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Enrico Bartolini, da oggi 3 stelle al Mudec di Milano. Ma ne ha 8 in tutto con le 2 del Glam di Venezia, e le mono-stelle di Casual a Bergamo, Locanda del Sant'uffizio in Monferrato e La Trattoria di Castiglione della Pescaia. E c'è alle porte il Poggiorosso a Borgo San Felice...
La 65ma edizione della Guida Michelin Italia verrà principalmente ricordata per l’undicesima terza stella Michelin, assegnata al Mudec di Enrico Bartolini, lo chef toscano di Pescia capace di riportare l’alloro più importante a Milano, per la prima volta dal 1993, l’anno in cui Gualtiero Marchesi traslocò armi, bagagli e onorificenze in Franciacorta. Il totale dei ristoranti di cucina italiana col massimo dei galloni diventano in realtà 17, perché 4 la presero e la persero: Sorriso di Soriso (che proprio oggi ha perso anche la seconda), Don Alfonso 1890, Antica Osteria del Ponte, appunto Gualtiero Marchesi. E 2 l’hanno presa all’estero: Otto e Mezzo Bombana a Hong Kong (2012 fino a oggi) e il Tantris di Monaco di Baviera, chef altoatesino Heinz Winkler, 3 stelle dal 1982 al 2007. Come vuole la tradizione, Enrico Bartolini ha saputo delle 3 stelle solo all’ultimo secondo, dopo la proclamazione dei 2 nuovi 2-stelle. «Pensavo ci avessero convocato per la seconda stella del nostro Glam a Venezia. Ci speravo, sotto sotto, ma da qui alla realtà… Sul palco sono riuscito solo a dire due parole, avevo la voce rotta dall’emozione. Se ce l’avessero pronosticato quando abbiamo traslocato dal Devero, mi sarei fatto una risata. Mi è venuto un colpo, perché in Italia ci sono tanti due stelle che meritano il primato e hanno scelto noi. È uno stimolo a continuare a fare bene ma anche a trovare sempre più coraggio per mettere in pratica le idee che abbiamo in testa. E poi è successo a Milano, una città con un’energia incredibile. Lo dedico a tutto il team. E penserò ogni sera al fatto che le 3 stelle sono tornate in questa città dopo i fasti di Gualtiero Marchesi. Un onore pazzesco. Me lo sognerò ogni notte».
BARBUDOS. Alberto Tasinato de L'Alchimia di Milano (una stella fresca) e Remo Capitaneo (sous chef di Bartolini)
Donati Ascani, 2 stelle col Glam di Bartolini a Venezia
Michelangelo Mammoliti della Madernassa di Guarene, 2 stelle al confine tra Langa e Roero
MESSICO-MODENA-FIRENZE. Karime Lopez e Massimo Bottura
Gianluca Gorini
NEO*. Giorgio Bortolucci (Atelier, Domodossola), Federico Zanasi (Condividere, Torino) e Adriano Dentoni Litta (La Tuga, Ischia)
Domenico Candela e Luca Landi
Non è stata nemmeno quest’anno la giornata delle pizzerie: i Tigli di San Bonifacio presente, Pepe in Grani di Caiazzo e San Martino Buonalbergo non pervenuti e Napoli ha 6 pizzerie (l’anno scorso erano 7, è sparita Starita). Non è stata giornata per i tempi fisiologici della guida cartacea: il ristorante Umami di Andria, una stella confermata nella Guida 2020, ha chiuso il 15 ottobre scorso, quando le rotative erano già chiuse. Non è stata giornata favorevole per la Germania, superata finalmente come numero di ristoranti a 3 stelle (i tedeschi ne hanno 10) e per la Spagna (raggiunta a quota 11). A distanza siderale ancora la Francia, in cima a quota 27 e il Giappone, 31. Leggi anche Tutte le nuove stelle dell'edizione Michelin Italia 2020
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose