23-04-2014

Alla ricerca della passione

Anneke Van Sande ci racconta la sua storia di sala. E l'amore trovato in una cucina di Verbier

Anneke e la brigata dello Chalet d'Adrien: l'esper

Anneke e la brigata dello Chalet d'Adrien: l'esperienza nel ristorante di questo lussuoso hotel le ha cambiato la vita, facendole imparare cose diverse e molto importanti, dalla sfilettatura del pesce all'attenzione e la cura per i dettagli. Competenze che oggi usa nel ristorante Chez Dany, sempre a Verbier

Ci sono persone che da sempre conoscono il loro destino. Calciatori, dottori, scienziati, musicisti che crescono con un talento, un sogno, e vanno all’attacco. Spesso si tratta di grandi storie di successo. Per me è stata questione di una serie di coincidenze che negli anni mi hanno portato a capire a cosa ero destinata.

A 18 anni ho preso il diploma in scienze e arte in Belgio. Poi mi sono tuffata nella facoltà di Giurisprudenza, per 4 anni. Sono stati molto utili per avere un quadro accurato della società. Successivamente, mi è venuta l’idea di imparare lo spagnolo al ristorante di mio zio, La Tomaca Blava, in Altea, Spagna. Lì ho conosciuto un’amica che mi ha portato all’avventura seguente: diventare una hostess. È stato così che ho imparato ad avere una pazienza infinita. Poi è arrivato il lavoro per una società di assistenza auto. I miei colleghi e il mio capo erano fantastici. Ho avuto l’opportunità di migliorare il mio francese e tedesco. Le automobili non mi sono mai interessante ma all’epoca ero felice di accontentarmi di una grande immagine e ho firmato un contratto a tempo indeterminato.

IN VACANZA. Anneke e il marito, Mirto Marchesi, che ha conquistato una stella Michelin come chef dello Chalet d'Adrien

IN VACANZA. Anneke e il marito, Mirto Marchesi, che ha conquistato una stella Michelin come chef dello Chalet d'Adrien

A marzo 2011 sono andata per la prima volta a sciare a Verbier, in Svizzera. Il paesaggio era da togliere il fiato. L’idea di vivere e lavorare lì fece ingresso nella mia testa e non mi lasciò più.
Circa tre mesi dopo ne parlai con il mio capo. Le sarò sempre grata per la sua reazione. Secondo lei avrei dovuto provare. Non voleva che in seguito rimpiangessi quell’intuizione. E soprattutto, mi rassicurò che se qualcosa fosse andato storto, sarei potuta tornare. Nessun rischio. Ora però mi serviva un lavoro a Verbier!

Tuttavia, sembrava che tutti i posti fossero già stati presi, mancava davvero poco alla stagione estiva. Solo tre giorni prima ricevetti una telefonata dallo Chalet d'Adrien. L’unico hotel a 5 stelle in città! Era fatta! Peccato però che non mi avevano chiamato per il lavoro in reception per il quale avevo fatto domanda, ma mi volevano in sala... Beh, almeno potevo guadagnare tempo. Non avevo idea di dove mi stavo cacciando. L’esercito è probabilmente l’immagine che rende più l’idea, a chi non lavora nel settore. Disciplina. Ordine. Gradi. L’unico modo per sopravvivere all’estate sarebbe stato di giocare secondo le loro regole. La cosa buffa è che presto quest’accettazione si è trasformata in sincero apprezzamento.

Chez Dany, l'attuale luogo di lavoro di Anneke e uno dei più popolari indirizzi di Verbier

Chez Dany, l'attuale luogo di lavoro di Anneke e uno dei più popolari indirizzi di Verbier

L’anno in cui ho lavorato allo Chalet d'Adrien è stato di sicuro il più importante della mia vita. Mi ha dato una visione seria del servizio, una benedizione. Mi ha dato una lunga serie di nuove competenze. Dallo sfilettare il pesce a una conoscenza di base dei vini, fino all’avere un occhio per la perfezione. Venni promossa. Il fatto di parlare troppo, tutto d’un tratto divenne una qualità. Ogni giorno mettevo in pratica le 5 lingue che conoscevo. Anche la mia pazienza risultò estremamente utile. Per di più, mi innamorai follemente di un ragazzo che lavorava in cucina.

Molto presto prendemmo la decisione condivisa di separare lavoro e privato, e di lavorare in ristoranti diversi. Per fortuna Verbier aveva le opportunità ideali. Io ero responsabile delle colazioni al Nevai Hotel e gestivo la loro caffetteria, il Kings Café, con il profitto maggiore che avevano mai ottenuto. Oggi lavoro al Chez Dany: uno dei ristoranti più popolari della zona. Sono diventata più svelta e più calma al tempo stesso. Tutti i giorni i clienti mi ringraziano per il mio sorriso.

Sono felice di avere questa passione. L’ho trovata in sala. Questa volta il mio entusiasmo continua a crescere e crescere. Il mio ragazzo è diventato lo chef al Chalet d'Adrien e oggi ha una stella Michelin. L’aveva detto, a sua madre, che l’avrebbe ricevuta: quando aveva circa sette anni. «Siamo tutti dove dobbiamo essere» ha detto John Lennon, un giorno. La strada che prendiamo non è poi così importante.

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a cura di

Stefania Lattuca

Classe 1976, formazione giuridica. Il suo primo lavoro è fare la mamma. Motore della sua vita sono i viaggi e la gastronomia. Viaggiare tra piatti e territori

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