12-12-2015
Ermes Cantera, 31 anni, maître e sommelier del Leone Felice e bistrò Vista Lago, contenuti entrambi nel relais&chateaux L'Albereta di Erbusco, in Franciacorta. Entrato per la prima volta in stage nel 1999, Cantera ha avuto un ruolo fondamentale nel passaggio dalla gestione di Gualtiero Marchesi (1993-2013) a quella di Fabio Abbattista (dal primo gennaio 2014)
Dopo quasi un decennio con il Maestro Gualtiero Marchesi, ho accettato con entusiasmo una nuova sfida, quella di far parte del cambiamento di questa casa, L'Albereta, a cui sono legato da anni. È stata una sfida prima di tutto personale, proprio perché ha significato vivere in prima persona la trasformazione totale di un luogo in cui sono coinvolto da oltre 10 anni (Cantera entrò per la prima volta nel relais&chateaux di Erbusco nel 1999, a 15 anni, ndr).
Questo cambiamento ha comportato una crescita professionale importante che mi vede coinvolto su tre diversi outlet, con altrettanti concept di cucina e servizio: dal ristorante gastronomico LeoneFelice, al VistaLago bistrò fino al ristorante benessere Chenot. Questa crescita è legata anche a una maggiore autonomia e, conseguentemente, anche a una maggiore responsabilità, rispetto a un passato per me certamente molto importante e formativo, caratterizzato da un pensiero dominante molto forte legato alla figura importantissima del Maestro che supervisionava ogni dettaglio, dalla sala alla cucina. E ricordo, per Gualtiero Marchesi in un ristorante la sala vale 60% e la cucina 40%.
La sala rinnovata del Leone Felice dell'Albereta di Erbusco (Brescia), chef Fabio Abbattista
In questo processo, mi sono occupato di molti aspetti: dalla formazione di una nuova squadra di sala, alla scelta delle linee (bicchieri, piatti, posateria) per l'arte della tavola, di concerto con la proprietà e nel rispetto dei due diversi ambienti (ristorante LeoneFelice e VistaLago bistrò). Ho condiviso con lo chef Fabio Abbattista e con la proprietà l'impostazione e il posizionamento di questi due diversi outlet (menu, orari, eccetera...) e studiato la selezione beverage, dalla prima colazione al dopocena. Non da ultimo, ho costruito ex novo una cantina e la relativa carta vini, messa a punto attraverso una conoscenza sempre più approfondita della cucina dello chef Fabio Abbattista. Ma non solo. In questa carta dei vini, grazie alla fiducia che mi è stata data dalla proprietà, ho potuto raccontare il mio gusto e mi piace definirla spigolosa: una carta non ruffiana, con aspetti acidi, minerali e tannici. Ogni vino ha una suo carattere molto peculiare. Non amo, infatti, i vini costruiti ad hoc per piacere. Ritengo che i vini, in sala, vadano abbinati tenendo in considerazione i gusti del cliente, con il quale mi piace attivare un dialogo e un confronto. Ogni volta è una sfida far scoprire etichette che il cliente ancora non conosce e che sono – a sua insaputa - nelle sue corde.
"Le caratteristiche indispensabili per la mia sala? Disponibilità, empatia, rispetto e fiducia nei confronti dello chef e dei colleghi, rigore"
La sala è, forse, oggi un aspetto del mondo della ristorazione non adeguatamente considerato, soprattutto dai giovani; eppure è fondamentale per la valorizzazione dello chef e della sua cucina nonché per rendere eccellente l'esperienza stessa dell'ospite. La sala, infatti, è il primo e ultimo punto di contatto. Ed è ciò che determina l'armonia totale di tale esperienza.
Gli aspetti più affascinanti e positivi del mondo della sala: l'espressione della propria personalità, la possibilità di trasformare una passione in mestiere, l'approfondimento della conoscenza del mondo della cucina oltre che del vino, la conoscenza e l'esplorazione delle culture - non solo enogastronomiche - di tutto il mondo, nonché l'intuizione sempre più affinata della psicologia dell'ospite. Capire i suoi desideri, cogliere il momento, sorprenderlo con qualcosa di speciale, che sappia emozionare. E' qualcosa di impagabile per noi professionisti.
Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri
di
Pavese, classe 1984, è maître e sommelier del ristorante Il Leone Felice (una stella Michelin da ieri) e del bistrò Vistalago, entrambi contenuti nell’Albereta, Relais & Chateaux di Erbusco (Brescia)
Retroscena e curiosità di un mestiere affascinante, storie di grandi donne e uomini che hanno scritto la storia della ristorazione italiana e internazionale, visioni e consigli per alimentare nel tempo un ritorno al vero polmone dell’ospitalità: dritti In sala