Da tempo, Maison Krug celebra con le sue Krug Ambassade – ristoranti “ambasciatori” della sua filosofia - ricette inedite che abbinano agli champagne Grande Cuvée o Krug Rosé un ingrediente simbolo. Il protagonisti dell’appuntamento del primo luglio scorso, avvenuto in Oltrepò Pavese, erano gli chef del ristorante Harry’s Piccolo di Trieste e i simboli erano i fiori: «Per la loro ricchezza di forme, aromi e fragranze», spiegava la chef de cave, Julie Cavil, «i fiori sono un meraviglioso simbolo di diversità. Riassumono il nostro spirito di comunità, un’identità coltivata nelle differenze».
Gli chef Matteo Metullio e Davide De Pra hanno lavorato su una sequenza di piatti importanti, ispirati ai fiori e abbinati a Krug Grande Cuvée 172éme édition e Krug Rosé 28éme édition. La prima etichetta uno Champagne millesimo 2016, annata in cui le condizioni climatiche di Reims sono state molto contrastanti. Julie Cavil ha cercato di accentuare le diverse espressioni aromatiche degli Champagne, proprio come un bouquet di fiori, con una cernita accurata di diverse parcelle e una selezione di vini di riserva della biblioteca Krug per costituire il 42% del blend finale. 146 vini provenienti da 11 annate diverse - la più giovane è 2016 - fino ad arrivare al 1998. Un 44% di Chardonnay, 36% di Pinot Nero e il restante Meunier.


È un calice intriso di eleganza, intensità, freschezza, persistenza. Un’esplosione di frutti bianchi, note di lavanda e sentori di mandorla sul finale con, a tratti, sfumature balsamiche di eucalipto e lievi cenni di limone. Una Cuvée molto floreale, perfetta per accompagnare Scampo, caffè, lattuga di mare, cocco, curry e fiori di borragine. Consistenze, texture e note tostate permettono un sublime abbinamento con l’eleganza infinita dello Champagne. Altrettanto convincente era il pairing con il
Branzino a 65°, limone, alloro, patate burro nocciola, fiori e foglie di nasturzio.
La presentazione di queste nuove etichette Krug è avvenuta in Oltrepò Pavese presso
Il Casale di Denari, un ex-monastero agostiniano, che nel corso dei secoli ha cambiato proprietari e destinazione. Dall’inizio del Novecento la famiglia
Denari lo ha rilevato facendolo rinascere. Oggi
Alberto Denari e la moglie
Azzurra lo hanno ristrutturato coltivando fiori e creando una vera flower farm. È un palazzo dai dettagli audaci, proprio come la 28° edizione del Krug Rosé, un rosato che non ti aspetti, le cui radici affondano nel 1976 con il fondatore di Maison Krug,
Joseph, e la quinta generazione della sua famiglia ha permesso la creazione di un assemblaggio.
Questa nuova edizione è composta da 32 vini provenienti da 6 annate differenti, dalla 2016 alla 2010 con un ulteriore 10% di Pinot Nero dell’annata, macerato, tradizionalmente e proveniente dall’assemblaggio di appezzamenti di Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ, che apporta note speziate, colore e struttura. La composizione finale è del 58% di Pinot Noir, incluso il 10% di Pinot Noir tradizionalmente macerato, 25% di Chardonnay e 17% di Meunier.
Dopo circa 7 anni di permanenza nelle cantine di Krug ecco nascere un Rosé di eleganza assoluta, proposto con Risotto, acqua di pomodoro, pesto, burrata affumicata e fiori di basilico. Come ha ricordato
Carlo Vallarino Gancia, senior brand manager: «Maison Krug è nata nel 1843 dal sogno di Joseph Krug con il desiderio di realizzare, ogni anno, uno champagne dalla qualità eccezionale. Da qui nasce l’idea di Krug Grande Cuvée, l’espressione più generosa dello champagne. Joseph Krug aveva anche due convinzioni fondamentali, tuttora parte integrante del dna della casa: non credeva nell’esistenza di gerarchie tra i suoi Champagne, tutti accomunati dalla stessa indiscutibile qualità. E non era assolutamente disposto a scendere a compromessi sulla qualità dei propri Champagne».
Il progetto
Krug x Flower prevede anche un libro, con le ricette di ben 137 piatti, ideate dai grandi chef delle Ambassade.