01-01-2024

Assaggio delle Selezioni di Kaltern, portavoce di un territorio straordinario

Abbiamo degustato i convincenti sorsi prodotti dalla cooperativa storica che rappresenta tutto il comune di Caldaro e i suoi vitivinicoltori. Ci ha colpito il Sauvignon Stern 2022, che racconta bene il luogo dove è nato

La barricaia di Kaltern 

La barricaia di Kaltern 

Sono le viti che conducono lontano dal tempo e nel cuore della propria terra: le Selezioni, quelle di Kaltern, che esigono un'attenzione incessante nel vigneto e il giusto riposo in cantina. Condizioni essenziali per rivelare ciò che viene racchiuso nell'area del lago di Caldaro, filari mantenuti e rinnovati dai 590 viticoltori della cooperativa.

L'area, prima di tutto: l'Alto Adige, 440 ettari di vitigni tra i 200 e i 700 metri di altezza. C'è una cartina affascinante che viene mostrata al Moebius di Milano, perché raffigura l'incursione dolce e testarda delle viti verso il lago, con ramificazioni di esaustiva personalità. Svela insomma che ciascuna ha la sua impronta, estendendosi generosamente tra le altre, ma senza negarsi.

Thomas Scarizuola

Thomas Scarizuola

Alla degustazione incontriamo - con le declinazioni sulle varie etichette - l’annata 2022, che è stata abbastanza calda, «con una vendemmia molto precoce iniziata già il 24 agosto con i primi bianchi e con il Pinot Nero – spiega  il kellermeister Thomas Scarizuola – Si sente infatti che sono vini un po’ più strutturati e magari corposi. Ma noi siamo fortunati perché i nostri vigneti hanno anche l'altitudine e questo permette di preservare l’acidità che aiuta a ottenere una bevuta sempre fresca. La si ritrova nell'assaggio del nostro Pinot bianco, nello Chardonnay». Tutto ciò in una zona molto complessa dal punto di vista dei terreni, dato che ci troviamo ad altezze diverse, dai 200 ai 600 metri: «Siamo in generale in un'area calcarea, ma ci sono anche tratti molto ciottolosi con i terreni sabbiosi, tanto scheletro e molto leggeri per i rossi. O abbiamo l'argilla che è l'ideale per un buon Gewürztraminer. E, salendo, ancora terreni più leggeri per il Pinot Bianco o una piccola zona sopra Caldaro, di montagna, con sottosuolo porfidico, coperto da quello calcareo. E lì, ecco i Sauvignon: acidità che regala mineralità e verticalità». 

Il Lago di Caldaro e le sue vigne

Il Lago di Caldaro e le sue vigne

Il paese di Caldaro, il lago, le vigne

Il paese di Caldaro, il lago, le vigne

Dunque, la linea Selezioni svela tutte le varietà autoctone e internazionali, con le uve delle vigne storiche: un patrimonio di cui andare fieri e grati, per cui occorre prendersene cura con meticolosità e rispetto. Ma unisce anche alta qualità e tiratura all'estrema attenzione per la natura. La cantina di Kaltern parla chiaro anche in termini energetici, dalla terra alle aree di vinificazione (che si basano sul principio della gravità), alla barricaia, al livello più profondo dove le temperature del sottosuolo sono più fresche, fino all’area di stoccaggio e di imbottigliamento. Tecnologie che corrono nel futuro ma già migliorano squadra e vino nel presente. Del resto, già dal 2018 Kaltern va orgogliosa della certificazione Fair’n Green, protocollo nato per rendere misurabili e verificabili gli obiettivi aziendali volti a ridurre l’impatto sull’ambiente. 

All'assaggio, ci ha colpito il Sauvignon Stern 2022, che ci appare un ambasciatore discreto ma incisivo di questo territorio. Sì, il meteo è stato benevolo, ma le cure in cantina si sono rivelate altrettanto fondamentali: la macerazione a freddo dell'uva diraspata è avvenuta per 10-18 ore, poi una pressatura soffice e una lenta a temperatura controllata con maturazione finale delle fecce fini per sei mesi. Un ottimo biglietto da visita già alla vista, con un giallo paglierino benevolmente scosso dai riflessi verde chiaro. Se al naso si avvertono frutta esotica e sambuco, è la protratta persistenza della frutta che colpisce il palato, compresa una sapidità che fa la differenza.

L'anno precedente offre un Pinot Nero Riserva Doc 2021 Saltner che trasmette sensazioni di degustazione intense, con la ciliegia che non cede il passo, ma accoglie incuriosita.

Tornando al 2022, esperienza gradevole con il Leuchtenberg Kalterersee Classico Superiore Doc: porge la dolcezza e la insaziabilità dei frutti di bosco e la unisce con un finale amarognolo, di mandorla.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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