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Andrea Moser, kellermeister di Cantina di Caldaro, presenza la linea Selezioni
Quella fatta dalla Cantina di Caldaro nel 2014 si è rivelata una scommessa vincente. La scommessa ha un nome preciso: Andrea Moser, il giovane kellermeister (non ha ancora 40 anni) scelto per rilanciare l’importante società cooperativa ad alto livello e portare avanti quella che, in questi anni, si è rivelata una rivoluzione fatta da piccoli passi. Da dettagli.
Attualmente la produzione di Cantina di Caldaro, o meglio di Kellerei Kaltern, è del 52% di vini bianchi e del 48% di vini rossi, ma solo nel 2016 i rossi rappresentavano invece il 55%. La cooperativa può contare di 450 ettari suddivisi tra i 650 soci, una media di 7mila metri quadri a famiglia. «Praticamente un campo da calcio» precisa Moser.
I vigneti attorno al lago di Caldaro
Ma linea Selezioni permette di capire esattamente che cos’è la realtà di Caldaro: «L’area più in montagna è ideale per i bianchi – racconta Andrea Moser - mentre i rossi possono sfruttare la vicinanza del lago di Caldaro. Ci troviamo a 220 metri sul livello del mare, e quello di Caldaro è il lago glaciale più caldo delle Alpi. Per i bianchi, invece, saliamo anche a 700 metri di altitudine, sfruttando la vicinanza della Mendola. Oltretutto beneficiamo dell’Ora del Garda. Il Pinot Nero è il più alto dei rossi, a 550 metri di altitudine, mentre poi realizziamo anche Merlot, Cabernet, Lagrein e soprattutto Schiava. Per i bianchi, a salire, abbiamo Pinot Grigio, Gewürztraminer, Chardonnay, Sauvignon e Pinot Bianco. Il Kerner, invece, è fuori zona, lo abbiamo in valle Isarco a un’altitudine tra i 750 e gli 820 metri».
La barricaia di Kellerei Kaltern
E poi si entra nello specifico: «La linea Selezioni rappresenta tra il 20 e il 25% della produzione. Si tratta di vitigni già selezionati da noi, che hanno almeno 8 anni di vita. Cerchiamo sempre di dare valore all’aspetto umano, cercando di impostare insieme ai soci un lavoro in vigna che possa soddisfare».
I continui assaggi di Andrea Moser: qui i recenti test su Merlot e Cabernet 2020
I vini della linea Selezioni, assaggiati poche settimane fa, hanno dato tutti un’ottima impressione: vini immediati, subito bevibilissimi, ma che celano grandi qualità di affinamento. Buoni subito, più buoni tra qualche tempo. Ed è una filosofia che è stata sposata dalla stessa Cantina di Caldaro: «L’annata 2020 ha avuto una pioggia importante a fine agosto che ci ha complicato un po’ la vita. Ma alla fine siamo soddisfatti. Proprio con questa annata abbiamo deciso di uscire sul mercato, per quanto riguarda i vini bianchi, nel periodo di settembre/ottobre e non più in primavera, quindi con qualche mese di “ritardo” rispetto al solito».
Tutti i vini della linea Selezioni
Ma forse la vera rivoluzione, o meglio la grande evoluzione, è iniziata proprio nel 2014. Cioè dall’arrivo di Andrea Moser come kellermeister. Bisognava superare alcuni scetticismi, a partire dalla giovane età. E poi c’era un fattore campanilistico: l’enologo infatti non è altoatesino, si andava a sfatare un tabù. Eppure si è fatto conoscere dai fatti, a partire proprio da quella vendemmia 2014 che si preannunciava terribile. «Era stata una vendemmia molto difficile, ma a distanza di anni mi sono sbalordito per la qualità dei vini, in particolare dei bianchi».
Una bella immagine del lago di Caldaro
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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