18-04-2024

Domus Artium Reserve, il circolo privato a servizio dell'arte e della cultura vitivinicola d'eccellenza

Vi raccontiamo il nuovo prestigioso progetto di Barrett Wissman, presidente dell'agenzia IMG Artists che unisce buon gusto, cibo e talento. In cantiere Four Hands, il vino a quattro mani firmato Riccardo Cotarella e Michel Rolland

Domus Artium Reserve, un circolo dove è possibil

Domus Artium Reserve, un circolo dove è possibile fare vini con i migliori enologi del mondo. Foto a cura di Ernesto Ruscio

Il vino ha un potere speciale, come il cibo, ma anche arte e musica. Anzi due poteri: in comune hanno infatti la capacità di far vivere un’esperienza e di unire, oltre ogni frontiera. Tutto ciò risuona con forza in Domus Artium Reserve, lanciato ufficialmente negli spazi di CRACCO in Galleria a Milano. Lo sguardo - come i discorsi (e le degustazioni) - richiama l’unicità di questo salotto che vuole essere esclusivo e invitare gli appassionati delle eccellenze in ogni campo. Per sentirsi parte di una squadra, per valorizzare, per coinvolgere.

All’origine di questo progetto un’idea di Barrett Wissman, presidente onorario dell'agenzia di management artistico mondiale IMG Artists, società che rappresenta oltre 500 artisti e compagnie. Cittadino onorario italiano, promotore delle arti e grande appassionato dell’Italia, ha collaborato con una serie infinita di artisti che va da attori e registi quali Robert Redford, Jeremy Irons, Robert De Niro, Anthony Hopkins, per arrivare a musicisti del calibro di Sting.  

Accanto a lui, a Milano, o collegati via internet dall’estero, personaggi chiave del mondo del vino e del gusto: Riccardo Cotarella, Michel Rolland, Antonio Galloni, Yannick Alléno, Carlo Cracco, Thomas Keller, Gregory Sallinger.

Cracco ha fatto gli onori di casa, naturalmente, in sala Mengoni: «È un onore ospitare il lancio del prestigioso progetto Domus Artium Reserve nel mio ristorante a Milano. Non avrei mai immaginato di poter lavorare al fianco dei miei colleghi Thomas Keller e Yannick Alléno nello stesso progetto, per non parlare di enologi ed esperti come Michel Rolland, Riccardo Cotarella e Antonio Galloni».

Da sinistra Tony Sasa, Carlo Cracco, Barrett Wissman, Riccardo Cotarella, Michel Rolland, Gregory Salinger. Foto a cura di Ernesto Ruscio

Da sinistra Tony Sasa, Carlo Cracco, Barrett Wissman, Riccardo CotarellaMichel Rolland, Gregory Salinger. Foto a cura di Ernesto Ruscio

Ma qual è la filosofia che ha ispirato Barrett Wissman? Quella che nasce dalla sua vita professionale, passo dopo passo: «In tutti i festival che ho fondato, o a cui ho partecipato nel mondo, mi sono sempre chiesto come potevo rendere quell’esperienza davvero originale e coinvolgente con i migliori talenti delle arti, ma anche dell’enogastronomia, e il tutto nelle location più esclusive con il supporto di grandi nomi».

Si illumina Wissman quando confessa: «Per me questo progetto è stato un sogno. Ho trascorso tutta la vita con il mondo del talento. Vogliamo attrarre nuovi amanti di cibo, vino e talento, appunto. Avevo l’idea di creare un circolo dove si potessero fare i vini con migliori enologi del mondo… E quando Michel e Riccardo hanno detto che sarebbero stati disposti a produrre vini con i nostri soci, ho capito che avevamo qualcosa di unico, senza precedenti da cui iniziare». Con il mondo digitale, grande alleato. Ecco anche la presenza di Gregory Salinger, un imprenditore esperto e leader di aziende digitali e tecnologiche, background francese e americano. Co-fondatore e Ceo - tra le altre cose - di Chateau Online, la principale azienda europea di e-commerce di vini, è ora direttore di Domus Artium Reserve.

Perché questo nome? Si collega a Domus Artium, il prestigioso circuito di concerti e incontri conviviali nelle dimore monumentali di Roma lanciato da Barrett WissmanReserve, invece, riecheggia a confermare la rarità e la qualità dell’esperienza, in un duplice richiamo: da una parte l’esclusività, dall’altra il vino. 

C’è subito un progetto che cattura e stimola la curiosità: un vino che unisca Italia e Francia, partendo dal medesimo vitigno. Si chiama Four Hands, Quattro Mani, e suona come una sfida inaudita di primo acchito. Come la mettiamo con lo storico antagonismo? Proprio dalla sua base si dipana con naturalezza: parliamo di due Paesi unici al mondo, per il vino e per i territori che esso consente di cantare. «Non significa mescolare - ammonisce Riccardo Cotarella - ma fare riferimento a due culture con la stessa passione. Cercheremo di unire anche territori, produzione e produttori. Conosco bene e stimo Michel Rolland e tutte le persone che sono coinvolte da Domus Artium Reserve. Chi fa vino spesso non ama lavorare su progetti comuni; ecco perchè questo è davvero unico nel suo genere, sviluppa amicizia e collaborazione tra star di talento sia nel campo del vino che in quello gastronomico. È una iniziativa che vuole dare ulteriore valore al vino. Un progetto di respiro internazionale che potrà essere di grande risonanza». Traccerà nuove strade di sperimentazione, dalla vigna alla comunicazione: questo vino farà il suo debutto l’anno prossimo e si potrà ordinare prima di allora sul sito. 

 

Non meno entusiasta Michel Rolland: «Poter lavorare con Thomas e Riccardo per creare vini unici è un’opportunità irripetibile. Il legame tra vino e cucina ovviamente è strettissimo, inseparabile. Domus Artium Reserve non solo ci permetterà di produrre vini insieme ma anche di offrire ai soci un’esperienza gastronomica, enologica, artistica e di socializzazione davvero unica e coinvolgente».  

Ma se questo nuovo vino evocherà quattro mani, queste ultime si moltiplicano su formule di collaborazione e progetti che uniranno chef ed enologi. Ci sono vini che Thomas Keller - lo chef a sua volta ha definito questo progetto «un sogno diventato realtà» - ha chiesto a Rolland per i propri ristoranti, come il nuovo blend taglio bordolese della Right Bank, destinazione i locali Per Se e The French Laundry. Così come scalpita chef Yannick Alléno, (15 stelle al suo attivo nel mondo) per «dare vita a esperienze su misura per i membri di Domus Artium Reserve».

Istruzioni per l’uso: come funziona per i soci del club? Si aderisce e si può chiedere un vino su misura da ricevere a casa. I soci sono coinvolti dalla nascita di un’etichetta fino a poter portare il sogno nella propria cantina.

Torna poi il filo del racconto, con Antonio Galloni, critico enologico, giornalista e fondatore di Vinous. E quello della musica, che vede coinvolto anche Tony Sasa, braccio destro di Sting a Il Palagio. Come un cerchio che si chiude e si riapre per richiamare chi vuole essere parte di questo desiderio di esplorare, scoprire, crescere, godere di esperienze uniche.

La presentazione di Domus Artium Reserve a Palazzo Ruspoli, a Roma

La presentazione di Domus Artium Reserve a Palazzo Ruspoli, a Roma

Il messaggio dato nel cuore di Milano, con lo sguardo che corre alla Galleria da una prospettiva incantevole, ma che ha casa nella ClubHouse a Roma, a Palazzo Ruspoli, esempio maestoso dell’architettura romana del XVI secolo. E ancora, che viaggerà tra l’Italia e la Francia, si spingerà nel Regno Unito attraverso partnership con il 67 Pall Mall di Londra.

Riccardo e Dominga Cotarella con Michel Rolland

RiccardoDominga Cotarella con Michel Rolland

Ci si sposta, rimanendo fedeli allo stesso spirito, allo stesso ambiente: ricreando un luogo dove fare degustazioni speciali, dialogare, assaporare anche buona musica e arte, condividere cultura e passioni. Con un sogno nel sogno: coinvolgere i giovani, avviando così l’incomparabile degustazione del futuro. Dominga Cotarella l’ha evocato e tutti hanno assicurato che sì, questa è la strada.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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