23-10-2022
Un momento delle celebrazioni del Golden Vines Award 2022 a Firenze
The Golden Vines Award è un evento benefico che nasce nel 2021 a Londra. È pensato per sostenere programmi di educazione del vino come materia di inclusione e diversità attraverso la Gérard Basset Foundation, fondazione no profit creata dopo la scomparsa, nel 2019, di uno dei più autorevoli educatori e comunicatori del vino – tra i titoli di Basset, Master of Wine, Master Sommelier e Officer of the Order of the British Empire. La seconda edizione ha scelto Firenze, animata pochi giorni fa da masterclass, cene di gala con grandi cuochi italiani e un’asta di beneficenza tra le più prestigiose al mondo, con tutti i più grandi vini del pianeta, annate e formati introvabili, un catalogo a disposizione di una clientela che ha partecipato attraverso un circuito esclusivo all’asta. Noi di Identità eravamo presenti. Abbiamo chiesto a Gabriele Gorelli, Master of Wine italiano e brand ambassador The Golden Vines Awards di riassumerci il senso dell’evento: «È una kermesse che si propone di fare la differenza nel campo del vino, spirits e ospitalità di livello. La volontà è quella di democratizzare la scelta delle eccellenze nel settore, interrogando oltre 950 operatori. Un settore che, per diversi motivi, non è molto diversificato a livello di provenienza, estrazione e background dei propri protagonisti. I fine wines diventano uno strumento per fornire borse di studio a giovani di tutto il mondo, passando così da elitari e austeri a empatici e inclusivi». Nel corso della cerimonia di premiazione, condotta da Ronan e Storm Keating nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, lo storico municipio di Firenze, gli ospiti hanno goduto di un menu speciale creato da Massimo Bottura e dal team dell'Osteria Francescana. L’abbinamento comprendeva Dom Pérignon P2, Dom Pérignon Rosé, Trimbach Clos Sainte Hune, Château Cheval Blanc, Château d'Yquem en Magnum e cognac Richard Hennessy. Facciamo i complimenti all’impeccabile motore organizzativo, firmato da Liquid Icons e Lewis Chester, in primis grande amico di Gérard Basset nonché collezionista di vino e ideatore di Golden Vines.
Massimo Bottura, Gabriele Gorelli e Lewis Chester
Le coreografie di Palazzo Vecchio
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
La Cupola del Brunelleschi è il dessert firmato da Filippo Saporito alla Leggenda dei Frati
Da sinistra lo chef de Cave della Maison Louis Roederer, Jean-Baptiste Lécaillon, Jessica Rosval, chef del ristorante Al gatto verde, che ha interpretato i piatti di Massimo Bottura, e il proprietario della Maison, Frédéric Rouzaud
Foto di gruppo sul palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi di Milano, martedì 26 novembre 2024
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.