04-07-2017
Ciro Oliva, 25 anni, è il talento emergente nel mondo della pizza partenopea
Energia e passione da vendere, un fiume in piena di parole che fai fatica a domare, occhi che brillano e tanta, tanta voglia di fare. Ciro Oliva è tutto questo, e anche di più. Nato e cresciuto in uno dei quartieri più difficili di Napoli, il rione Sanità, ma orgoglioso di farne parte, ogni giorno dà il suo piccolo contributo per miglioralo.
Ciro ha 25 anni, una moglie e due bambini. Da qualche anno ha preso in mano la pizzeria di famiglia, Concettina ai Tre Santi (via Arena della Sanità 7 bis, tel. 081 290037) per dare respiro a suo padre che da 50 anni fa questo lavoro e «se lo merita un po’ di riposo… Fu la mia bisnonna Concettina a iniziare l’attività nel 1951, proprio qui, faceva la pizza fritta». Oggi il locale è diventato un nuovo punto di riferimento per i napoletani ma anche per i turisti, i gourmet e qualche vip che vi si spinge per provare la “napoletana più buona d’Italia” (premiata dal Gambero Rosso 2017).
Il “panino” A Purpetta di Nonna Concetta, che riporta a un sapore antico; la croccantezza dell’impasto ben si sposa con la polpetta fritta messa nel ragù e completata con Parmigiano Reggiano 48 mesi e basilico
La Margherita
A conferma di ciò, c’è la proposta di una degustazione secondo Ciro (su prenotazione a 25 euro caduno bevande escluse, con 9 assaggi più piccola pasticceria e dessert) che è un vero e proprio viaggio sensoriale della pizza, in un crescendo di gusti e piaceri per il palato sorprendenti.
Quindi ecco le pizze vere e proprie: Margherita; Cosacca con antico pomodoro di Napoli, pecorino bagnolese stagionato 24 mesi, basilico e olio evo. La Margheritissima è con pomodoro fresco di stagione, provola affumicata, basilico e parmigiano reggiano 96 mesi di stagionatura.
Infine, geniale è la pizza ‘O rrau’ dove su una base di fuscella di bufala viene versato con un mestolo del ragù fatto con pomodoro passato San Marzano, carne di manzo, di maiale gamboncello, “tracchi e cotenne”, polpetta e sugna e completata con Parmigiano Reggiano a scaglie stagionato 48 mesi, pepe e basilico.
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food writer and traveller, torinese di nascita ma romana d'adozione, da sempre nel mondo della comunicazione, scrive di enogastronomia “per caso” e per passione su diverse testate nazionali