13-01-2019

Il dilemma da Briscola: pizza o pizzine?

Nuove aperture e allargamento dell'offerta per il brand con locali a Milano e Firenze, dove scegliere misure regular o small

Cresce sempre più Briscola - Pizza Society, il marchio della holding Foodation inaugurato nel 2015 a Milano, in via Fogazzaro 9, e che oggi conta quattro sedi nel capoluogo lombardo e una a Firenze. Un universo in espansione - premiato infatti come "Italy’s best restaurant chains – Pizzeria 2019" dalla rivista Food Service - specie dopo l'ingresso in Foodation (azienda fondata nel 2013 da Riccardo Cortese e Federico Pinna) di Francesco Trapani, ex ceo di Bulgari e manager di Lvmh, ex presidente esecutivo di Clessidra e attuale azionista di Tiffany e Tages Holding. A luglio 2017 ha rilevato il 53% della società attraverso la sua Argenta holding.

«Con questa svolta, abbiamo intrapreso una fase due, con l'allargamento dell'offerta (oggi da Briscola si trova non più solo pizza, ma una proposta ristorativa molto più ampia), un riposizionamento del brand e un incremento nel numero dei locali» ci spiega Daniele Gargano, marketing manager di Foodation. A questo secondo aspetto attiene la prossima apertura di un Briscola sempre a Milano, in zona Garibaldi, previsto per la primavera; ai primi, la nascita nel giugno scorso degli ulteriori due punti vendita ambrosiani, quello in viale della Liberazione 15 (zona Porta Nuova) e soprattutto l'altro in piazza Duomo (via Marconi angolo via Dogana), di fronte al Museo del Novecento: vero e proprio flagship di Briscola, uno spazio di 400 metri quadri (il quadruplo rispetto ai precedenti locali) che vanta un design firmato dall’architetto Fabio Novembre, al quale è stato affidato il restyling di tutti i nuovi store.

Se, come detto, l'offerta ristorativa si è allargata, centrale rimane comunque la pizza. Di stile partenopeo, ma cotta in forno elettrico e con impasto a lunga lievitazione (sopra le 24 ore) ottenuto con un blend di farine Petra, si presenta in due versione: la classica tonda e quella di maggior successo, le pizzine di 18-20 centimetri adatte all'assaggio plurimo, in una specie di percorso degustazione. La formula Pizza Sharing prevede infatti la possibilità di ordinare due pizzine diverse, scegliendo tra tutte quelle del menu. «Così il cliente decide spesso di optare prima per un topping più classico, poi per uno più creativo». Tra questi ultimi, spopolano la Mortadella e pistacchi (fior di latte, mortadella Igp e pesto di pistacchio) e la nuova California (mozzarella fior di latte, salmone affumicato, avocado, pomodori secchi e semi di sesamo).


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