03-12-2023

I vini d'Alsazia spaccano

Tredici configurazioni geologiche, 35% dei vigneti con certificato biologico, 3.150 produttori e 750 cantine. Cronache da una masterclass milanese

Appunti di degustazione all'Enoluogo di Milano

Appunti di degustazione all'Enoluogo di Milano, sede della masterclass Alsace Rocks!

È un viaggio potente, quello che si affronta a Milano, con i vini d’Alsazia. Lo grida il titolo della manifestazione - Alsace rocks! - ma ancor più l'orgoglio dei produttori di Vins d’Alsace. Domaine Allimant-LaugnerDomaine ButterlinDomaine Alsace Frey-SohlerDomaine Paul Blanck hanno sfoderato le loro carte, ovvero storie e bottiglie, sotto la guida dell’export marketing manager Foulques Aulagnon.

Uno spartito movimentato e appassionante, come la geografia e le caratteristiche di questa terra vocata al vino, a partire dal suo volto geologico e dalle vigne per lo più a 200-400 metri di altitudine, esposte a Sud e Sud Est. Ben 150 milioni di anni fa - si ricorda - il mare aveva invaso l’area che oggi corrisponde alla valle del Reno. Ecco perché sulle rocce di granito troviamo il gres, il calcare e la marna. I depositi marini e fluviali hanno completato il lavoro incessante insieme all'erosione. Ma ci sono anche altri protagonisti importanti: i Vosgi, le colline e infine la pianura alluvionale, nonché le quattro fratture, Saverne, Ribeauvillé, Rouffach – Guebwiller e Thann. Con tutte le variazioni sul tema del clima.

Frey Sohler

Frey Sohler

Ecco qual è una nota potente dell'Alsazia, le differenti formazioni che si possono trovare in una zona e che nel vino si sentono tutte. Insomma, è la natura il principale e autorevole compositore e l'uomo ha possibilità di afferrare la bacchetta e dirigere al meglio quelle opere vigorose. Oggi c'è una classificazione in 13 configurazioni geologiche, sulle tre unità morfostrutturali d’Alsazia. 

L'alleanza dell'uomo consiste nella capacità di preservare la biodiversità vegetale e la varietà di vitigni, 7 quelli principali che poi portano al nome dei vini e alla loro impronta aromatica. L'impegno che inizia nella vigna prosegue in cantina proprio con questa filosofia. Pioniera della biodinamica, questa regione ha il 35% dei vigneti con certificato biologico (compreso il 7,5% certificato biodinamico).

Invece in cifre, Alsazia significa 911.000 ettolitri, 15.500 ettari di vigneti, da 1 a 15 km di larghezza e 120 km di lunghezza, per l'80% vino bianco. E ancora 3.150 produttori e 750 cantine, 53 doc e due menzioni aggiuntive. Mercati principali Belgio, Germania e Stati Uniti per quanto riguarda il volume; le ultime due posizioni si scambiano per valore.

Questa identità viene valorizzata anche nelle denominazioni. Aoc Alsace esprime a fondo la freschezza di vini che vantano anche uno spettacolo aromatico, seguiti scrupolosamente dai loro produttori, ciascuno con la sua peculiarità eppure con una linearità. Aoc Alsace Communale e Lieu possono essere un'ulteriore pennellata geografica appunto. Poi Aoc Alsace Grand Cru, ad accentuare la finezza del terroir. E la forma è anche sostanza, lo racconta la classica bottiglia alsaziana, la flûte del Reno, vincolante per tutti i vini fermi.  

Thomas Butterlin

Thomas Butterlin

Se andiamo all’Aoc Crémant Alsace, il rock si fa particolarmente vivace e si è affermato nelle case dei francesi, dopo lo champagne. Ciascun vitigno porta la sua dote. Ad esempio il solista per eccellenza è il Pinot Blanc, che unisce la delicatezza alla freschezza. Ma l’eleganza è assicurata, con le note fruttate, dal Riesling. E ancora, il Pinot Gris completa lo spartito con la sua struttura, lo Chardonnay con la sua leggerezza. Per il rosé entra in scena il Pinot Noir.

All’Enoluogo, dopo la masterclass di Alessandro Torcoli, partiamo proprio da quest’ultimo vitigno all’aperitivo: il più apprezzato per Domaine Allimant-Laugner, vale a dire Aoc Crémant d’Alsace Rosé, 12 mesi di invecchiamento sui lieviti, è la prova di un'eleganza tutto tranne che posata e noiosa. Domaine Alsace Frey-Sohler ci delizia con l’Aoc Crémant d’Alsace Blanc de Blancs (Pinot Blanc, Auxerrois, Chardonnay), che con la sua complessità aromatica riesce ad avere anche un tocco quasi pepato e non solo di dolcezza.

Domaine Butterlin ci sorprende con l’Aoc Alsace Renaissance 2020 (Pinot Blanc, Riesling, Muscat) insieme alle storie appassionate di Thomas, terza generazione. In quanto al Domaine Paul Blanck note speciali vengono scritte dal Riesling, in particolare degustando l’Aoc Alsace Grand Cru Furstentum Riesling 2019.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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