanno fatto della qualità il loro punto di forza. Un percorso dove tecnica e conoscenza interagiscono, mirando ad offrire un’esperienza di gusto frutto della simbiosi fra arte e artigianato. Una cucina "istintuale" dove rigore e tecnica sono le basi imprescindibili per potersi divertire e lasciar spazio all’improvvisazione in cucina».
Le Calette, Cefalù, Palermo, nominato dalla chef Martina Caruso
Motivazione: «Ho capito subito che Dario Pandolfo è in gamba, già quando lavorava al St. Hubertus: ha conoscenza, tecnica e rispetto per l'ingrediente. Ora è al Le Calette, i titolari sono cari amici, proprio lì a Cefalù ho iniziato il mio percorso in cucina. Quindi la mia candidatura è per loro: sono contento che Dario, dopo tanti anni fuori, sia ritornato in Sicilia, e sono contenta di poter con lui far crescere il nostro territorio».
La grande novità della scena gastronomica 2022 è l’arrivo di Dario Pandolfo alla guida del Cala Luna, il ristorante fine dining de Le Calette – adagiato su un grande prato sotto le stelle di Cefalù durante la bella stagione ed ospitato in un’elegante sala panoramica nelle giornate più fresche – che promette di rimettere in gioco la scena gastronomica di un’ampia porzione di Sicilia. 30 coperti ed un menù che segue il corso delle stagioni. Un’interessante carta dei vini che tiene conto della Sicilia, tra produttori noti e cantine di nicchia, ma anche vini nazionali ed internazionali con un occhio di riguardo verso i vini naturali.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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A cura della redazione di Identità Golose
Paolo Marchi, Almir Ambeskovic e Claudio Ceroni con i finalisti dei TheFork Awards by Identità Golose 2022
Davide Puleio riceve il premio come ristorante più votato ai TheFork Awards by Identità Golose 2022, qui sul palco con Francesco Apreda, il top chef che l'ha nominato, Almir Ambeskovic, AD TheFork, Damien Rodiére, Senior regional director Western Europe TheFork, e il presentatore Gerry Scotti
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.