18-04-2016
Anche Vanessa Melis del Pascucci al Porticciolo interviene nel nostro dibattito sulla sala
La passione per la sala risale sicuramente alla mia infanzia, periodo durante il quale già si notava, a detta dei miei genitori, un’attitudine alla cura del tavolo ogniqualvolta c’era l’occasione di riunire la famiglia. Mi dedicavo alla mise en place, a partire dalla tovaglia rigorosamente di lino, alla scelta di piatti, bicchieri, posate e, per chiudere, alla selezione dei fiori che dovevano infondere agli ospiti un senso di piacere e benessere. Sin da piccola sono sempre stata stimolata ai profumi e ai sapori della cucina tradizionale, grazie alle nonne molto brave ai fornelli. Laura, di origine romana, era abile nel cucinare il pesce; Dora invece si dimostrava bravissima nelle paste fresche, grazie anche alle sue origini marchigiane. Che ricordi, che sapori, che emozioni!
Vanessa Melis con Gianfranco Pascucci
Negli anni Novanta, durante una vacanza inaspettata a Pugnochiuso, nel Gargano, ho conosciuto Gianfranco, un windsurfista scatenato con una grande passione per la cucina. Da quel momento è iniziata la nostra storia, e con essa un percorso professionale ricco di sacrifici, passioni. Con un desiderio su tutti: creare un ristorante che ci appartenesse e rappresentasse.
Già, il sorriso! Questo è e deve essere infatti il biglietto da visita destinato a ogni cliente che ha scelto di essere nostro ospite e di provare a trovare da Pascucci al Porticciolo tanta serenità, verità, quasi fosse un piccolo rifugio. Sono fermamente convinta che la sala sia un vero palcoscenico, un teatro dove ogni giorno si entra in scena interpretando e raccontando la propria storia, l’esperienza e soprattutto il valore del territorio che rappresentiamo con la nostra cucina.
Ogni giorno per noi è motivo di crescita, di cambiamento; si tratta di affrontare tramite uno studio attento e continuo l’arte della sala o almeno il nostro modo di intenderla, consapevoli che un buon servizio si sostanzia nella capacità del non mostrarsi, o meglio di essere invisibili, ma presenti. Siamo attori col compito di non apparire.
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Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri
a cura di
Classe 1973, con il marito Gianfranco Pascucci è l'anima di Pascucci al Porticciolo di Fiumicino, del quale guida la sala e organizza il personale