Una festa di compleanno: questa era nelle intenzioni dichiarate la serata organizzata al Del Cambio di Torino lo scorso 4 ottobre. Una festa particolare, però, per diversi motivi. Il primo è che si trattava di un compleanno che riguardava il nuovo Del Cambio, che non si riferiva quindi tanto alla fondazione del più storico ristorante torinese, attivo in piazza Carignano dal 1757, quanto al nuovo corso iniziato nel 2014 con l’arrivo in cucina di Matteo Baronetto.
Inoltre, per celebrare questa ricorrenza, la decisione non è stata quella di celebrarsi, di raccontarsi: il desiderio di
Matteo Baronetto e di tutto il
Del Cambio è stato di festeggiare Torino e il suo “risorgimento” gastronomico.
Certo: il termine “risorgimento” viene usato con cognizione di causa e motivazioni indiscutibili, essendo stato il Del Cambio il ristorante prediletto di uno dei padri della Patria risorgimentale, Camillo Benso Conte di Cavour, diventando spesso teatro di incontri cruciali per quel periodo storico. Ma l’intenzione degli organizzatori era soprattutto porre l’accento su un momento di grande e positivo fermento per la scena gastronomica torinese.

La terrazza del Del Cambio
E se il nuovo corso al
Del Cambio inizia con il 2014, ecco che
Baronetto ha deciso di organizzare una cena collettiva nelle meravigliose sale del suo ristorante, condividendo la responsabilità della cucina con quegli chef che sono arrivati a Torino o hanno aperto un locale in questi ultimi quattro anni.
L’elenco potrebbe sorprende chi non conosce quella piazza: si va infatti dal Ristorante Carignano con Fabrizio Tesse al Cannavacciuolo Bistrot con Nicola Somma, da Gigi Cucina Urbana di Salvatore e Pietro Sanna al Luogo DiVino con Diego Dequigiovanni; e ancora Stefano Sforza al Les Petites Madeleines del Turin Palace Hotel, il nuovissimo arrivato Marco Sacco al Piano35 del grattacielo Intesa San Paolo o Alessandro Mecca allo Spazio7 della Fondazione Sandretto.

La sala del Bar Cavour, al piano superiore rispetto al Del Cambio
Ma ci sono anche
Silvio Saracco e
Walter Tummolo di
Snodo,
Dario e
Diego Rista del
Magazzino52, i fratelli
Costardi in servizio da
Edit,
Beppe Gallina che partendo
dalla più storica pescheria di Porta Palazzo ha aperto uno spazio dedicato alla ristorazione,
Federico Zanasi che per
Lavazza e sotto l’egida di
Ferran Adrià guida la cucina di
Condividere.
Tutti loro hanno accolto con entusiasmo l’invito di Baronetto: «Potrebbe sembrare difficile - ci ha detto a margine dell’affollatissima serata lo chef di Del Cambio - unire così tanti cuochi, invece è bastato un giro di telefonate, l’adesione è stata immediata. E sono grato a ognuno di loro per questo. Per me è stata una scelta importante: volevo provare a stimolare un’idea di unità, di collaborazione, di riconoscimento reciproco. Credo che sia una cosa piuttosto unica, che non accada in altre città, sono fiero di aver contribuito e penso che non resterà un fenomeno isolato».

I cuochi protagonisti della serata al momento del saluto collettivo
Quando poi tutti gli chef coinvolti si sono presentati nella sala principale del
Del Cambio per un saluto collettivo, le parole di
Baronetto si sono fatte molto concrete, comunicando effettivamente la sensazione di un’unità che, auspicabilmente, potrà dare ulteriori frutti.
Intorno, una folla da grandi occasioni. Molti volti noti, molta buona società torinese, molti addetti ai lavori, tutti intenti ad assaggiare gli infiniti piattini pensati dai vari cuochi, chiamati a essere protagonisti di questo “risorgimento”. Qui si seguito, le immagini di alcuni di questi piatti.

Trippa croccante con polenta soffiata alle nocciole e mosto cotto - Silvio Saracco e Walter Tummolo, Snodo

Topinanbur alle tre consistenze - Marco Sacco, Piano 35

Bavarese di gorgonzola, topinanbur e cioccolato amaro - Fabrizio Tesse, Ristorante Carignano

Agnolotti 2.0 - Matteo Baronetto

Monte Bianco di fagioli - Nicola Dobnik e Maicol Vitellozzi, Del Cambio

Gelato al parmigiano omaggio a Bob Noto - Federico Zanasi, Lavazza Condividere

Crudo di fassona, nocciole e acciuga - Dario e Diego Rista, Magazzino52

Spiedino di semolino, acciughe, amarene e olive - Matteo Baronetto