20-12-2024
La linea Quintessenz è la punta di diamante della produzione di Cantina di Caldaro
Guardare al futuro significa anche cercare di focalizzare la propria produzione sulle zone e sui vitigni migliori.
È questa la filosofia che da anni segue la Cantina di Caldaro: la storica cooperativa, infatti, continua a perseguire il valore della qualità, grazie a un attento lavoro quotidiano che coinvolge i 590 soci.
Il kellermeister Thomas Scarizuola
Ma la scelta delle uve per la linea Quintessenz non viene fatta esclusivamente alla vendemmia, bensì parte da più lontano, dalla cura dei vigneti dai parti dei soci. «Alla fine – racconta Scarizuola – sono sempre poche zone, le più vocate, che concorrono alla realizzazione dei vini della linea Quintessenz. È un percorso che parte già con la potatura, poi dalla lavorazione del vigneto, dalle minori rese… Tutti fattori che fanno sì di poter avere uve ideali per il Quintessenz».
I vigneti dell'Alto Adige
Tutti i vini Quintessenz hanno anche un altro fattore importante: il tempo. «Sono vini che non escono subito – spiega l’enologo di Caldaro - ma hanno bisogno di più tempo in bottiglia per uscire alla sua massima potenzialità, e anche negli anni sono i vini più longevi. Spesso accade che in cantina, all’inizio della loro vita, sono spesso i vini meno espressivi. Se per esempio adesso andassi ad assaggiare i Sauvignon o i Pinot Bianchi 2024 della linea Classica e quelli della linea Quintessenz, questi ultimi sono sicuramente meno espressivi. Buoni, certo, ma non così aperti. Sono come un fiore che è ancora chiuso, ma tu sai che dentro c’è qualcosa di buono. Il mio obiettivo è non forzare la mano, lasciare che il tempo faccia il suo corso. Mentre per la linea Classica devo cercare di avere una maggiore immediatezza, essere più pronti fin da subito».
La cantina di affinamento
Ma non saranno Quintessenz. «No, perché Quintessenz è l’unione delle varie anime. Rappresenta il meglio della nostra produzione. Le Uga sono delle singole vigne che possono avere caratteristiche anche molto differenti. Nel caso si potranno fare poche bottiglie, di queste, dove si potranno effettuare anche vinificazioni estreme per andare a focalizzare la caratteristica del terroir. Sarebbe bello avere Uga differenti con lo stesso vitigno, per esempio un Sauvignon di Pianizza in paragone a quello di St. Nikolaus, con terreni e caratteristiche completamente diversi».
Il lago di Caldaro
Tornando alla linea Quintessenz, è formata da soli 5 vini da monovitigno: Pinot Bianco, Sauvignon, Kalterersee Classico Superiore (Schiava/Vernatsch), Cabernet Sauvignon Classico Superiore e il Passito da uve Moscato Giallo.
L’annata 2019 è stata sicuramente quella maggiormente in forma, grazie a un andamento climatico che ha permesso – soprattutto ai due vini bianchi – una perfetta maturazione. E dimostra, anche come le annate 2016, che la linea Quintessenz riesce a giocare bene con l’andamento del tempo, che diventa un alleato.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Erste+Neue si vuole sempre più identificare per i vini di montagna
Andrea Moser, kellermeister di Cantina di Caldaro, presenza la linea Selezioni
Puntay è la linea top di Erste+Neue, storica cantina sociale dell'Alto Adige. Nuovo look per le etichette, ma non solo: l'idea è di valorizzare le montagne
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.